Macrobirrifici: dopo Roma e Milano anche Torino avrà il suo Open Baladin

Macrobirrifici: dopo Roma e Milano anche Torino avrà il suo Open Baladin

Il mondo va veloce, il mondo del web velocissimo, quello della birra ha velocità tutte sue, quasi insondabili. Per dire: Nel 2008 aprì Baladin Roma, e fu subito amore. Quasi trionfo. Nel 2013 ha aperto Baladin Milano, e proprio successo non è stato.

Nel 2014 aprirà Open Baladin Torino, e io se fossi Teo Musso – oltre a bere molta birra – non dormirei tranquillo, (anche se sento un Bonci nell’aria … ma vi tengo sulle spine). Al netto di sofismi e palle di cristallo è comunque ufficiale: ai primi di marzo aprirà nel capoluogo sabaudo un Open Baladin, il pub che all’ampia scelta di birre artigianali unisce anche una solida offerta gastronomica.

Volevo scrivere buona invece di solida ma temevo di essere letta da Visintin.

L’ideale claim dell’operazione è “un ritorno alle origini”, per il fascinoso fondatore del birrificio, che è originario di Piozzo. Il locale sorgerà in piazzale Valdo Fusi dove durante le Olimpiadi invernali c’era Casa Canada,  e dove ora sfrecciano i debiti rimasti insieme agli skater. Che Musso non sloggerà e a cui anzi vuole dedicare una birra – agli skater, non ai debiti. Che selvaggi questi birrai.

Open Baladin TorinoOpen Baladin Torino

Open Baladin TorinoOpen Baladin Torino

Ora però diamo un po’ di numeri: ­

– 700 mila euro di investimento

– capienza di 100 clienti al piano terra, ma avrà anche un piano rialzato ­

– aperto 7 giorni su 7: dopo i primi mesi di rodaggio, da agosto sarà – aperto con orario continuato, da mezzogiorno alle due di notte ­

– 20 dipendenti.

Ma soprattutto parliamo di loro, le vere primedonne della situazione: 40 birre alla spina, al 99% italiane. Possiamo aspettarci, a giudicare dagli altri Open, una massiccia ­ ma non schiacciante – presenza di Baladin. Un centinaio, invece, le etichette in bottiglia.

Ci siamo dimenticati qualcosa? Ah, sì, è vero… il cibo.

Ebbene sì il nome di Gabriele Bonci da Roma non l’abbiamo evocato per niente. Sarà il pizzaiolo romano a curare la cucina, sulla linea street food­ hamburgeria. La panificazione invece sarà gestita dai detenuti del carcere Lorusso e Cotogno.

Se ci aggiungete che Musso ha promesso, a fine agosto, di organizzare un festival (per celebrare i 18 anni di nascita del birrificio), ce n’è abbastanza da programmare un weekend del luppolo a Torino. Dove, nonostante la scena micro­brassicola piemontese sia più che animata, gli indirizzi per beer geek non abbondano.

[Crediti | Repubblica Torino]