Come si organizza un grande evento gastronomico facendo beneficienza: i conti in tasca al Bob Fest

Il Bob Fest - di cui quest'anno siamo stati media partner - è tra le altre cose un evento di beneficenza in favore dell'AIRC. Ecco come funziona, in termini economici e organizzativi.

Come si organizza un grande evento gastronomico facendo beneficienza: i conti in tasca al Bob Fest

Beneficenza e risonanza mediatica sono difficili da gestire insieme, almeno nel 2025: il nostro cervello fa subito click sui Ferragnez. Ma pare ci sia un segreto per maneggiarli, lo abbiamo chiesto a quelli del Bob Fest, che ogni anno destinano una bella fetta del loro ricavato all’AIRC, anche quando sono in rosso.

La loro beneficienza è molto trasparente e funziona così: i biglietti costano parecchio (100 euro fino a 5 giorni prima dell’evento, poi 125 euro) e per ogni biglietto 5 euro sono donati in beneficienza subito. Questo per evitare che, nel caso di pareggio di bilancio, non ci siano soldi da donare all’AIRC. La ventina di biglietti della cena di gala a 250 euro, quello invece va tutto in beneficenza. Il resto del ricavato della vendita dei biglietti va alla copertura delle spese, che sono tante visto l’enormità dell’evento.

Allora il segreto? Respirando l’aria del Bob Fest, e parlando con gli organizzatori si annusa una sorta di altruismo che è lo spirito base di una comunità. Ovviamente è un evento nato per comunicare una pizzeria e un piazzaiolo, che – come tutti quelli bravi – ha amici e relazioni. Però il Bob non è uno di quei festival dove vai, anche un po’ scazzato, perché non puoi fare a meno di esserci. Se è diventato in cinque edizioni questa cosa enorme da 3000 visitatori e 600 professionisti da tutto il mondo è anche perché chi arriva ha l’impressione di lavorare insieme per il bene comune, una sensazione che riempie di endorfine, ma che oggi è raro riuscire a provare. Uno vale uno, nel senso non corrotto di questa frase, e pare che Albert Adrià durante la sua visita, quest’anno, abbia imparato il calabrese.

Sarà per via che la Calabria è una regione piuttosto fuori dai radar turistici (a parte l’isola felice di Tropea), sarà che non ci sono trasporti, mancano gli alberghi di fascia media, e i voli internazionali arrivano una volta alla settimana. Se organizzi un festival in Calabria parti con umiltà, sapendo che per ottenere un po’ dovrai sbatterti tanto.

Con una comunicazione quasi naif e proprio per questo efficace, il “Bob” di Bob fest, non sta per Roberto (Davanzo), ma per “Band of Brothers” e l’associazione organizzatrice, Gli alchimisti dell’amore APS, hanno come claim: “Amore, come unica forza dell’umano essere”. Come si fa a non volergli bene?

Riassunto per quelli poco attenti: cos’è il Bob Fest

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Il Bob Fest è un grosso festival enogastronomico nato in Calabria nel 2021. Ideato dall’associazione Alchimisti per Amore APS – guidata da Alessandra Molinaro, Silvia e Anna Rotella, Roberto Davanzo (pizzeria Bob Alchimia a Spicchi) e Rino Gemelli. Per le prime tre edizioni (dal 2021 al 2023) si è svolto in tre giornate presso la pizzeria di Davanzo di Montepaone (CZ) Bob Alchimia a Spicchi; ad ogni serata partecipava un piazzaiolo star e poi mixologist e pastry chef dalla Calabria, dall’Italia e dal Mondo. Dal 2024 si è scelta la modalità itinerante, selezionando ogni anno un luogo tra i più belli della Regione in cui organizzare molti stand, la cena di gala e i talk e in cui accogliere i nomi più importanti dell’enogastronomia mondiale.

Per dare un’idea delle dimensioni dell’evento

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Quest’anno il festival ha ospitato oltre 60 chef. Circa 40 pasticcieri, tra cui Stefano Guizzetti di Ciacco. 13 cocktail bar tra cui il celeberrimo Paradiso di Barcellona gestito da Giacomo Giannotti, ma anche il Fama di Firenze (tra i 50 Best Bars Europe) con Dario Banchellini. 25 stand gastronomici hanno offerto specialità locali, come l’asprocotto e la mortadella Calabrisella, ma nemmeno qui mancavano i grandi nomi, uno per tutti Davide Longoni. E poi circa 40 vignaioli della Calabria hanno presentato e fornito gratuitamente i loro vini. E ovviamente i pizzaioli, 68 in tutto, tra cui nomoni come Francesco Martucci dei Masanielli e Gabriele Bonci.

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Il momento più cool, la cena di gala con 20 ospiti d’eccellenza tra cui Albert Adrià, Tala Bashmi (Mena best Female Chef nel 2022 e rinomata interprete della cucina del Golfo Persico con il ristorante a Manama in Bahrain), e ancora Andoni Luis Aduriz del Mugaritz, e ancora Vaughan Mabee, uno dei più noti chef della Nuova Zelanda. I biglietti per una cena con loro erano 20, che sono stati messi a disposizione online una settimana prima dell’evento e sono andati bruciati in mezz’ora.

Come fa il Bob Fest a stare in piedi

Nessuno degli ospiti percepisce un compenso se non il rimborso delle spese di viaggio e ovviamente viene alloggiato a spese del festival. Gli unici a percepire un compenso sono le band musicali, che però sono strettamente selezionate tra i gruppi calabresi, che sono bravi, interessanti e non prevedono lunghe trasferte. I vini e il beverage in generale è messo a disposizione dagli stand ospitati. Per il resto dei prodotti necessari e per la comunicazione ci sono 12 sponsor attivi. Infine ci sono almeno 25 volontari che lavorano alla logistica dell’evento.

Finanziamenti pubblici non ce ne sono mai stati fino a questa edizione in cui la Regione Calabria si è accorta della potenzialità del festival e ha contribuito con un finanziamento.

Nulla viene accumulato (nulla di materiale si intende), anzi a volte si va sotto. Ma la prossima edizione è già confermata. E di questi tempi, volenti o nolenti, è una lezione.

Fonte: Crediti fotografici: Nico Pagnotta, Michele Galluccio, Carlotta Lacopo
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