Quando ho letto le dichiarazioni rilasciate da Antonella Clerici a Tv Sorrisi e Canzoni in merito al suo nuovo programma, La Terra dei Cuochi (in partenza venerdì 26 aprile 2013 su Rai1), ho avuto una visione: [1] un polpettone, [2] con in mano il Commentari sulla società dello spettacolo di Guy Debord, [3] veniva rimandato all’esame di Storia della televisione. Sfortunatamente l’analista ed il confessore si sono rifiutati di interpretare l’immagine, eccomi dunque qui a far da me.
Elemento numero uno: il polpettone.
L’immagine del polpettone è la rappresentazione creata dal mio inconscio per il programma di Antonella Clerici. La conduttrice, rielaborando elementi provenienti dai più svariati programmi televisivi, cerca la ricetta con cui assicurarsi l’audience del venerdì sera. La lista degli ingredienti, a guardarla, possiede anche l’ingrediente segreto:
— squadre composte da personaggi comuni e celebrità ma forse il termine corretto è personaggi famigerati? [L’isola dei famosi, Notti sul ghiaccio, Un due tre stalla, Altrimenti ci arrabbiamo tra i tanti programmi che hanno visto questa tipologia di concorrenti]
— preparare un menù all’altezza della situazione [MasterChef]
— giochi e gare [Il pranzo è servito? Questo è l’ingrediente segreto!]
— una giuria, presieduta da uno chef di grido e composta dai parenti dei concorrenti, giudicherà le ricette [Gordon Ramsay a litigare con i parenti dei concorrenti?!]
— ad ogni puntata, un’esclusione volta a sfoltire la rosa dei concorrenti [tutti i reality]
— il vincitore avrà la possibilità di aprire una propria attività di ristorazione [elaborazione del premio messo in palio in Hell’s Kitchen]
Elemento numero due: il Commentari sulla società dello spettacolo di Guy Debord.
Più di un’immagine ho voluto interpretare questo elemento come un indizio, in biblioteca ho rispolverato il libro. Tra i vari appunti un passaggio evidenziato in rosa:
“La costruzione stessa di un presente in cui la moda stessa, dall’abbigliamento ai cantati, si è immobilizzata, che vuole dimenticare il passato e che non dà più l’impressione di credere in un futuro, è ottenuta grazie all’incessante passaggio circolare dell’informazione, che ritorna continuamente su una lista brevissima di inezie sempre uguali, annunciate con passione come notizie importanti; mentre le notizie veramente importanti, su ciò che effettivamente cambia, passano solo di rado e per brevi baleni”
Il passaggio è dunque ancora valido, nonostante il libro sia stato pubblicato in Italia nel 1996, sono passati diciassette anni. Il mio umore s’accartoccia come una foglia in autunno.
Elemento numero tre: la bocciatura all’esame di Storia della televisione.
Tra tutti gli elementi il più semplice da interpretare. Chi viene rimandato è Antonella Clerici e la bocciatura è conseguita dopo la seguente frase:
“[…] rivendico la maternità di tutti i programmi di cucina in tv – Sono stata la prima a crederci 12 anni fa e tutti hanno tratto spunti dalla mia Prova del Cuoco. […]”
Non stiamo esagerando?
La prova del cuoco non è farina del sacco della conduttrice italiana, ma è la rielaborazione del programma della BBC Ready Steady Cook andato in onda sulla BBC dal 1994 al 2010, se proprio si volesse dargli una madre questa andrebbe cercata nella executive producer Linda Clifford o nella Endemol.
Soprattutto “tutti i programmi di cucina in tv” sono debitrici del La Prova del Cuoco? Tutti: questa parola m’angoscia. Qualcuno fermi le rotative, e corregga Wikipedia, Antonella Clerici è la madre di personalità del calibro di Suor Germana, Marisa Laurito, Corrado e forse l’autrice del Sublime.
[Crediti | Link: Dissapore, Fausto Lupetti Editore, Wikipedia]