Dopo l’Osteria senza Oste, multata da Equitalia per 62.000 euro, ecco la Becaria senza Becher

Dopo l’Osteria senza Oste, multata da Equitalia per 62.000 euro, ecco la Becaria senza Becher

Il fisco vuole tutto. I ristoratori vorrebbero darglielo, essere per Equitalia gli eroi che dicono sì, che esaudiscono i desideri voraci. Va bene, non è proprio così, ma pure lui, il fisco!

Cesare De Stefani, il macellaio inventore dell’Osteria senza Oste in una casa colonica dell’Ottocento, a Santo Stefano di Valdobbiadene, l’aveva accusato di evasione fiscale per aver sistemato un frigo pieno di uova e patate lesse più qualche salume e Prosecco a disposizione degli avventori, su offerta libera.

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Ricorderete, lui indicava e consigliava un prezzo per le vivande: il cliente consumava, lasciava l’obolo in una cassetta, e se ne andava.

Per Equitalia era un’attività commerciale, la multa fu di 62.000 euro. Si possono ancora sentire i file audio degli incontri-scontri con De Stefani, che da parte sua qualche strascico con il fisco l’aveva, discutibili nei toni di Mr Agenzia delle Entrate, da molti giudicati intimidatori.

Una botta che avrebbe fiaccato la resistenza di molti.

Osteria senza Oste

Osteria senza oste - finestra

Osteria senza oste - interno

Non De Stefani, che con il fisco sembra ormai combattere una guerra personale.

La sua ultima trovata si chiama “Becaria senza becher” che in dialetto veneto significa un negozio di salumi sempre aperto senza macellaio, né personale di vendita. In pratica, grazie a un distributore automatico che simula una salumeria, chiunque può rifornirsi di generi alimentari in modalità self-service e consumarli in una struttura in legno sul monte Cesen, a mille metri di quota, in località Pianezze, frazione montana di Valdobbiadene (Treviso).

Si tratta per lo più di carni fresche porzionate, sotto vuoto, erogate a zero gradi: costate e fiorentine, “luganeghe” e costicine. Ma ci sono pure pane, polenta, soppresse, salami, vino (serve la tessera sanitaria elettronica per testimoniare la maggiore età) buoni per le emergenze dei pochi residenti ma soprattutto per i picnic dei turisti che a Ferragosto hanno preso d’assalto la Becaria come già facevano con l’Osteria.

Con una differenza: De Stefani, che stavolta ha persino l’autorizzazione del Comune, volendo evitare nuovi attriti col Fisco ha fatto in modo che il distributore su misura fornisca anche lo scontrino fiscale.

Ora, possibile secondo voi che con si ripeta un caso Equitalia come quello dell’Osteria senza Oste?

[Crediti | Link: Dissapore, Tribuna di Treviso, Corriere del Veneto]