Pasta: se pure la giornata del sonno serve a promuovere l’italianità

Una vecchia e buffa notizia intorno alla pasta disturba i nostri sogni durante la Giornata Mondiale del Sonno. Sarà la nostra favola della buonanotte.

Pasta: se pure la giornata del sonno serve a promuovere l’italianità

Iniziamo con una premessa: io la pasta a cena me la mangio, e chissenefrega se dopo il mio sonno ne gioverà o se dormirò con un peso sullo stomaco. Sarà che (per pochissimo) non sono ancora al giro di boa dei quaranta, sarà che ho abituato il mio stomaco a prove ben peggiori, ma non avevo bisogno che l’Unione Italiana Food mi dicesse che posso mangiare serenamente la pasta prima di andare a dormire.

Però, se me lo dice, qualche dubbio me lo fa venire. Avete presente quando dicono che il modo più efficace per farti pensare a un cavallo è dirti di non pensare assolutamente a un cavallo? Ecco, con il comunicato stampa dell’Unione Italiana Food, rilanciato oggi dalla stampa (nonostante la “notizia” non sia proprio recentissima e sia stata già abbondantemente smentita anni fa) come illuminazione scientifica, è successa più o meno la stessa cosa.

E qui potremmo domandarci come sia possibile che una storiella imbastita dietro a presunti studi scientifici possa essere pubblicata con entusiasmo da tutti quanti (vi prego, scrivete “pasta – sonno” su Google e mi direte), ma la cosa ancor più grave è che il comunicato diramato nel 2019,, abbia ripreso improvvisamente vita oggi, in occasione della Giornata Mondiale del Sonno (già), per mano delle redazioni web, ripubblicata pari pari e data in pasto ai lettori come due etti di spaghetti a mezzanotte.

Roba che resta sullo stomaco e fa dormire male, nonostante la vecchia storia che vi stiamo per raccontare.

Pasta e sonno

Spaghetti_neri

L’Unione Italiana Food, nata dall’unione “delle più rappresentative associazioni di categoria dell’alimentare italiano, AIDEPI (Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane) e AIIPA (Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari)” nel 2019 ci tiene a farci sapere che la pasta si può mangiare anche la sera, e la stampa italiana coglie l’occasione di ricordarcelo, visto che anche quest’anno bisogna onorare la Giornata Mondiale del Sonno.

Sì, la Giornata Mondiale del Sonno esiste, abbiamo controllato: è oggi, 19 marzo, e non fa che rafforzare in noi la tesi che ormai queste occasioni celebrative siano create ad arte per operazioni di marketing e ricerche più o meno commerciali. In questo caso, la Giornata Mondiale del Sonno è l’occasione per dirci di stare tranquilli, che se pure mangiamo la pasta la sera dormiremo come agnellini, altro che cinghiali sullo stomaco come mostra la pubblicità.

Un messaggio super italiano, per il prodotto più italiano di tutti: come si fa a dire no alla pasta, quando anche i medici danno il via libera? Io di certo non me la sento di farlo, e dico davvero. La pasta, in fondo, è un bene nazionalpopolare. Il piatto più buono del mondo. La vera mamma di tutti noi, quella a cui torniamo quando siamo tristi, non importa quanto ci abbia fatto arrabbiare in passato.

E ora possiamo farlo anche per cena, pure se per anni ci è stato detto che era meglio consumarla durante il giorno. Mica a caso, ce l’avevano detto, in realtà. La pasta sarà pure povera di grassi (di norma, dicono i dietologi, quello che fa davvero ingrassare è il condimento) ma è ricca – anzi, ricchissima – di carboidrati complessi, che sono indispensabili al corretto funzionamento dell’organismo, ma che per essere smaltiti richiedono una certa dose di attività fisica. Non esattamente quella che si fa dopo cena, a meno che non stiate aspettando una consegna di Winelivery.

Unione Italiana Food: We Love Pasta

pasta alla carbonara

Eppure l’Unione Italiana Food ne è convinta. “L’ideale per conciliare il sonno è combinare Triptofano, e la pasta ne è un’ottima fonte, con vitamine del gruppo B, Omega-3 e magnesio” afferma Luca Piretta, nutrizionista e gastroenterologo, membro del Consiglio Direttivo della Società Italiana diScienze dell’Alimentazione (S.I.S.A.), come si legge nel comunicato.

E davvero, io sono pure felicissima di scoprire che tutte le mie convinzioni in fatto di dieta erano finora sbagliate. Di più: scopro che chissenefrega pure del condimento che ci metto. Perché pure – cito testualmente – cose come cavolo nero, fagioli o funghi aiuterebbero il mio sonno, visto che anche loro sono ricchi di magnesio. Infatti, tra le dieci ricette a base di pasta consigliate come “perfette per l’ultimo pasto della giornata” da Unione Italiana Food, ci sono le penne con piselli e funghi, o i tortiglioni con carciofi, funghi e patate, e perfino la pasta e fagioli.

E chi non lo vorrebbe, un dietologo che ti dice che la pasta e fagioli è l’ideale per conciliare il sonno? Io di sicuro sì, ed è per questo che l’Unione Italiana Food mi ha convinta al 100%. Perché la verità è che siamo italiani, e andremo a dormire sempre sereni, se a cantarci la ninna nanna sarà mamma pasta.