Dieta per gastrite, come funziona?

La gastrite è una patologia che può essere lieve, grave o cronica. Qui non siamo medici, ma possiamo parlarne per esortarvi ad approfondire.

Dieta per gastrite, come funziona?

La dieta per gastrite non è uguale per tutti coloro che ne soffrono, in quanto la gastrite è una patologia che si manifesta in maniera più o meno intensa, più o meno grave, a seconda dei soggetti. Non siamo medici, ma possiamo consultare per voi fonti mediche e farne un riassunto, così da esortarvi ad andare da uno specialista e approfondire. Vediamo come funziona, in generale.

Tipi di gastrite

Intensità e frequenza degli attacchi a parte, esistono diversi tipi di gastrite: c’è la gastrite dovuta a fattori di tipo endogeno – ad esempio  l’infiammazione della mucosa protettiva delle pareti dello stomaco – o di tipo esogeno – determinata da fattori esterni e correlati alla sfera emozionale. Vi è anche la gastrite nervosa che può insorgere anche come sintomo psicosomatico.

Sintomi

Che la gastrite sia psicosomatica dovuta al nervoso, o sia determinata da infiammazioni, i sintomi sono sempre più o meno gli stessi:

  • bruciore di stomaco;
  • crampi;
  • nausea;
  • vomito

Sintomi ovviamente che si verificano quasi sempre tutti insieme e che persistono nonostante antiacidi o un’alimentazione apparentemente leggera.

Regole per tenerla a bada

Prima di curare la gastrite è necessario indagare a fondo sulle possibili cause, ma a prescindere da quali siano è necessario attenuarla o curarla tramite l’alimentazione. Associata a farmaci, certo, ma l’alimentazione è la chiave che può iniziare a migliorare la situazione. Ci sono alcune regole da tenere conto, suggerimenti molto preziosi che arrivano da Fondazione Veronesi:

  • fare di tutto per non stimolare inutilmente i succhi gastrici. Come? Evitando come la peste il tabacco, le gomme da masticare, il caffè (questo è da evitare anche per altri fattori);
  • evitare pasti abbondanti soprattutto alla sera;
  • fare 5 pasti al giorno: il digiuno per troppe ore consecutive provoca un eccesso di succhi gastrici;
  • mangiare, o meglio, masticare lentamente: ridurrete così i tempi di permanenza del cibo nello stomaco, agevolando la digestione;
  • mai mangiare mentre si ha fretta, nervoso, arrabbiatura

Cibi da evitare

I cibi/alimenti da evitare sono moltissimi, quanti i Fodmap in caso di colon irritabile. Sono tutti i cibi acidi, come vino e caffè ad esempio, sono le spezie come peperoncino e pepe o curry, alimenti come cioccolato e coca cola perché contengono caffeina e metilxantine; ancora sono da evitare i liquidi caldi e il brodo di carne, i formaggi stagionati o fermentati, tutti gli insaccati e i salumi. Anche la frittura è inadeguata, sia perché i grassi riducono lo svuotamento dello stomaco rendendo così la digestione più lunga e difficile, sia perché contiene acreolina ovvero una sostanza che peggiora le irritazioni. Per questo motivo sono da preferire cotture come al vapore, lesso, alla piastra, al forno.

Cibi consentiti

Per fortuna, chi soffre di gastrite ha diverse alternative cui affidarsi anche quotidianamente, ovvero una lista di cibi sicuri (cosa che comunque deve confermare uno specialista) da tenere sempre in casa e da scegliere se si pranza fuori:

  • pane ben cotto;
  • fette biscottate;
  • verdure di stagione sia cotte che crude;
  • carni bianche;
  • pesce magro;
  • formaggi magri non stagionati;
  • latte e yogurt ma parzialmente scremati;
  • succhi di frutta ma evitando quelli di agrumi;
  • legumi possibilmente non eccessivamente cotti

Esempio di dieta

Ecco un esempio di dieta per un soggetto maschio che soffre di gastrite. Sottolineo esempio, puramente indicativo.

  • colazione: latte parzialmente scremato 1 bicchiere (circa 200 ml) + fette biscottare 2-3 + confettura 2 cucchiaini;
  • spuntino: frutto 1 + 2 biscotti frollini;
  • pranzo: pasta 80-90 g + zucchine + tonno fresco;
  • merenda: yogurt 0% di grassi + frutta
  • cena: tacchino + finocchi o altra verdura + 120-150 g di pane

Se arrivati fin qui in fondo vi fosse sfuggita la raccomandazione di rivolgervi ad uno specialista, lo scrivo di nuovo e molto volentieri: andate da un nutrizionista o un medico che sappia di cosa stiamo parlando.