Il colesterolo aumenta se mangiamo cibi ricchi di colesterolo?

Il colesterolo aumenta se mangiamo cibi che ne sono ricchi? La risposta è che le due cose non sono necessariamente collegate

Il colesterolo aumenta se mangiamo cibi ricchi di colesterolo?

Gli alimenti ricchi di colesterolo, come uova o formaggio, possono aumentare i livelli di colesterolo nel sangue, anche se l’effetto è abbastanza modesto e cambia da persona a persona.

Le evidenze scientifiche più attendibili indicano che sono i grassi saturi, piuttosto che il colesterolo contenuto negli alimenti, ad aumentare il livello totale di colesterolo nel sangue.

Dal 1991, cioè da quando il New England Journal of Medicine presentò il caso dell’uomo di 88 anni che, pur avendo mangiato 25 uova al giorno per almeno 15 anni, presentava livelli normali di colesterolo e le arterie apparentemente in buone condizioni, la medicina ha sfidato un dogma che sembrava inattaccabile.

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Vale a dire che all’assunzione di alimenti ricchi di colesterolo corrisponde l’aumento del rischio di aterosclerosi e dei livelli di colesterolo nel sangue.

È vero che corso degli anni, l’associazione tra le nostre diete quotidiane e i rischi collegati all’aterosclerosi è aumentata, ma si sono anche insinuati tra i nutrizionisti i primi dubbi.

Perché? Ci si è resi conto che la maggior parte dei cibi ad alto contenuto di colesterolo, come la bistecca o il burro, è anche ricca di grassi saturi. Con qualche notevole eccezione alla regola come i tuorli delle uova e i molluschi, tipo gamberetti, aragoste e granchi.

Negli anni a venire, altri esperimenti hanno dimostrato che i grassi saturi esercitano un effetto maggiore sul colesterolo umano rispetto ai cibi ricchi di colesterolo.

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In definitiva, i risultati degli esperimenti hanno condotto gli specialisti a cambiare le loro raccomandazioni. Dal 2013, anche l’Associazione Italiana Cuore e Rianimazione, al pari della American Heart Association, sostiene la mancanza di prove sufficienti per determinare che, assumendo minori quantità di colesterolo attraverso gli alimenti, il colesterolo LDL, cosiddetto “cattivo” diminuisca.

Va evidenziato comunque che esistono grandi variazioni individuali nella risposta al colesterolo alimentare.

Alcune persone, come l’uomo di 88 anni descritto in precedenza, mantengono un livello normale di colesterolo totale nonostante una dieta che include molti alimenti ricchi di colesterolo. Ma non è per tutti così.

[Crediti | New York Times]