Scandalo Regione Lombardia: rimborsi anche per un lecca lecca, ma non è di Nicole Minetti

Scandalo Regione Lombardia: rimborsi anche per un lecca lecca, ma non è di Nicole Minetti

Ancorché privo di certa mitologica grandeur tipica dell’era Fiorito (mancano le ville o i Suv comprati con i soldi dei cittadini), il nuovo scandalo dei rimborsi alla Regione Lombardia resta un appuntamento ineludibile della dicembrata italiana, degno facente funzioni del pre-pensionato cinepanettone. Sono loro, sono in tanti –c’è anche Nicole Minetti– e non si nascondono affatto i consiglieri regionali di Pdl e Lega che malgrado l’appannaggio di 9.000 euro netti al mese, e pur dotati di telefoni e computer gratis, si fanno rimborsare con ulteriori fondi pubblici:

scandalo rimborsi lombardia, voci rimborso

— un lecca lecca e due gratta e vinci, 14,75 euro; coni gelato, 90 euro; merendine e ovetti Kinder, 63 euro; cena a base di ostriche per 2 persone, 127 euro; zucchero, semolino, torta sbrisolona, salsicce di Norimberga, 71,90 euro (Pierluigi Toscani, Lega Nord).
— un cono gelato, 1,50 euro; una birra spina media al pub, 4 euro; un tubetto di ovetti Kinder con sorpresa, 9,90 euro; pure le sigarette (Alessandro Marelli, Lega Nord).
— le consumazioni di 4 persone al ristorante La Piazzetta di Ferno, Varese (Stefano Galli, Lega Nord).
— un pranzo al ristorante il Baretto al Baglioni di Milano qualificato come “spesa di rappresentanza” con 30 grammi di tartufo, 180 euro il tartufo, 644 il conto (Davide Boni, Lega Nord).
— una cena sempre al Baretto, ovviamente di rappresentanza, con 200 euro di vini, 400 di champagne e ben 882 di tartufi in un privé che da solo costa 150 euro, 3.320 euro; cena istituzionale al Gatto Nero» di Cernobbio offerta a 55 persone, 5.500 euro (Giorgio Pozzi, Pdl).
— due coperti al ristorante Nobu Armani di Milano tra arancini e sushi, 127 euro (Alessandro Colucci, Pdl).
— una tazzina di caffè al bar rimborsata come “farmaco”, 21 euro (Cesare Bossetti, Lega Nord).
— una cena della vigilia di Natale “per rappresentanza” al ristorante A Riccione di Milano, 384 euro; cenone di San Silvestro, sempre “per rappresentanza” e sempre al ristorante A Riccione, 695 euro (Massimo Buscemi, Pdl).
— la spesa “di funzionamento”, in realtà un matrimonio, al Ristorante Toscano di Milano per 103 coperti, 6.180 euro (Stefano Galli, Lega Nord).
— il libro Mignottocrazia di Paolo Guzzanti, 16 euro; aperitivo all’hotel Principe di Savoia, 832 euro (!); cena al ristorante Giannino di Milano, 430 euro (Nicole Minetti, Pdl).

In mezzo ai consumi mangerecci un mare di scontrini per iPad, iPhone 5, Nokia N95, notti allo Sheraton e consumi telefonici. Tutto meticolosamente rimborsato a spese nostre.

Tra tanti, incuriosisce Marcello Raimondi, Pdl, il quale, a parte la passione per la tecnologia: una macchina fotografica da 520 euro, una telecamera da 230, un proiettore da 720, un computer da 1.390 si fa rimborsare l’acquisto di un libro che fin dal titolo segnala un profondo disagio interiore: “Si può vivere così?”.

[ Crediti | Link: Corriere.it, immagini: L’Unità, Corriere della Sera]