La moda dei ristoranti sostenibili: caro chef, ora dovresti anche salvare il pianeta

azurmendi interno

Caro chef, so che sei appena uscito dal tunnel della “cucina di identità”, ma ora c’è un altro labirinto da affrontare: quello della “cucina sostenibile”. Ti abbiamo consegnato il ruolo di guru e tuttologo, di filosofo, di presidio della memoria, di star, ora per favore dovresti anche salvare il pianeta. E preoccuparti della sostenibilità.

Attrezzati, caro chef, a prendere confidenza con il termine “sostenibile” e derivati, non solo perché fa parte del corredo lessicale di Expo 2015 e dunque potrebbe servirti in qualche intervista o comunicato stampa.

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Ma perché , dopo circa un decennio da quando è entrato nel nostro vocabolario senza neanche che ce ne accorgessimo, ora il “sostenibile” reclama attenzione tutta sua. Sostenibilità è la parola del futuro, dicono i media,  nel turismo, nell’arte, nella moda, nel lavoro, nell’economia e ovviamente in cucina.

E tu, sei sostenibile o no?

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Non lo sai? Oppure lo hai sempre saputo, che cosa voleva dire sostenibile, e ti sei sempre comportato in modo sostenibile, ma non lo sapevi fino a che qualcun altro ti ha chiesto: sei sostenibile?

Al di là del dibattito semantico, se intanto vuoi farti un’idea, ecco cosa fanno a Londra, dove è addirittura nata la SRA – Sustainable Restaurant Association, l’associazione di ristoranti sostenibili che ha lo scopo di aiutare i ristoratori ad adottare comportamenti sostenibili e i clienti a fare scelte più sostenibili. E dove la 50 Best Restaurants, la classifica dei migliori ristoranti del mondo, istituisce un premio proprio per il ristorante sostenibile, andato allo spagnolo Azurmendi, definito: “eco-ristorante auto-sufficiente che sostiene la produzione locale”.

Azurmendi, tavolo con vistaazurmendi, un tavolo

“La sostenibilità per i ristoratori – dicono alla SRA –  significa gestire l’impatto sociale e ambientale delle loro attività. Impegnarsi significa fare proprie queste 10 regole.

1. Guardate in faccia i vostri fornitori

Andate a trovare i vostri fornitori più importanti, sia per vedere con i vostri occhi come lavorano, sia per creare con loro un legame più stretto e una più efficace relazione d’affari. Portate con voi i vostri collaboratori. [Lo state già facendo? Bravi]

2. Menu trimestrale

Cambiare il menu almeno ogni tre mesi, di modo che possa recepire la stagionalità e i clienti mantengano interesse e curiosità, oltre che la consapevolezza che state avendo cura di loro servendo la cosa giusta al momento giusto. [Su questo punto, mi pare, non ci siano dubbi]

3. Avere un orto

Uno spazio purchessia, vale anche terrazzo, sottoscala, davanzale, tetto: l’importante è che abbiate almeno una piantina coltivata da voi a cui strappare qualche fogliolina da mettere nel piatto. [Parliamone]

4. Insegnate il risparmio energetico alla vostra brigata

Occorre che tutto il personale di cucina sia a conoscenza delle misure da adottare per ottenere efficienze nel consumo di energia : un’idea potrebbe essere quella di esporre le  bollette del trimestre sul muro della cucina e incentivare la squadra a raggiungere un prezzo più basso il trimestre successivo. [Il prossimo Hell’s Kitchen?]

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5. Separate i rifiuti

Già è difficile in un monolocale abitato da una persona che mangia sempre fuori casa, figuriamoci in un grande ristorante: umido, carta, vetro, plastica, umido, carta, vetro, plastica, umido, carta, vetro, plastica…. [ci tocca a tutti]

6.  Offrite diverse dimensioni delle porzioni

Stratagemma per evitare gli sprechi e soddisfare diversi appetiti: di chi è a dieta, dei bambini e degli anziani. [che ne dite?]

7. Sostenete iniziative benefiche a favore della comunità

Una “buona causa” non può mancare tra gli impegni del ristoratore sostenibile: una raccolta fondi, un evento benefico, vale tutto, dalla scuola locale alla grande ONG. [Su questo punto non si transige]

8. Dai visibilità ai tuoi fornitori

Che sia su una pagina del sito web o sul menu poco importa, ma dare visibilità ai fornitori di fiducia sarà letto come un impegno a sostenere le imprese locali. [tutto chiaro, no?]

[Crediti | Link: Sra, 50 Best Restaurants, Immaini: Naya e Guino]

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