Come cucinare per le Feste con meno soldi dello scorso anno

Consigli della nonna e qualche accenno di ricetta per sopravvivere alle feste, non spendere molto, e fare comunque la figura dei gastronomi navigati.

Come cucinare per le Feste con meno soldi dello scorso anno

Non sono tempi facili per fare la spesa. Siamo circondati dalla paccottiglia ad ogni ordine e livello, e rischiamo di fare la stessa fine con il cibo se acquistiamo quei surrogati del formaggio in monoporzioni, gli arrosti preparati dalla grande industria, i surgelati ben conditi del volantino del supermercato. E a Natale la tentazione è sempre più viva, il volantino del supermercato è una sirena allettante, soprattutto per provare a risparmiare qualcosa.

Ma ritengo che a Natale sia il caso di dire: per fortuna non siamo francesi (ed è una frase che per me ha senso una sola volta all’anno, questa). Astice, cappe sante e ostriche sono tra i ritrovati più gastronomicamente interessanti di madre natura così come il foie gras e lo champagne sono frutto di un intelletto umano perfido e altissimo. Ma non sono necessari se non ce li possiamo permettere.

Abbiamo stilato qualche consiglio per un Natale sufficientemente gastrofregno anche se on budget, sappiamo che ce ne sarete grati.

Comprate direttamente dai produttori

farmer market

Non ce la farete più a sentirvelo dire, ma rimane una grande verità. L’altro giorno, passando davanti alla vetrina di un fruttivendolo di città, di quelli dove vanno ancora gli anziani del quartiere a comprare le verdure buone quando hanno “gente a pranzo”, ho notato che le sue arance da spremuta, da agricoltura tradizionale, costavano come quelle che acquisto io al gas, da un contadino che applica il metodo biologico e biodinamico.

Acquistate il pesce in anticipo

cappesante gratinate

Gran parte del pesce raddoppia quasi il suo prezzo nei giorni che vanno dalla vigilia di Natale a Capodanno. Ma le cappesante, acquistate fresche e nostrane si congelano molto bene, così come i gamberi o gli scampi, soprattutto se vivi; le cicale di mare possono essere cucinate e congelate (più o meno come fanno i ristoranti).

Fate un pranzo tradizionale

cappelletti

Io sono emiliana, e il pranzo di Natale significa brodo coi cappelletti e carne lessa con le salse; qualcosa di molto simile si fa anche in Piemonte, in Friuli e in Lombardia. Ah i bei vecchi tempi, quando con una gallina si preparava sia il primo che il secondo.

Come mangiare sano e arrivare alla fine del mese Come mangiare sano e arrivare alla fine del mese

Fare il brodo di carne è un modo per tagliare sui costi del pranzo: non solo perché la carne da brodo è abbastanza economica, ma anche perché con una pentola sola si cucinano almeno due pietanze (tre se recuperate anche le verdure del brodo e le fate piccoli tocchi servendole come un accompagnamento): risparmio energetico assicurato.

Se poi i cappelletti buoni sono troppo costosi (circa 30/35 euro al kg), optate per dei tagliolini o dei capelli d’angelo all’uovo, o ancora per la zuppa imperiale o i passatelli.

Se provenite da tradizioni gastronomiche che si situano più a Sud, ve la cavate altrettanto alla grande: il casatiello è un pane con lo strutto, pecorino, uova e salame. Sazia e costa molto poco. E comunque il cotechino con le lenticchie va bene a tutte le latitudini ed è un piatto “povero”, cioè non troppo costoso.

Informatevi

crostini al salmone

Il salmone affumicato con cui vorreste decorare i vostri crostini di capodanno potrebbe non essere un buon investimento. Guardare la puntata di Report andata in onda lo scorso maggio “Salmone Io veg” per farvi passare la voglia. Mostratelo anche agli ospiti, vi risparmierete il giudizio di essere dei taccagni. Al posto del salmone, esistono ottimi sgombri o trote affumicati in piccoli stabilimenti: si trovano dal pescivendolo sotto natale e sono ottimi e con 5 euro fate crostini per 4 o 5 persone.

Selezionate

burro francese

Fa molto più effetto un antipasto di crostini burro e alici con filetti di alici dissalate in casa e un burro belga o francese, che qualche astrusità da gastronomia anni Ottanta. Tre ingredienti: pane, burro e alici, decisamente economici anche se acquistati nella loro versione premium (un burro di panna di Isigny costa 5 euro al panetto), e poi vanno usati in quantità limitata.

Go veg

menu vegetariano festivo

Le verdure e i legumi sono ragionevolmente più economici di carne o pesce e possono essere anche loro festivi, e non solo perché i fagioli bianchi Spagna sono un ottimo contorno al cotechino. Se siete a corto di idee seguite Ottolenghi, lo star chef londinese che ogni anno propone un menu delle feste interamente vegetariano; i suoi piatti contano in media una cinquantina di ingredienti, la metà dei quali sono introvabili, ma siate creativi e sfrondate la ricetta, di solito funziona assai bene comunque.

Fate il dolce in casa

struffoli

Se non è il caso di investire 50 euro in un lievitato artigianale avete due strade: o scegliete il panettone del supermercato più buono, oppure, se volete proseguire sulla via del pranzo gastrofregno anche se economico, fate il dolce in casa. Anche qui la tradizione vi aiuta: gli struffoli napoletani sono delle palline dolci fritte, condite con uno sciroppo al miele e decorati con gli zuccherini. Ci sono anche i roccocò napoletani e i buccellati siciliani, se volete fare quelli che la sanno lunga.

Fatevi portare il vino (anche se non sta bene)

vino servito

Di solito chi riceve un invito chiede “cosa posso portare?”; voi chiedetegli di portare il vino, potreste anche indicargli che vino vi serve, nessuno vi giudicherà. Se i vostri ospiti conoscono l’etichetta del vino, dovrebbero non solo portarvi quello giusto per il menu, ma anche alla giusta temperatura per poterlo servire subito.