Nivarata 2016: le migliori granite siciliane del Festival che non spicca il volo

Nivarata 2016: le migliori granite siciliane del Festival di Acireale. Classifica di una rassegna che non ha ancora deciso cosa vuol fare da grande, se restare locale o diventare internazionale

Nivarata 2016: le migliori granite siciliane del Festival che non spicca il volo

I cittadini di Acireale, gli acesi per capirsi, conservano due tratti tipici della nobiltà decaduta. Il primo è il senso di superiorità di chi ha posseduto un grande tesoro: è stata una città illustre, bellissima nel suo barocco focoso e tenace.

L’altro è un senso di inadeguatezza per tanta maestà, il timore di non esserne all’altezza.

Il passato inciso in ogni pietra, dalle chiese ai palazzi, vissuto non come risorsa, ma come un peso che impedisce di spiccare il volo.

Proprio l’incapacità di volare alto è la sintesi della Nivarata 2016, il Festival internazionale della granita siciliana.

Nivarata 2016 Nivarata 2016 Barocco Acireale

Una rassegna gradevole che da sei edizioni propone piccoli piaceri in nome di una tradizione antica, senza avere ancora deciso cosa vuol fare da grande. Restare locale o darsi per esempio la dimensione internazionale dello Sherbeth Festival di Palermo dedicato al gelato?

Una rassegna incentrata sulla granita che nella granita non crede fino in fondo, come dimostrano i tanti premi collaterali per il gelato. Ancora riservata a un pubblico modesto nei numeri e con la partecipazione di pochi nivarai (gli artisti della granita).

Nivarata 2016

Pochi, però certamente buoni, questo va detto. Undici protagonisti, alcuni di Acireale, uno di Messina, uno di Catania, nessuno di Palermo (dove pure le granite si fanno), qualche sparuto gelatiere italiano e straniero, si sono impegnati a proporre granite di grande fattura, riempendo di profumi, dal cioccolato al mandarino, le strade del centro cittadino.

LA CLASSIFICA DI DISSAPORE

Nivarata 2016 Stand degustazione granite

Abbiamo provato tutte le granite accomunate dalla sfida aperta alla tradizione con gusti atipici e commistioni alternative. Senza conoscere la classifica finale del concorso, ancora non ufficializzata, vi proponiamo la nostra.

#1 “Mastrantonia” – Gelateria Musumeci – Randazzo (CT)

Ciliegie dell’Etna Dop varietà Mastrantonio, zucchero, acqua

Nivarata 2016 - Granita Mastrantonia e pane di casa Nivarata 2016 - Preparazione granita Mastrantonia

Equilibrata nella dolcezza, fresca, buona per chiunque, da chi ama la granita a colazione a quelli che vogliono farne un pranzo (viene servita con pane di semola).

La capacità di equilibrare l’estrema dolcezza delle ciliegie è il piccolo/grande capolavoro di Giovanna Musumeci, che porta avanti con passione il lavoro del padre Santo, mostro sacro del gelato siciliano.

#2 “Cirasella” di Giancarlo Losacco – Gelateria Mare di Vho – Tortona (AL)

Cacao 10/12, cioccolato fondente gold 38, liquore alla ciliegia, zucchero, acqua

Nivarata 2016 - Granita cioccolato

Decisa all’inizio e ricca di sfumature nel finale, colore netto e sapore marcato. Il riconoscimento qui va, oltre che alla granita, al piemontese Giancarlo Losacco, capace di rispettare la natura della granita siciliana senza rinunciare al gusto del suo territorio, serio ma sorprendente come in un gioco per grandi.

Umile, deciso a imparare da coloro che vivono lì dove la granita nasce, ha confessato le piccole differenze della sua lavorazione.

#3 “Mandarino di Timpazzi” – Giuseppe Arena – Bar Export (Messina)

Mandarino, cime di aneto, zucchero, acqua

Nivarata 2016 Granita Mandarino e Cime di aneto

Look delicato, acidità dell’agrume mitigata dagli aromi. Una granita emancipata, salutista (è ricca di antiossidanti) e vegana, realizzata aromatizzando il mandarino con le cime di aneto.

Una menzione a parte merita la granita al limone di Luigi Romana che ha il merito di aver riprodotto facendolo conoscere l’autentico metodo di lavorazione della nivarata.

Nivarata 2016 - Preparazione manuale Nivarata 2016 - Granita preparata manualmente

Una fattura totalmente manuale: il pozzetto della granita viene immerso in una tinozza colma di ghiaccio e sale, come agli inizi del Novecento, con le movenze sapienti e ipnotiche dei nivaroli, che utilizzavano la neve.

Una storia lunga che merita di essere raccontata in un Festival dal respiro internazionale, proprio qui, ad Acireale, dove la tradizione della vera granita affonda le radici.

E dove la Sicilia esibisce un passato indimenticabile, che il presente zoppicante non deve nascondere lasciando la ribalta alle sole immagini patinate di Taormina o Cefalù.

Nivarata 2016 - Duomo Acireale

[CREDITI – Foto Alfio Bonina]