Tè, 8 regole per rispettare il galateo

8 regole per preparare il tè perfetto come galateo impone, a che ora servirlo, con quali porcellane e molte altre ancora.

Tè, 8 regole per rispettare il galateo

L’afternoon tea, o Royal Tea, è una tradizione ottocentesca che ha saputo presto conferire un’identità quasi iconica ad un’intera nazione, nonostante il tè – come bevanda – sia ben più antico e culturalmente radicato in Oriente. Oggi parliamo dell’ora del tè: 8 regole da seguire per il galateo, e per organizzare un pomeriggio perfetto e indimenticabile degno di Re e Regine.

E coinvolge proprio un Re inglese una bellissima curiosità riguardo al tè. La celebre azienda Twinings produsse negli Anni 20 una miscela personalizzata per Re Edoardo VIII, quando ancora non era Re: un tè nero dello Yunnan, il “Prince of Wales”. Dall’incoronazione, questo tè della Twinings fu ritirato dal mercato ma continuò ad essere esportato, e tutt’ora si acquista solo fuori dal regno Unito.

1. Servirlo all’ora esatta (no, non sono le 17h)

ora-del-te-regole

L’abitudine ci porta a collegare l’ora del tè alle 17h esatte, ma non è del tutto corretto. L’ora per il tè pomeridiano va dalle 15h alle 17h, non prima e non oltre. Se un invitato dovesse arrivare in ritardo all’appuntamento in questo range pomeridiano, è regola che si cominci senza la sua presenza.

2. Solo servizi in porcellana

Solo porcellana di buona qualità, bon China magari, perfetto se tramandata dalle vecchie generazioni. Il servizio non deve essere sbeccato o rovinato ma, soprattutto, non si possono usare tazze appartenenti a servizi diversi pur di ottima qualità. La teiera dovrebbe essere sempre presente e presentata a tavola già contenente acqua e tè calcolati sul numero dei commensali.

3. All’inglese: solo latte e (semmai) zucchero

In Inghilterra è abitudine bere il tè aggiungendo un goccio di latte vaccino intero, e spesso anche dello zucchero. Quest’ultimo, meglio se in zollette: esteticamente più delicato, ma soprattutto più comodo e igienico da servire. Il latte andrebbe presentato in un brick o appartenente al servizio, o di porcellana bianca e neutra.

4. Niente bustine ma tè in foglie sfuso

Certo, è comodo, ma il tè in bustina andrebbe tassativamente bandito dall’afternoon tea: è sinonimo di qualità inferiore, di poca naturalezza, e di alta percentuale di inconvenienti legati proprio alla bustina che gocciola.

ora-del-te-regole

5. Non solo dolci, per accompagnare

Il momento del tè è accompagnato sia da dolci che da prodotti salati (focaccine, tartine con salmone, scones salati, burro e formaggi). A tal proposito, per la tradizione britannica esistono due tipologie di afternoon tea: il primo si chiama Low tea e prevede una merenda sostanziosa ma parca, con mignon e biscottini; il secondo si chiama High Tea ed è quasi una sostituzione della cena, perché si fa più tardi nel pomeriggio e accompagnandolo a preparazioni molto più copiose. Detto ciò, c’è una regola tassativa: non si inzuppano biscotti né altro nel tè, sarebbe maleducazione.

6. Un piattino da dessert per ogni commensale

Non si può certo negare che presentare sulla tavola dell’ora del tè alzatine e vassoi stracolmi di tartine, dolcetti e scones sia una meraviglia per gli occhi… ma, oltre al vassoio centrale, ogni ospite deve avere un proprio piattino da dessert insieme a tazza, piattino e tovagliolo.

7. Come bere il tè

Ci sono diverse accortezze da ricordare al momento di bere il tè:

  • è necessario tenere con una mano la tazzina e con l’altra i piattino, sollevato e poco distante dalla tazza all’altezza del petto;
  • il cucchiaino? Va sempre appoggiato alla destra della tazza e posato nuovamente in quel punto dopo averlo usato;
  • mai e poi mai soffiare sulla tazza piena per raffreddare il tè: si aspetta pazientemente e si sorseggia mascherando il dolore, dignitosamente.

8. Non farlo versare agli ospiti

Un’ultima regola: sono il padrone o la padrona di casa a servire il tè a tutti i commensali e, a dirla tutta, dovrebbero essere sempre loro a notare se uno dei commensali rimane con la tazza vuota, per chiedere se ne gradisce ancora.