Cosa fa il cafados al pesce che mangiamo e perché oggi ne parlano tutti

Cosa fa il cafados al pesce che mangiamo e perché oggi ne parlano tutti

Avete presente quando tornate a casa felici di preparare il vostro pesce al sale – cartoccio – forno – griglia? Addentate e pensate: non ha il sapore e la freschezza che sembrava avere al banco. Ecco, potrebbe essere stato dopato con il Cafados!

Le sofisticazioni alimentari sono una croce dei nostri tempi. Duole rintracciarle spesso in un Paese che si fa paladino della qualità gastronomica. Sì, la qualità. E la sicurezza?

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Questa volta il cattivo esempio viene daTorino, ma ha precedenti a Genova e sicuramente, si scoprirà, qualche scheletro nell’armadio in altre regioni d’Italia.

Cafados dicevamo, una sostanza chimica vietata in Italia e che permette di mantenere un aspetto fresco e “come appena pescato” (sardine, acciughe, sgombro, merluzzo sembrano i più “addicted”) anche a distanza di una settimana. Un siero della giovinezza, insomma, quello che tutti vorremmo avere a portata di mano.  Ma tossico.

Eppure per comprarlo basta un click! L’azienda che lo produce, una spagnola per esattezza, lo mette a disposizione sul suo sito internet. C’è una pagina che invita a comparare il prodotto chimico migliore per ogni tipo di pesce.

L’acqua ossigenata mantiene l’aspetto brillante e rende più bianche le carni dei molluschi come seppie, calamari e totani. L’acido borico, che è tossico, conserva il colore rosso dei gamberoni. Per ringiovanire il tonno proveniente dal Vietnam e dall’India, infine, qualcuno usa in modo fraudolento il monossido di carbonio.

Ma torniamo al Cafados, cosa fa precisamente? Oltre a mantenere inalterato l’aspetto del pesce, produce effetti nocivi sul corpo umano. Infatti, quella dell’anti-invecchiamento è solo un’illusione: all’interno del pesce si produce comunque istamina, conseguenza del deperimento dell’animale.

L’istamina, prodotta nei processi di degradazione del pesce, è rischiosa per il nostro corpo, soprattutto per chi soffre di disfunzioni cardiache, e tra l’altro non si distrugge né con il congelamento né con la cottura.

Oltre a mettervi in guardia, mi sembra giusto darvi un paio di consigli su come evitare il Cafados:

1) Occhio al pesce troppo economico

2) Occhio anche a come viene venduto: se vedete sardine o acciughe immerse in soluzione acquosa e ghiaccio, nelle classiche cassette di polistirolo, fare retro front: fossero fresche, non ne avrebbero bisogno.

Capito tutto? Memorizzato?

[Crediti | Link: Repubblica Torino]