10 cose deliziose, edizione Friuli Venezia Giulia

10 cose deliziose, edizione Friuli Venezia Giulia

Anche se, mentre scriviamo, abbiamo appena finito di scucchiaiare una porzione di tiramisù del celebre pasticciere Gianluca Fusto trafugata al termine della sua lezione, non è il picco glicemico a farci affermare con convinzione che Ein Prosit, conclusa domenica a Tarvisio, è una manifestazione enogastronomica da non perdere.

[related_posts]

Il programma di degustazioni e lezioni garantisce sicuro intrattenimento, e noi siamo riuscite a non trascorrere mai più di alcuni minuti consecutivi senza mangiare qualcosa di delizioso. Se questo fosse un comunicato stampa di quelli trionfalistici il titolo sarebbe SUCCESSO SU TUTTA LA LINEA.

Ma dato che a raccontarvi cosa ha fatto di bello nel weekend c’era già ieri mattina la vostra collega antipatica alla macchinetta del caffè, con Giorgia Cannarella, altra editor di lungo corso di Dissapore, ci concentreremo invece su 10 assaggi che ci hanno colpito. Perché questo è offrire un servizio.

Ecco le 5 scelte di Sara:

Il gelato al fiordilatte della Gelateria Fiordilatte (duh) – Udine.

Vista la mia dieta prevalentemente gelatariana, la scoperta di un grande gelato assume sempre i contorni dell’epifania. Il fiordilatte di Giancarlo Timballo è uno dei migliori che io abbia mai assaggiato: il latte crudo, di provenienza locale, gli dà ricchezza aromatica e persistenza straordinaria. Nelle mie 48 ore a Ein Prosit, ho passato più tempo con in mano una coppetta di gelato che senza. “Stai mangiando di nuovo il gelato?” è una domanda che mi è stata dapprima rivolta con curiosità, poi con sorpresa, infine con un velo di preoccupazione. Je ne regrette rien.

L’aceto di vino Sirk della Subida – Cormons (GO).

Di questi tempi, per conseguire la patente di gourmet bisogna dare prova di grande tolleranza all’acido e all’amaro (Noma insegna). Nel mio elaborato bluff, io sostengo di preferire l’amaro Unicum ai Profiteroles per concludere una cena, ma alla prospettiva di una degustazione di aceti da bere a sorsi ho per un momento vacillato. E ho fatto male: gli aceti di Joško Sirk, fatti come un grande vino, fermentando le uve del Collio e con prolungati affinamenti in botte, sono sublimi anche da soli.

Il Perle d’Uva di Gaspare Buscemi – Cormons (GO).

Quando finalmente riesco a fendere la folla dell’ora di pranzo, trovo Gaspare Buscemi, nome culto del vino naturale, mentre assiste con composta indecifrabilità da dietro al suo banchetto allo spettacolo di umanità varia che è una manifestazione del vino all’ora dell’aperitivo. Umile ma senza affettazione, mi fa assaggiare una bella selezione dei suoi vini di “artigianato naturale”. Il Perle d’Uva 2001, ottenuto da rifermentazione naturale in bottiglia, mi rende partecipe del caotico entusiasmo generale.

Il Formadi Frant di San Juri – Enemonzo (UD).

Il Formadi Frant è un prodotto della saggezza dei tempi: in Carnia, tradizionalmente, le forme non perfette di formaggio di alpeggio erano sminuzzate, amalgamate con latte e panna, condite con sale e pepe, poi ricompattate e sottoposte a un’altra breve stagionatura. Presidio Slow Food, è un formaggio grasso e opulento, molto ghiotto. Può essere variamente aromatizzato (peperoncino, finocchio, fiori di camomilla, semi di papavero) ma a me pare che la versione base si stagli.

La gelatina di violetta di Il Giardino Commestibile – Nimis (UD).

Giusi Foschia raccoglie per montagne e colline piante aromatiche, fiori commestibili ed erbe fresche, con cui crea sali aromatizzati, tisane, infusi, marmellate e composte, prodotti di bellezza. Minuta e piena di energia, provvede da sola a raccolta, confezionamento, grafica e packaging delle sue creazioni. Vedete quante cose potreste fare anche voi se solo lasciaste perdere Pinterest?

I piatti di Ein PrositI piatti di Ein PrositEmanuele ScarelloEin Prosit

Ecco le 5 scelte di Giorgia:

Biscotto Pordenone di Pasticceria Montereale – Pordenone.

Farina di grano tenero e mais, mandorle grezze e un goccio di grappa: se qualcosa può rendere migliore un simile impasto, quel qualcosa è il sale grosso. Un biscotto riconosciuto come prodotto tipico della zona proprio per la presenza del sale, richiamo alla via del sale Stiriana che passava per la città. Tasso di assuefazione: altissimo.

Hopfelia di Birrificio Foglie d’Erba – Forni di Sopra (UD).

Ricordate? Avevamo inserito la loro Haraban tra le dieci migliori birre artigianali italiane. A Ein Prosit ci siamo innamorati della Hopfelia, una IPA con naso sfaccettato ma sapore equilibrato. In primavera ne viene prodotta una versione con la resina degli alberi delle “loro” Dolomiti, la Hopfelia Wood: Foglie d’Erba è l’unico birrificio italiano a marchio PEFC, che certifica le aziende impegnate nella salvaguardia delle foreste.

I salumi di selvaggina di Arvenis – Ovaro (UD).

Restando in Carnia, non bisogna perdere questi salumi di selvaggina. Amore al primo assaggio per il salame di daino, per palati ben disposti al selvatico, si difendono bene anche i salumi di cervo e di cinghiale. L’azienda segue l’intera filiera, dall’allevamento degli animali alla macellazione.

Aglio di Resia di Ezio della Mea – Chiusaforte (UD).

Far sbottonare Ezio è difficile come resistere alla tentazione di azzerare i suoi deliziosi sottoli. Buoni al tarassaco, ancora meglio con l’aglio di Resia, Presidio Slow Food. Lo strok – così viene chiamato nel dialetto locale – ha un sapore più delicato dell’aglio tradizionale, oltre a essere più digeribile. Non potrete baciare appassionatamente, ma bacetti sulla guancia quelli sì, a profusione.

La gubana di Dall’Ava Bakery Maria Vittoria – San Pietro al Natisone (UD).

La gubana è una torta delle Valli del Natisone dalla simpatica forma a chiocciola. Della ricetta originale esistono un centinaio di versioni diverse responsabili di altrettante faide familiari. Ci è piaciuta molto questa di D’Ava Bakery, che con il medesimo impasto prepara anche gli strocchi, fritti o al forno. Piccola curiosità: Dall’Ava è uno dei più noti produttori del Prosciutto San Daniele, passato agilmente dal salato al dolce. Un po’ come noi a Ein Prosit – chi l’ha detto che a una fetta di prosciutto non può seguire una di gubana?