Utensili da cucina: con le mani…

Utensili da cucina: con le mani…

Nelle nostre cucine, cassetti e stipetti straripano di aggeggini, attrezzi, piccoli elettrodomestici di cui pare non si possa fare a meno. Oppure no? Abbiamo a disposizione un ausilio formidabile che potrebbe sostituirli in buona parte. Uno strumento (anzi, due) dalle infinite funzioni base e avanzate, facile da lavare, sempre pronto all’uso.

Le mani sono l’utensile numero uno in cucina.

Mani come misurino

Funzione 1: misurino.
Un pizzico di sale o una presa di origano: bastano due o tre dita per prelevare la giusta quantità di condimenti e spezie da dosare con parsimonia al momento di condire i piatti.

So che a molti piace spolverizzare con il salino o spargere con il cucchiaino, ma la sensibilità che si ha in punta di dita è impareggiabile e distribuire polveri e spezie in modo uniforme risulta molto più facile.

Mani come bilancia

Funzione 2: bilancia.
Si dice che la dose giusta di riso a porzione sia un pugno. Beh, un pugno di Antonino Cannavacciuolo, forse, il mio no di certo perché ho le mani piccine e di riso ce ne stanno sì e no 25 grammi. Adattare la regola alle mie misure naturalmente è semplice: metto 3 pugni di riso a persona, e addio bilancia.

Per il sale da aggiungere all’acqua della pasta, invece, la mia manina è settata sulla pentola che uso per 2 persone (15 grammi di sale grosso per circa 2,5 litri d’acqua). E a proposito di spaghetti, la quantità che sta fra il mio pollice e il mio indice, uniti ad anello, è giusta per persona.

Mani per tritare e sminuzzare

Funzione 3: tritare e sminuzzare.
Le mani sono sempre rispettose degli ingredienti e li trattano in modo dolce, senza spappolarli o stracciarli. Usatele per sminuzzare basilico e menta, che con le lame di coltelli e mixer si sciupano e si ossidano, diventando subito neri.

Ma anche per sfogliare timo e rosmarino, per spezzettare la misticanza, per schiacciare l’aglio.

Mani per condire

Funzione 4: condire.
Carni, pesci, verdure da insaporire prima della cottura. Non c’è come mescolarli e massaggiarli con le mani per distribuire perfettamente i condimenti. Per dire: una Nigella Lawson metterebbe le alette di pollo in un sacchetto di plastica, con l’olio e la paprica, e agiterebbe sorridendo.

Io preferisco rigirarle a mano in una ciotola, strofinare la marinatura con le dita sulla pelle e sulla polpa, stabilendo un intimo contatto fra me e il cibo. Sorrido anch’io, pregustando come saranno buone una volta grigliate sul barbecue.

Mani per filtrare, cucina

Funzione 5: colino.
Filtrare il succo del limone per trattenere i semi? Basta spremerlo sulla mano con le dita appena socchiuse. La tecnica è perfetta anche per separare tuorlo e albume, o per sgocciolare i capperi sotto sale o i funghi secchi dall’ammollo ed essere già pronti per strizzare l’acqua in eccesso.

Mani come pinzetta

Funzione 6: pinzetta.
Per eliminare il budello dai crostacei, senza spezzarlo, il modo migliore è afferrarlo tra pollice e indice e tirare delicatamente finché la coda si tende appena, per poi cedere nuovamente: sentirete con chiarezza che il fletto nero si è staccato e potrete sfilarlo.

Questa funzione di precisione, con l’ausilio delle unghie (corte e perfettamente pulite mi raccomando!) è utile anche per pulire le acciughe o per sfilare le lische da un trancio di salmone.

Mani per impastare

Funzione 7: impastatrice.
Certo, tutti vorremmo una planetaria sul nostro bancone. Ma non sempre l’abbiamo. Questo non significa affatto che dovete privarvi del piacere di manipolare gli impasti, di strofinare insieme burro e farina per la brisée, di amalgamare gli ingredienti della sfoglia, di tirare con buon gioco di polso, radunare e tirare di nuovo fino a raggiungere la consistenza perfetta.

Se pane e pizza vi frenano, perché occorre lavorarli a lungo, cominciate con pasta fresca, piadine, grissini che in pochi minuti risultano compatti e omogenei.

Mani per modellare

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Funzione 8: modellare.
Ravioli, tortelli, cappelletti, fagottini, panzerotti, trecce: le mani sono in grado di formare, sigillare, montare di tutto. È la parte più creativa e artistica della cucina, si tratti di girare un tortellino o assemblare gli strati di una lasagnetta.

Ci vuole un pizzico di concentrazione e una certa manualità (ben di questo stiamo parlando), ma si acquistano con la pratica. E se le prime volte il risultato sarà forse poco aggraziato, l’orgoglio di aver confezionato artigianalmente la pasta ripiena o di aver creato una delicata guarnizione, e poter dire “l’ho fatto io, con le mie mani”, beh, non ha prezzo.

[Crediti immagini:  Cibotondo]