La vita dietro le quinte alimenta riflessioni fin troppo poetiche. La vita dentro una cucina di poesia ne ha ben poca e chi non lavora – o non ha mai lavorato in un ristorante – difficilmente può comprendere o immaginare ciò che nel “backstage” succede ogni giorno. O forse sì, per colpa di Gordon Ramsay e di Hell’s Kitchen.
Storie di dita bruciate, bestemmioni indicibili, artisti incompresi e tecnologie parlanti, probabilmente dovute alle allucinazioni per troppo lavoro. Ma niente, la fascinazione contemporanea per tutto ciò che è cucina non placa la nostra curiosità.
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Eccoci allora, pronti ad entrare nel soffocante impero di cuochi, lavapiatti, camerieri e figure di passaggio, grazie all’abnegazione di FirstWeFeast. I nostri prodi si sono impegnati a raccogliere le “foto di scena” su Instagram, con il tag #restaurantlife. Curiosiamo un po’.
Potresti lavorare in un ristorante se…

Un po’ ti piace la sensazione delle bruciature sulle mani e ne fai sfoggio, abbellendole con una graziosa crema antiscottature.

Le tecnologie in cucina iniziano a parlarti.

Sai esattamente come prelevare, e con precisione chirurgica, gli organi degli animali selvatici.

Ami trasformare la verdura in simpatici personaggi comici, solo per far ridere i tuoi colleghi annoiati.

Hai adocchiato una ciotola con dei rimasugli di crema pasticcera e decidi di saltarle addosso senza dignità, scofanando tutti gli avanzi possibili in cucina.

Hai accumulato talmente tanta moneta o banconote di piccolo taglio da essere preso per uno spogliarellista, invece che un cameriere.

Pensi costantemente che il lavapiatti sia il lavoro più faticoso del mondo e che bisognerebbe pagarlo almeno 10.000 euro al mese.

Nel tempo libero ti piace creare sculture di carne (o di qualunque altro alimento a tua portata). E, in fondo, hai pure del talento.

Il tuo weekend è composto da lunedì e martedì.

Proporre ai tuoi colleghi una bevuta dopo il lavoro significa non tornare a casa prima delle 6 del mattino.

Tenti di nasconderti ovunque per non farti trovare dai clienti. Fallendo miseramente.

La tua squadra è così unita che, anche quando devi assentarti per cause di forza maggiore, i colleghi decidono di sostituirti con un dubbio cartonato per non sentire la tua mancanza.

Nel tempo libero ti piace creare sculture di carne (o di qualunque altro cibo a vostra portata di mano). E, in fondo, hai anche del talento. Parte seconda.

Trovare il tavolo giusto è sempre un’impresa.

La disperazione si impossessa di te improvvisamente.

Il caffè è il tuo miglior amico.

Contro la noia ami travestirti con qualsiasi cosa capiti sotto mano. Anche del cibo.

Contro la noia 2, ti piace creare dei costumi da scena prendendo spunto da cartoni animati, opere teatrali, personaggi storici.

Non sai più che cosa significhi indossare scarpe che non siano Crocs.

Ogni posto è buono per concederti una pennichella. O inscenare una morte apparente.
[Crediti | Link: First We Feast | Immagini: Instagram]