A che punto siamo con il femminismo? Palpeggiate la frutta e ve ne accorgerete

A che punto siamo con il femminismo? Palpeggiate la frutta e ve ne accorgerete

Le donne devono farsi avanti, non avere paura, “la figura femminile dev’essere centrale”. Trovare il nesso tra le parole che Laura Boldrini, nuovo presidente della Camera, ha detto ieri sera da Fabio Fazio, e la nostra incorregibile abitudine di palpeggiare la frutta prima di comprarla, può essere complicato anche per chi ha visto tutto.

Un momento.

Forse non ha visto il cartello esposto per alcuni mesi nel reparto self service di frutta e verdura di un supermercato a Noventa Vicentina (Vicenza), con l’annuncio che il titolare, Luca Barbiero, chissà quanto pensava spiritoso: “Le donne sorprese a palpare la frutta subiranno lo stesso trattamento. Grazie“. Il cartello, evidentememte ideato con l’ormone in fermento del soprammobile riproduttivo, è rimasto al suo posto fino a pochi giorni fa, quando Il Giornale di Vicenza, dando seguito alla denuncia di un cliente sbigottito dal sessismo, non lo ha messo in prima pagina. Allungare le mani sulla polpa, valutare se è soda, lasciarla eventualmente al prossimo cliente sarà anche un brutto vizio, ma così è troppo.

La prima indignazione (chettelodicoafare) è arrivata dal Forum delle donne del Prc-Fds di Vicenza (Partito della Rifondazione comunista-Federazione della Sinistra) secondo cui l’avviso “costituisce chiaramente reato di violenza” (?):

 «Non si può sorvolare su tale azione o quanto meno prenderla alla leggera e mettersi a ridere, poiché dalla minaccia si può passare ai fatti. Se lasciassimo scorrere avalleremmo che subire e fare violenza nei confronti dell’altro genere è normale e che lo è anche l’uso di tali frasi o battute offensive»

Per giustificarsi, il titolare del supermercato ha detto di aver (così delicatamente) pensato alle donne perché la maggior parte della sua clientela è femminile. Chi glielo spiega ora che non è a questo che pensava il nuovo presidente della Camera dicendo “la figura femminile dev’essere centrale”?

E perché io, abituata a non dare peso al fatto di essere donna, mi sento moderatamente disorientata da quel cartello, che leggo come uno scherzaccio greve ma innocuo, degno al massimo di un “palpeggia tua nonna”?

[Crediti | Link: La Stampa, immagine: Il Giornale di Vicenza]