Carnevale: 21 dolci italiani. Non diteci che ne conoscete altri

Carnevale: 21 dolci italiani. Non diteci che ne conoscete altri

Difficile venire a capo, calendario alla mano, del Carnevale. Non solo ogni nazione lo festeggia con tempi e modalità diverse, ma anche nella stessa regione possono cambiare le regole. C’è solo una costante: si mangia. Tanto e con piacere. E a noi quello interessa. Soprattutto dominano dolci e fritti, una combo di rara devastazione. Non c’è luogo esente dalla proliferazione di cibarie: dalle vetrine di pasticcerie e gastronomie, ai forni.

Dai parrucchieri (no, forse quelli no) ai banchi dei supermercati, i dolci tipici del periodo carnevalesco impazzano con virulenza. E visto che non saremo noi a imporre il verbo salutista beccatevi questa gallery, simbolo di un’Italia così varia e mangereccia, da fare invidia.

zaleti

ZALETI – VENETO

Devono il loro nome alla farina di granturco da cui sono composti (in dialetto zaleti significa gialletti). Sono nati proprio per la festa di Carnevale, ma ormai sono reperibili tutto l’anno.

fritole

FRITOLE – VENETO

Anche Goldoni, nella sua commedia “Il Campiello”, parla dei fritoleri, ovvero gli ambulanti che durante il Carnevale preparavano questa leccornia. Occhio però, ogni zona del Veneto ha un proprio modo di prepararle. Per esempio, a Venezia sono fatte con limone e arancia, a Verona con pezzi di mele e fritte nell’olio d’oliva del Garda.

galani crostoli

GALANI O CROSTOLI – VENETO

Frittelle molto sottili e friabili, cugine delle chiacchiere milanesi, sono uno dei dolci immancabili a Carnevale. Non solo in Veneto ovviamente.

fiacà

FIACÀ – PIEMONTE

Tipiche della zona del vercellese, il loro nome significa schiacciate, proprio per la forma appiattita della pagnottella. SI riconoscono anche per il piccolo ombelico al centro.

canestrelli

CANESTRELLI – PIEMONTE

Sono tra i dolci più antichi della regione, risalenti al Medioevo. Il loro nome deriva dai canestri, ovvero i recipienti di vimini intrecciati, dove venivano riposti dopo la loro cottura.

scroccafusi

SCROCCAFUSI – MARCHE

Della zona maceratese, sono croccanti e friabili, come suggerisce il loro nome. In alcune zone si chiamano in modo diverso, come stummeri o cecetti, ma la ricetta è la stessa. Leggenda racconta che, mentre la massaia li prepara, nessun parente o ospite deve disturbarla: la conseguenza è la mal riuscita del dolce. Per scongiurare il pericolo, occorre sputare per tre volte per terra…

funghetti di offida

FUNGHETTI DI OFFIDA – MARCHE

Non sono allucinogeni, tranquilli. Sono chiamati anche staccadenti o spaccadenti, per la loro consistenza dura e caramellata. Ma, una volta riscaldati, ritornano ad essere mobidi. Sono famosi per avere un intenso profumo d’anice.

cicerchiata

CICERCHIATA – MARCHE

Tipica di Ancona, è però diffusa in tutta la regione (e forse in tutta Italia). Ha la forma di una cupoletta o di una ciambella, insieme di tante palline fritte, arricchite poi da zuccherini colorati.

castagnole

CASTAGNOLE – MARCHE E LIGURIA

Piccole e tonde, oppure  di forma contorta e allungata, il loro aspetto varia da zona a zona. Unico comune denominatore: non è Carnevale se non si mangiano in famiglia.

spongata

SPONGATA – TOSCANA

Dolce diffuso nella zona di Massa Carrara e nella Lunigiana. Durante il Carnevale di Pontremoli, i fidanzati dovevano regalare la spongata alle proprie donne, in segno del loro grande amore.

schiacciata fiorentina

SCHIACCIATA ALLA FIORENTINA – TOSCANA

Dolce ovviamente tipico di Firenze, è un must del Giovedì Santo. Viene detta anche stiacciata unta.

tortelli di carnevale

TORTELLI DI CARNEVALE – EMILIA ROMAGNA

Tipici della zona di Piacenza, devono il nome alla forma che ricorda dei tortelli salati, ripieni però di mostarda, amaretti e cioccolato. Cotti al forno o fritti, rimangono uno dei dolci più gustosi di Carnevale.

cauciuni

CAUCIUNI – MOLISE

Ravioli ripieni di un impasto di ceci molto speziati, in Molise vengono regalati per Natale e Carnevale, ricoperti di glassa colorata, cioccolato o zucchero a velo. Farina, uova, zucchero, olio e Vermuth, più un ripieno di ceci, cacao amaro, cedro candito, cannella, chiodi di garofano e Cognac.

culurgiones dolci

CULINGIONES DOLCI – SARDEGNA

O colurgiones dolci, sono i dolcetti tipici di Carnevale in tutta la regione. Viene specificata la loro caratteristica dolce (ripieno di mandorle e miele), per contraddistinguerli dai corrispettivi salati.

cattas

CATTAS – SARDEGNA

Dette anche zippulas o frisjoli, sono delle frittelle fatte da farina bianca, lievito di birra, una patata lessa, una punta di zafferano, uova, succo di arancia e Moscato secco.

cassatina di carnevale

CASSATINE DI CARNEVALE – SICILIA

La cassata siciliana è uno dei dolci italiani più famosi al mondo. Farcia a base di ricotta, spezie, cioccolato amaro, vengono poi cotte al forno, anche se una seconda variante le vuole fritte. Tanto sono le leggere…

cannoli

CANNOLI – SICILIA

Da decenni sono diffusi tutto l’anno ma un tempo il Carnevale era l’occasione per poterli gustare in tutte le loro forme e varianti: quelli piccoli, quelli enormi, quelli con ripieno di ricotta e quelli con crema pasticciera.

prupati

PRUPATE – PUGLIA

Sono tipiche della zona del Gargano, ma sono diffuse in tutta la regione. La tradizione vuole che vengano infilate al braccio destro dei propri amici e parenti, per la forma circolare che ben si presta a creare l’illusione di un bracciale.

zeppole di san giuseppe

ZEPPOLE DI SAN GIUSEPPE – CAMPANIA

Semplici zeppole, ma arricchite con una farcia di crema pasticciera con ciuffetti di confettura di amarene. La frittura viene spesso sostituita con la cottura in forno.

migliaccio

MIGLIACCIO – CAMPANIA

Tipico napoletano, a base di semolino e ricotta, è molto simile a una torta. La sua ricetta viene tramandata di generazione in generazione.

taralli al naspro

TARALLI AL NASPRO – BASILICATA

Sono dei taralli dolci, piccole ciambelline all’anice, ricoperte di glassa. Tipici del periodo di Carnevale, sono ormai diffusi tutto l’anno.