Hostaria 2015: perché dovreste andare al festival del vino di Verona

Hostaria 2015: perché dovreste andare al festival del vino di Verona

Immaginate di passeggiare per le vie di Verona tenendo in mano un calice. Immaginate di incontrare lungo il percorso cantine e produttori di vino pronti a riempirvelo, quel calice.

Avete immaginato?

Bene, perché la città di Romeo e Giulietta dal 16 al 18 ottobre ospiterà “Hostaria 2015”, il Festival del Vino e della Vendemmia di Verona, che unirà per la prima volta le migliori cantine veronesi.

GIULIETTA, ROMEO E UN BICCHIERE DI VINO

Verona

Sì, a Verona c’è la statua di Giulietta, quella consumata sul seno destro perché si sa, toccare porta fortuna; ci sono i graffiti d’amore all’ingresso di casa Capuleti; ci sono le buche per spedire lettere alla giovane innamorata, che consiglia e risponde con la saggezza dei suoi eterni dodici anni.

Ma a noi non interessa.

A noi interessa passeggiare da Porta San Giorgio al ponte di Castelvecchio, passando da Piazza delle Erbe, sorseggiando il miglior vino della zona, con buona pace del merchandising di Shakespeare.

Il percorso si snoderà attraverso il centro storico per 3,5 km, tra degustazioni e tappe gastronomiche per assaggiare i tortellini di Valeggio, il risotto all’isolana, le polentine, la pasta artigianale e gli gnocchi di Malga della Lessinia; o magari per entrare in uno dei ristoranti dal menù ideato apposta per l’evento.

SENTORE DI-VINO

vino copia

Bene la degustazione raminga, passeggiando e assaggiando in base all’ispirazione del momento. Ma meglio ancora quando c’è qualcuno a guidarci, a spiegarci aromi e sapori che altrimenti non noteremmo.

Durante Hostaria le degustazioni saranno in piazza Brà (nel Loggiato Palazzo della Gran Guardia) per parlare dei vini veronesi con i professionisti di ONAV Verona, e in piazza San Zeno, per assaggiare i vini della Guida Slow Wine 2015 partecipanti a Hostaria insieme a Vipcellar.

Non molto nutrito il calendario di appuntamenti tra le due piazze, ma per migliorare c’è tempo fino alla prossima edizione. In compenso, pittori, attori, scultori e musicisti animeranno le vie della città, proprio come in quelle feste di paese che una volta scandivano l’anno e le stagioni.

COSA CI PIACE DI HOSTARIA

hostaria 2015

Ci piace il fatto che unisca. Non la gente, quello provano a farlo un po’ tutte le sagre. Ci piace il fatto che unisca i produttori e le cantine di uno specifico territorio, un territorio che ha ben nove zone di produzione che possono vantare vini D.O.C. Ci piace il fatto che si riallacci al legame tra ospitalità e degustazione dei vini: convivialità, incontro, dialogo. Non soltanto mercato, insomma, almeno negli intenti.

E poi ci piace il fatto che nasca come festa popolare, una festa grande, ma pur sempre una festa in cui divertirsi e stare insieme, senza troppe pretese.

COME FUNZIONA

Hostaria 2015, Verona

Funziona così. C’è un biglietto d’ingresso, costa 15 euro, con il quale si ha diritto a 10 degustazioni. Per appassionati e incalliti c’è anche un abbonamento su tre giorni, 30 euro in tutto. Per accedere al percorso (6 punti d’entrata, occhio alla mappa!) bisogna avere 18 anni (chi non li dimostra si porti dietro carta d’identità oppure non si faccia la barba). A ognuno bicchiere, portabicchiere: e poi si comincia.

QUATTRO CUOCHI PER UNA SERA

Locanda 4 Cuochi

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Si sa, brindare fa venire appetito. E allora diciamolo, se decidete di fermarvi a Verona per una notte, bisogna cercare un posto dove soddisfarlo, l’appetito. Un posto dove mangiare bene, dove essere serviti senza troppo attendere, e dove essere coccolati un poco. E noi un posto così l’abbiamo trovato.

Si chiama “Locanda 4 cuochi”, a centrotavola non ci sono fiori ma mazzi di matite colorate con cui disegnare sulle tovagliette bianche, appesi non ci sono quadri ma cassette di legno, gli chef sono quattro e si chiamano cuochi, spadellano a vista, servono, consigliano e fanno amicizia con i commensali.

Pensata e realizzata dal grande chef due stelle Michelin Giancarlo Perbellini, è un luogo semplice, originale, dove fare una sosta e mangiare bene: dalla pasta e fagioli con nervetti a quella reale in brodo di gallina, dal maialino croccante in salsa di mirto e melanzane alla millefoglie allo strachin (fatto al momento).

E vini a volontà, ça va sans dire.

[Crediti | Link: Dissapore]