Dieta ipolipidica, cos’è e come funziona

La dieta ipolipidica è un regime alimentare che prevede una percentuale inferiore di grassi, rispetto ad un'eccessiva assunzione degli stessi. Scopriamo di più.

Dieta ipolipidica, cos’è e come funziona

La dieta ipolipidica, come suggerisce il nome, è un regime alimentare che prevede meno grassi durante la giornata. La si adotta per molti motivi, tra i quali spiccano problemi cardiovascolari, colesterolo e altri fattori: è una dieta che solamente uno specialista o un nutrizionista può prescrivere in casi di malattia e salute compromessa, e non è mai da confondere con una dieta ipocalorica o altre diete dimagranti. Vediamo cos’è e come funziona.

Differenza tra dieta ipolipidica e dieta bilanciata

La cosa più importante da capire quando si parla di dieta ipolipidica è che non è “ipo” rispetto ad una dieta già bilanciata, ma è “ipo” solo rispetto ad una dieta dove la percentuale di grassi è di norma molto alta. Si tratta quindi di una correzione di un’abitudine sbagliata e pericolosa, e non v’è motivo alcuno di variare la percentuale di grassi se una dieta è già definita bilanciata da uno specialista. Cosa si intende per percentuale alta di grassi? Si intende una percentuale che supera il 35-40% delle calorie totali giornaliere, laddove i grassi in una dieta definibile bilanciata dovrebbero essere il 25-30%. I grassi – in quest’ultima percentuale e in una dieta bilanciata senza esclusione di macro nutrienti – sono fondamentali, eppure sono in molti a demonizzarli.

Dieta ipocalorica

In molti confondono la dieta ipolipidica anche con la dieta ipocalorica. Grassi e calorie non hanno legami, in quanto una dieta ipocalorica può essere comunque sbilanciata e essere basata su una percentuale troppo alta di grassi. Ad esempio: una dieta di 1100 kcal è tendenzialmente ipocalorica, ma se si mangia formaggio a colazione, burro a mezzogiorno e panna alla sera può restare ipocalorica (se si calcola bene e si riesce a stare nelle 1100 kcal) ma essere di fatto eccessivamente grassa. Al contrario, non è detto che una dieta ipolipidica debba essere necessariamente ipocalorica. A volte – ed è un nutrizionista o specialista che può stabilirlo – le due cose possono combaciare.

Grassi “buoni”

I grassi sono una componente fondamentale dell’alimentazione quotidiana: gli acidi grassi polinsaturi sono definiti essenziali, ovvero omega 3 e omega 6 (pesce, semi oleosi, alghe). Anche i grassi insaturi sono importantissimi, quelli presenti ad esempio nell’olio extravergine di oliva. Da limitare o eliminare, invece, i grassi saturi come quelli contenuti nei prodotti caseari, nel grasso animale o nelle margarine.

Quando seguirla

La dieta ipolipidica è un regime che deve essere necessariamente prescritto, non vi venga in mente di fare a caso di testa vostra (come chi elimina il glutine pur non essendo celiaco… bah) riducendo i grassi a piacimento o “per dimagrire”. I grassi sono funzionali e non è semplice comprendere davvero il loro complicato funzionamento, così come non è facile comprendere quanto influiscano su moltissimi meccanismi del nostro organismo. Solitamente, si procede ad una dieta ipolipidica se:

  • si soffre di ipercolesterolemia (colesterolo alto);
  • si è reduci da colecistectomia;
  • v’è presenza di calcoli alle colecisti;
  • si è in presenza di ipertensione

Non saranno forniti esempi di dieta, dato che si tratta di argomenti delicati e, soprattutto, legati in maniera indissolubile all’anamnesi del paziente: per questo motivo, ritengo che fare un esempio generico possa essere fuorviante e pericoloso.