Per fare la pasta in casa bastano farina, uova e 26 minuti: smettete di dire che non avete tempo

Per fare la pasta in casa bastano farina, uova e 26 minuti: smettete di dire che non avete tempo

L’altra sera ero a casa da sola, nessun bell’ingrediente in frigo, la cena da preparare, un post da scrivere. Che fare? Fossi stata un personaggio Disney, sarebbe comparso un fumetto: “mumble mumble”. Poi, si sarebbe accesa la lampadina: uova e farina! O meglio, essendo da sola, un uovo e un etto di farina. Non mi serviva altro per farmi le pappardelle.

E documentare il tutto, cronometro alla mano, per poi raccontare in questo post che la pasta in casa si può fare, e facilmente, in un tempo davvero ragionevole.

Chi tra voi prepara la sfoglia abitualmente già lo sa. Chi crede che sia un lavoraccio, da riservare alle grandi occasioni, potrà ricredersi.

Pasta fatta in casa, ingredienti

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0′ 00″: pronti, partenza, via!

Gli ingredienti sono quanto di più semplice possiate immaginare. Per una porzione, piuttosto abbondante, ho preso dal frigo un uovo e versato sulla spianatoia 100 grammi di farina: io ne ho usati 80 grammi di 00 e 20 di semola, ma va bene anche tutta 00 (avrete una pasta più morbida e fine) o una quantità di semola maggiore (risultato più rustico).

Per inciso, quando la preparo per due, con 200 g di farina, alle 2 uova aggiungo un tuorlo.
Preparati gli ingredienti, il cronometro è pronto a partire.

Pasta fatta in casa, impasto

1′ 32″: l’impasto è avviato.
Fatta la fontana, sgusciate al centro l’uovo e aggiungete una presa di sale e un filino d’olio (circa 1 cucchiaino). Poi, iniziate ad attirare la farina dai bordi verso gli ingredienti liquidi con una forchetta, sbattendo per formare una pastella un po’ densa ed evitare che l’uovo scappi via in mille rivoletti.

È arrivato il momento di prendere il tarocco, per cominciare a compattare il tutto.

Pasta fatta in casa, metà impasto

3′ 13″: è ora di usare le mani.
Dopo aver radunato e iniziato a impastare la farina con l’uovo, aiutandovi con il tarocco, la massa comincia a prendere forma. Una precisazione. So che c’è chi parte subito a mano, sin dalla fontana, ma io non amo ritrovarmi le dita impiastricciate più del necessario: le fasi forchetta e tarocco rendono tutto più “pulito” e, secondo me, anche più efficace, perché si riesce a recuperare dalla spianatoia ogni briciolina dispersa.

Comunque, a poco più di 3 minuti da quando avete cominciato, arriva il momento di rimboccarvi le maniche e mettere finalmente le mani in pasta.

Pasta fatta in casa, sfoglia, riposo

7′ 29″: l’impasto è finito.
Qui un pochino di olio di gomito e di tempo ci vogliono. La mia dose era davvero ridotta, quindi sono bastati 5 minuti scarsi di impasto a mano, ma che sia energico, allungando, spianando, tirando, perché dovete ottenere una bella consistenza soda ed elastica insieme.

Fatto ciò, avvolgetela in pellicola e datele una decina di minuti di riposo. Io, nel frattempo, mi sono versata un bicchiere di vino e ho telefonato a un’amica.

Pasta fatta in casa, sfoglia, fine riposo

17′ 30″: ora di stendere.
Archiviato il riposo, una spolverata di farina, mattarello e via. Anche in questo caso, con una certa dose di impegno, perché la stesura della sfoglia è, insieme all’impasto, la fase più delicata. Appiattite il panetto (se la quantità fosse doppia, dividetelo a metà e lavoratene una porzione per volta) cercando di dargli una forma regolare, poi cominciate a stenderlo.

Certo, se aveste a portata di mano l’Imperia, o addirittura una sfogliatrice motorizzata, sarebbe più semplice. Ma questa fase, come la precedente, è un ottimo scacciapensieri e quindi vi consiglio di provare, per una volta, a non sfoderare ausili tranne che il mattarello.

Pasta fatta in casa, sfoglia

23′ 49″: la sfoglia è fatta.
Già, il mattarello. Io non avevo a disposizione quello pesante, prestato a un’amica che non me lo ha ancora restituito (sì, è a lei che ho telefonato, sgridandola). Mi sono rassegnata perciò a una sfoglia un po’ spessa, circa 1 mm, per ottenere la quale mi ci sono voluti circa 5 minuti.

Tutto sommato, vista l’irregolarità delle pappardelle (o delle tagliatelle) fatte interamente a mano, lo spessore fa rustico e non guasta: dopo la cottura, potreste apprezzare maggiormente la piacevole callosità della pasta all’uovo. Se però volete ottenere una sfoglia fine come un velo, mettete in conto qualche minuto in più.

In questa fase, girate di tanto in tanto di 90° il disco, che si andrà via via allargando, così da agire in modo uniforme su tutta la superficie.

Pasta fatta in casa, taglio

24′ 26″: si comincia a tagliare.
Io adotto il sistema delle pieghe, ma naturalmente potete tagliare a striscioline direttamente il disco di sfoglia. Se volete fare come me, portate verso il centro due lembi di pasta, poi ripiegatela a metà per il lungo in modo da ottenere 4 strati.

Quindi, andate di coltello con tagli paralleli e il più possibili regolari, distanziandoli secondo il vostro gusto. Io sono stata un po’ larga, diciamo 1 cm abbondante, nessuno vi vieta di fare tagliatelle più sottili o, senza neanche ripiegare la pasta, ricavare losanghe, fazzoletti, maltagliati e compagnia.

tempo necessario, pasta fatta in casa

26′ 35″: pappardelle pronte per la cottura.
Dopo aver tagliato le striscioline, disfatele e spolverizzatele di farina o, meglio, di semola perché non si incollino. Non vi resta che tuffarle nell’acqua bollente salata e scolarle dopo 2 o 3 minuti, a seconda dello spessore. Conditele a piacere: saranno già buone con burro e salvia, ma anche con pomodoro fresco, ragù, eccetera, eccetera.

Calcolando che, al netto del riposo, ci avrete messo meno di 20 minuti a servire il piatto in tavola, ditemi: non è una gran bella soddisfazione?

PS: per chi dovesse notare, con malizia, che l’ora sul display del telefono mostra che sono passati più di 26 minuti da quando ho cominciato, ribatto subito che, naturalmente, mi sono fermata per fare le foto stoppando il cronometro ogni volta.

[Fotocrediti: Cibotondo]