La Trattoria a Campello sul Clitunno: un’auto ogni 10 minuti e il culaccio di chianina più buono d’Italia

La Trattoria a Campello sul Clitunno: un’auto ogni 10 minuti e il culaccio di chianina più buono d’Italia

Campello sul Clitunno è a pochi chilometri da Spoleto. Una sosta ideale, dopo essere freneticamente saliti e scesi per le strade erte della città che ospita il Festival dei Due Mondi.

Le Fonti e il Tempietto del Clitunno hanno ispirato Plinio, Virgilio, Carducci, Byron, Palladio, Piranesi e Vanvitelli, oltre a tanti ignoti poeti e pittori della domenica.

Ed è luogo che continua a mantenere elementi del fascino che lo ha reso degno di essere celebrato. Davanti alle Fonti, c’è La Trattoria, sotto il cui pergolato è bello fermarsi, per mangiare nella frescura, ristorati dal cibo e dalla brezza.

E’ un luogo semplice, senza pretese ma aggraziato. Vi si gusta una discreta versione della frittata bavosa (cioè morbida, con la bava) al tartufo.

la trattoria di gabriele ingresso

Il tartufo non è a scaglie, ma quel prodotto macinato e conservato, onnipresente in Umbria, che più che un sapore è una consistenza croccantina e un aroma.

Ci sono anche succulenti stringozzi (una sorta di tagliatelle spesse e un po’ attorcigliate) al rancetto. Il rancetto è la parte del prosciutto vicina all’osso, soffritta a cubetti e poi condita con salsa al pomodoro e pecorino grattugiato.

In lista anche i gamberi di fiume, alla brace o in guazzetto; ma il piatto forte è il culaccio di chianina al tartufo o con olio di Trevi.

la trattoria di gabriele sala

I tavoli sono apparecchiati con una bella tovaglia bianca, la carta dei vini è elementare, gli ingredienti sono quasi tutti della regione.

Da quando esiste la superstrada, sulla Flaminia (che separa La Trattoria dall’ingresso alle Fonti) passa un’auto ogni dieci minuti. Un raro caso di presente che sembra un tuffo nel passato.

Le porzioni sono enormi.

La Trattoria, Campello sul Clitunno (PG).
Tel. 0743 275797
Tre portate, 30/35 euro
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[Crediti | Dalla rubrica “Cibo e Oltre” di Camilla Baresani su Sette, inserto del Corriere della Sera]