Nutriscore, lo scontro sull’etichetta arriva fin dentro il Governo

In favore dell'etichetta Nutriscore 270 scienziati europei, compreso Walter Ricciardi: si alza un coro di proteste, e Salvini chiede le dimissioni del consulente del Governo.

Nutriscore, lo scontro sull’etichetta arriva fin dentro il Governo

Lo scontro sull’etichettatura Nutri-score, il sistema a semaforo proposto dalla Francia e che potrebbe diventare obbligatorio entro il 2022, arriva fin dentro il Governo italiano. La tensione si alza, ed emergono quelle che potrebbero essere delle prime spaccature: ieri infatti sono successe due cose.

La prima: il Ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli ha ribadito la posizione negativa già espressa qualche giorno fa sul Nutriscore, dichiarando con forza che “il sistema Nutriscore è un pericolo reale che potrebbe compromettere il sistema agroalimentare italiano” e annunciando di voler dare battaglia in sede UE. La seconda: un nutrito gruppo di scienziati europei, più di 270, ha scritto una lettera di supporto a Nutri-score, in cui si chiede che venga adottato questo sistema e si stroncano le alternative come Nutrinform, definendole frutto di pressioni di “lobby agroalimentari”. Ora, tra gli scienziati firmatari ci sono anche alcuni italiani, 19, tra cui nomi noti come Silvio Garattini e Giuseppe Remuzzi, dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, e Walter Ricciardi. Quest’ultimo, però, è anche consulente del Governo per l’emergenza sanitaria Covid-19: apriti cielo.

Sono insorte le associazioni di settore:  il consigliere delegato di Filiera Italia, Luigi Scordamaglia ha detto che “qualsiasi altro Paese non accetterebbe che il consulente di un ministro in carica restasse al suo posto dopo aver sostenuto un sistema che va contro la propria filiera agroalimentare”.  E Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura: “Tutte le opinioni personali sono rispettabili, ma la prudenza dovrebbe essere d’obbligo quando si riveste la carica di consigliere del ministro della Salute”.

Ma si sono fatti sentire anche i politici: Maria Chiara Gadda, Italia Viva: “Come può Ricciardi, consulente di Speranza, firmare un appello contro l’Italia e tacciare il governo di becero lobbismo?”. Centinaio, Lega, sottosegretario all’Agricoltura: “Così si accusano i ministri italiani di lobbismo”. Fino a Matteo Salvini, che sgancia: “Si dimetta”.

Di cosa parliamo? I termini della questione Nutriscore li abbiamo già spiegati nei particolari: L’Unione europea sta spingendo per adottare un sistema comune di etichettatura che evidenzi la salubrità dei prodotti alimentari. Il Nutri-score è un bollino a semaforo, proposto dalla Francia e adottato da altri paesi. L’Italia è contraria perché secondo i parametri verrebbero classificati come gialle o arancioni, quindi “pericolosi”, dei pilastri della dieta mediterranea come l’olio d’oliva, e delle eccellenze del nostro territorio come il parmigiano reggiano. La proposta alternativa si chiama NutrInform, e ha già raccolto consensi anche in altri paesi europei: ma appunto, qualche voce contraria inizia a levarsi anche qui.

[Fonti: Huffington Post, Nutriscore.blog]