Fare colazione in vacanza è la cosa più bella del mondo

Fare colazione in vacanza è la cosa più bella del mondo

Fare colazione in vacanza è una delle cose più belle. Perché ci si può prendere tutto il tempo che si vuole, non ci sono treni su cui saltare, chilometri da percorrere in auto, cartellini da timbrare al millesimo di secondo.

Quando si è lontani da casa, non c’è nessuna fretta: il sole, il mare, la città d’arte, i sentieri saranno ancora lì, anche fra mezz’ora. Ed è bello indugiare davanti a una tavola imbandita o sostare pigramente al bar fra un cappuccio e un cornetto.

Sto per raccontarvi le mie 5 colazioni preferite in altrettanti luoghi del mondo dove ho avuto la fortuna di trascorrere qualche giorno di vacanza. Neanche a dirlo, aspetto le vostre.

bacon, eggs

1. A NYC: BACON&EGGS + CAFFÈ LUNGO
Io, che di gusti sono per lo più salata (ma non troppo, vedi oltre), amo con tutta me stessa le colazioni anglosassoni. Uova strapazzate e pancetta restano un must, ma non sono da meno omelette e prosciutto, uova à la coque e crostini imburrati, uova alla benedict e bacon croccante. Insomma, “uova e…” mi sembra sempre un buon inizio.

[related_posts]

Se devo recuperare un unico ricordo preciso, è di un piatto, mangiato per più mattine di seguito in un drugstore a Manhattan. Era diviso in tre settori: nel primo, scrambled eggs con salsiccette; nel secondo, mashed potatoes; nel terzo french toast e zucchero a velo, il tutto abbondantemente innaffiato da tanto caffè lungo e leggero.

Succedeva che pane dolce e zucchero fossero proprio accanto alle salsiccette (che anzi spesso arrivavano leggermente imbiancate) e proprio questo dettaglio mi risultava così incredibilmente goloso.

Tanto che quei breakfast sono scolpiti per sempre nel mio immaginario gastronomico.

croissant, baguette

2. IN COSTA AZZURRA: BAGUETTE E CROISSANT + CAFÈ AU LAIT
La classica petit-déjeuner complet, che offrono in tutti i cafè e bistrot sul lungomare da Mentone a Saint-Tropez, è stata il preludio a giornate trascorse a curare la tintarella stesa su soffici matelas, che da quelle parti non usano molto i lettini ma questi cuscinoni posati sulla sabbia, ombrellone extra.

Vero che, una volta in spiaggia, mi facevo coccolare dai camerieri del ristorantino locale, pronti a un cenno a portarmi un noisette (caffè macchiato), un calice di rosé ghiacciato, una salade niçoise. Eppure, nulla era così delizioso dei croissant caldi profumati di burro, la mezza baguette da spalmare anche lei di burro e confettura di albicocche o ciliegie, la tazza fumante di caffelatte (che cappuccino non si può proprio chiamare) che aiutava a stemperare il tutto.

Lasciavo invece indietro, e volentieri, il bicchiere di succo d’arancia che spesso accompagnava il menu, a meno che non fosse (ma non lo era praticamente mai) una spremuta fresca, anziché la versione in tetrapak.

bocadillo, gazpacho

3. A BARCELLONA: BOCADILLO + GAZPACHO
Torniamo sul salato con le colazioni che hanno senza dubbio contribuito a farmi innamorare della città catalana (non fossero state abbastanza convincenti le tapas con il vino tinto): pane fresco, tipo mini baguette, molto croccante e dorato fuori, molto mollicoso dentro, bagnato con acqua di pomodoro e imbottito con jamón serrano; da bere, un bicchiere di gazpacho ghiacciato e giustamente piccante.

Una vera colazione da campioni, insomma, di quelle che ti danno la sveglia sul serio. Molto mediterranea, molto sapida, fin troppo: non c’è da stupirsi che a metà mattina avessi già voglia di una cerveza.

salmone, pane nero

4. ALLE LOFOTEN: SALMONE, ARINGA E PANE NERO + ACQUA
In un breve ma intenso tour oltre il Circolo Polare Artico, negli alberghi che mi hanno ospitato il buffet della colazione era quanto di più ricco possiate immaginare. Torte casalinghe, soffici brioche, confetture e composte di frutta, yogurt, formaggi, prosciutto, uova.

Ma come non mangiare due fra le migliori specialità locali, ovvero il salmone affumicato e le aringhe marinate, accompagnati da fette di fragrante pane integrale (neanche a dirlo, imburrato)? Ho persino ceduto non solo all’aneto tritato (banale, direte voi!) ma pure agli anelli di cipolla cruda a guarnire le mie tartine mattutine.

Certo, non una colazione per signorine, ma a suo modo indimenticabile. Dimenticabile, invece, il caffè, che ho visto ingurgitare in quantità inimmaginabili per noi italiani, sempre di qualità discutibile. Meglio, molto meglio l’acqua che lassù esce dai rubinetti fresca e pura – o almeno, così mi sembrava.

Ah, per la cronaca e assaggiate quel che fanno lassù, se andate alle Lofoten, poi non mangerete più il salmone in busta comprato in offerta al super il 6 gennaio.

dim sum

5. DIM SUM, NOODLES, UOVA SODE + TÈ IN CINA
Altro giro, altra bambolina: in Cina, fra Hong Kong e Pechino, al mattino ho mangiato ogni genere di cosa. Noodles in brodo, risucchiati (letteralmente) dalla tazza in certi localini fumosi nelle viuzze che circondavano i mercati.

Dim sum, ravioli al vapore con farce di verdura, pesce, carne (sì, proprio quelli con cui qui facciamo cena), ma anche bao zi, che sono paninetti farciti, cotti anch’essi al vapore, più simili a gnocchi che a ciò che noi intendiamo per pane.

Per finire, uova marmorizzate. Si tratta di uova cotte in acqua aromatizzata con una miscela di tè, cumino, anice, liquirizia e forse alloro. Una volta rassodate, il guscio si incrina leggermente e, tenute in caldo nel liquido speziato, se ne imbevono tingendosi di venature scure.

Gustate ai piedi della Grande Muraglia, prima di accingermi alla scalata turistica, le ho trovate così buone che ora me le faccio anche a casa. Naturalmente, tutto questo ben di dio non poteva essere accompagnato da altro se non dal tè: verde, nero, bianco, rigorosamente caldo, rigorosamente senza zucchero né latte.

Lasciatemi chiudere con la mia preferita colazione romana, che è tramezzino al prosciutto cotto più latte freddo macchiato. Non sarà nulla di esotico, lo so. Ma per me milanese che, se va bene, al mattino al bar trovo un cappuccio tiepido (no, non lo avevo ordinato così, è solo che il barista va in tilt e serve roba a caso) e un fagottino alla mela stantio… beh, il tramezzino capitolino non ha rivali.

E voi? Mi raccontate le vostre colazioni delle vacanze? Cosa vi da la carica prima di affrontare la passeggiata a mare, l’arrampicata in montagna, il giro per musei e shopping o, perché no, la giornata a sonnecchiare sull’amaca?