Grano, il ristorante romano che mette d’accordo il Renzi e il Bersani dentro di noi

Grano, il ristorante romano che mette d’accordo il Renzi e il Bersani dentro di noi

“Patto del grano”, “patto della trattoria”: titolisti in gran spolvero per il pranzo riparartore, di scena ieri al ristorante romano Il Grano, in Piazza Rondanini, tra Matteo Renzi, rottamatore sconfitto, e Pierluigi Bersani, rottamato vincitore. Nei giorni infuocati delle primarie, poco prima del ballottaggio, Renzi invitava Bersani a prendere un caffè, il segretario del PD rilanciava con un pranzo. Detto, fatto. Due ore di faccia a faccia per firmare la pace e darsi da fare in vista delle elezioni.    

Bene, bravi, bis, ma sono altre le cose che a noi interessano. Per esempio, cos’hanno mangiato i due nel corso dello storico (sic!) incontro? Menù di carne, dicono i giornali. Ma insomma, il gastrofanatico che è in noi freme, possiamo forse accontentarci di un generico “menù di carne”? Voci dicono: carpaccio di chianina, tagliata alla Robespierre e polpette di brasato. Un po’ ci resto male, la carne, così poco etica, non mi sembra adatta a un incontro pacificatore: una zuppina calda e confortevole, un’insalatina leggera per non appesantire corpo e cervello, o una bella cacio e pepe, un piatto tradizionale romano per non scontentare nè il fiorentino nè l’emiliano.

Da bere, brunello rosso e grappa barricata – o grappe, a giudicare dalle tre bottiglie che si vedono sul tavolo alla fine del pranzo (e dalla faccia rubizza e divertita di Bersani). Suvvia, la curiosità incalza, il non sapere ci uccide: guardando le fotografie, riuscite a riconoscere le bottiglie che hanno bevuto i due? Il nostro esperto (Fabio Cagnetti) sentenzia: “ma quale Brunello, quella è la “Schiava” di Colterenzio, un vino rosso dell’Alto Adige che verrà via con 15 euro. Le altre sono tre grappe, una di Sassicaia, l’altra, trentina, di Bertagnolli forse, l’ultima chissà, di Pojer e Sandri?”.

Cerchiamo invece di capire qualcosa del ristorante Grano, molto frequentato dalla leadership del Pd, e vediamo se anche questa volta vale la regola “i ricchi e famosi mangiano male, i politici anche peggio”. Posizione centralissima, a metà tra Camera e Senato. 72 punti sulla guida Gambero Rosso del 2008, consigliato dal 70% degli utenti su Tripadvisor. Cucina mediterranea, sia carne che pesce. Spesa media: 30 euro. Dal sito scopriamo che la sala dove hanno pranzato Renzi e Bersani si chiama, ironia della sorte, Apicella – che, per chi non se lo ricordasse, è anche il nome del cantante napoletano stipendiato da Berlusconi per cantare le sue gesta.

Sempre dalle fotografie, possiamo vedere che vicino a Renzi sul tavolo  c’è (oltre all’iphone – ah, questi giovani maleducati) il conto. Che, in effetti, è stato proprio il vinto a saldare anche per il vincitore, dimostrando un indubbio senso della sconfitta e commentando: “Lo dovevo al segretario … finalmente mi ha spiegato la metafora del tacchino”.

[Crediti | Link e immagine: Il Giornale]