La faccenda Sammontana e i veri pericoli del cibo industriale

Sammontana ha ritirato tre milioni di prodotti da forno surgelati a causa di una contaminazione da ferro. Ma è davvero un pericolo così reale? L'esperta Lucilla Titta ci mette in guardia: i rischi veri sono costituiti da zuccheri, grassi e sale in eccesso, più presenti che mai.

La faccenda Sammontana e i veri pericoli del cibo industriale

Vi siete spesso vantati di avere uno stomaco che digerisce anche il ferro?

La battuta viene facile: “allora Sammontana ha il prodotto che fa per voi: caldi croissant che contengono nientemeno che fili d’acciaio”.

Sì, avete letto bene: fili di acciaio. Minuti, per carità, piccolini, residui di lavorazione che, per una anomalia di produzione, sarebbero finiti in quasi tre milioni di prodotti di pasticceria surgelata a marchio Tre Marie, Mongelo e Professional.

E’ di questi giorni infatti la notizia  che Sammontana ha provveduto al ritiro dell’intero lotto,  assicurando inoltre che nessuno di questi prodotti ha fatto in tempo ad arrivare sugli scaffali della grande distribuzione.

Un intervento tempestivo, a testimonianza che la RASFF (Alert System Food and Feed), vale a dire la procedura europea dei richiami di prodotti a rischio, operativa dal 1979 per tutelare la salute pubblica, funziona bene.

Gli enti alimentari e sanitari di ciascuno dei 28 Paesi dell’Unione collaborano all’occorrenza con la Commissione Europea, l’EFSA e l’ESA (agenzie europee per la sicurezza alimentare) in modo da scongiurare questo tipo di pericoli.

Funziona bene, certo, ma non abbastanza.

Non almeno per la Dott. ssa Lucilla Titta, esperta  di nutrizione all’Istituto Europeo di Oncologia interpellata dal magazine Wired.

Noi ricercatori non riusciamo mai a far passare il messaggio che il rischio di questi alimenti è un altro: la salute. Mentre notizie come questa terrorizzano facilmente tutti, non si riesce mai a diffondere il terrore di malattie orribili come il tumore e il diabete”.

La dottoressa, cioè, pone l’accento sulla leggerezza con cui giornalmente ci riempiamo di cibi malsani, ricchi di grassi e zuccheri, dimenticando i sani principi che tutti conosciamo senza riuscire a metterli in pratica.

“Ancora pensiamo che il gelato, la merendina, lo yogurt o il succo alla frutta siano alimenti sani da dare ai bambini (o da concedere a noi stessi) anche tutti i giorni –afferma Titta– invece di limitarli al giorno di festa”.

Invece, i cibi pronti, così come i prodotti da pasticceria surgelati, “rappresentano un rischio per le malattie correlate al sovrappeso –tumori, malattie cardiovascolari– e poi sono poveri di vitamine e agenti protettivi, eliminati con la lavorazione”.

Senza contare che la quantità di zucchero raccomandata dal’ OMS è pari a circa “50 grammi al giorno per un adulto, e quindi mangiando due frutti freschi interi abbiamo praticamente esaurito la nostra porzione quotidiana di dolcezza”, continua Titta.

I prodotti ad alto contenuto di zuccheri  e grassi sono dannosi per la nostra salute, e lo sappiamo tutti, ma la percezione della loro pericolosità è attenuata dal fattore tempo: quante  brioche e quanti  croissant dovrò mangiare per sentirmi male come se ingerissi dei filamenti  di acciaio?

Questo, purtroppo, è l’errore in cui cadiamo tutti: scambiare un male futuro  per un male inesistente.

Mentre i fili di acciaio, supponiamo, farebbero subito sentire la loro discreta presenza nel nostro stomaco.

Anche se digeriamo pure  il ferro.

[Crediti | Link: Wired]