Le 22 migliori gelaterie artigianali di Roma del 2025

Le migliori gelaterie di Roma città nel 2025, tra quelle incluse nella classifica nazionale di Dissapore e le tante altre artigianali che meritano di fare la fila sotto il Colosseo.

Le 22 migliori gelaterie artigianali di Roma del 2025

Immagino che giusto qualche marziano non abbia ben presente il valore sociale del gelato a Roma. Esso è parte della cultura di un romano: rappresenta quella piccola e accessibile quota di morbida e fresca dolcezza che dà conforto mentale e fisico, ché il caldo a Roma non è per animi deboli. Non solo, ma dimostra di essere apprezzato e bramato anche dai turisti, che sperimentano sulle loro spalle (e dentro le loro suole) il concetto di “Roma museo a cielo aperto”: dopo i kilometri macinati su e giù per i colli in una bella giornata estiva, nulla dà ristoro come un cono o una coppetta traboccante di gelato. Arrivo a dire che è l’unico sostituto di un pasto moralmente accettabile per un romano.

Insomma, nella città eterna il gelato è faccenda seria: sul territorio comunale sono censite 1409 gelaterie, il doppio rispetto ad altre grandi città come Napoli, Milano o Torino; fra queste gelaterie, impossibile enumerare quante vantino il lemma “artigianale” sulla propria insegna, in virtù di chissà quale prodotto quasi sempre realizzato con basi standardizzate.

Il panorama romano, però, oltre ad essere copioso é anche qualitativamente elevato, complice il lavoro di gelatieri che hanno impartito la loro maestria nelle nuove generazioni, favorendo una crescita del settore di cui possono andare orgogliosi. D’altronde se il gelato artigianale romano é quello che è, capace di ritagliarsi 9 posti nella nostra classifica nazionale, che ne annovera 100, il merito è anche di alcuni venerati nomi rimasti fuori dalla lista.

Le 100 migliori gelaterie artigianali d’Italia del 2025 secondo Dissapore Le 100 migliori gelaterie artigianali d’Italia del 2025 secondo Dissapore

Lista che, beninteso, é un riassunto delle tante gelaterie meritevoli – per gusto, materie prime e sostenibilità delle stesse, ricerca, offerta e contemporaneità delle ricette – che abbiamo trovato su tutta Italia. Per cui vogliamo condividere con voi il nostro lavoro al completo, ancor più che la città di Roma annovera tante insegne lodevoli.

In questo spin-off romano dedicato alle migliori gelaterie di Roma, dunque, troverete tutte quelle insegne che si sono distinte, raggiungendo più della sufficienza per i nostri severi parametri, e le leggerete in rigoroso ordine discendente. Sono tutte ottime carapine, ma dalla prima alla nona posizione ritroverete quelle che sono state incluse nella top 100 italiana, mentre dalla decima incontrerete altre realtà, delle quali non possiamo non farvi menzione all’alba dell’estate 2025.

1. La Gourmandise

la gourmandise miglior gelateria di roma 2025

Via Felice Cavallotti, 36bLa migliore gelateria artigianale di Roma per il 2025 non è la vostra solita gelateria: la vetrina è sprovvista di insegna, l’ingresso sormontato da una rigogliosa bouganville; il locale è minuscolo, come minuscolo è il bancone e, per coerenza, anche le vaschette del gelato, cosa che può confondere chi è abituato ai vasconi traboccanti di nuvole di creme dalle modanature irrealisticamente durevoli.

Marchio di fabbrica di Dario Benelli è l’uso per le creme del latte di capra maltese dell’azienda Tinte Rosse di Montelibretti (RM), più grasso e proteico rispetto altri latti. Tra i 28 gusti proposti si possono trovare ogni volta delle perle meravigliose, come lo splendido sorbetto alla mela spadellata al profumo di salvia, il profumatissimo sorbetto al lampone e acqua di rose, una morbida crema al ginepro con amaretti e mandarino o, dulcis in fundo, lo splendido cioccolato al latte Bahibé 46% Valrhona con sbriciolato al cioccolato amaro e sale, che crediamo sia stato appena introdotto nelle sostanze che danno dipendenza. Ma è inutile farvi una lista, ogni gusto è particolare e unico; il giorno che andrete a Monteverde Vecchio a provarli ci sarà solo l’imbarazzo della scelta con cui fare i conti.

2. Criollo. Il bistrot del gelato

criollo gelateria di roma 2025

Via Giuseppe Bagnera, 59 – A Simona Papagno non si riesce a stare dietro: troppa energia, troppe idee per noi persone comuni. Il suo pensiero è che il gelato si possa fare con ogni ingrediente, cosa che la porta spesso e volentieri in laboratorio a sperimentare. I risultati poi finiscono quasi sempre sulla lavagnetta di Criollo, il bistrot del gelato aperto da Simona Papagno nel 2019 che è ormai diventato un punto di riferimento nel quartiere Portuense a forza di eventi ospitati e di gelati strepitosi, anche gastronomici.

Noi abbiamo avuto la fortuna di godere dei frattali aromatici del gusto al cappelletto romagnolo o dell’armonica delicatezza dell’afternoon tea al bergamotto, ma la scelta spazia tra una ventina di gusti tra classici e innovativi, con alternative chetogeniche. Vi conviene passare spesso da Criollo, perché i gusti sono in continua evoluzione.

3. Otaleg!

Otaleg! gelareria roma

Viale dei Quattro Venti, 70 – Sebbene diffonda splendidi gelati dal 2012, la verve creativa di Marco Radicioni non si è mai placata. Ancora oggi parlare di Otaleg! significa parlare di una delle migliori gelaterie di Roma e d’Italia. Questo perché Radicioni, nelle due sedi di Monteverde Vecchio e di Trastevere (via di San Cosimato 14/A), gioca ancora con le grandi materie prime su cui riesce a mettere le mani, ottenendo gelati notevoli per brio e golosità.

Le proposte gastronomiche con cui ha esordito hanno oggi lasciato spazio a gusti più ricercati, (facendo di Radicioni ancora una volta un trendsetter, laddove stupire a tutti i costi non è più consuetudine nel buon gelato artigianale) come la splendida crema al té rosso cinese Diamong Maofeng, il folle gusto Golosità (un fiordilatte con ceci tostati e melassa di grano verde) o la Mandorla in comitiva (sorbetto alla mandorla con frutta secca croccante e miele). La mano di un grande maestro gelatiere però si rivela nei gusti classici, e il dosaggio del Marsala Riserva DOC “Florio Targa” all’interno dello zabaione risulta in un equilibrio gustativo adamantino, semplice da raggiungere solo per chi è davvero bravo.

4. Gelasio

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Via Portuense, 727 f/g – Possono due maestri gelatieri aprire il loro locale e, nel giro di un anno, risultare tra le 100 migliori gelaterie d’Italia, sfiorando il podio delle migliori gelaterie romane? Be’, se si hanno idee e talento la risposta è sì, chiedere a Valerio Gaveglia e Lorena Zeppadoro per ulteriori informazioni. I due maestri aprono Gelasio nell’aprile 2024 in via Portuense 727 f/g e da subito hanno un’idea ben precisa di come deve essere il loro gelato: materie prime accuratamente selezionate, tutte senza glutine, e lo zucchero ridotto al minimo indispensabile e comunque sempre sotto il 16%.

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Un altro grande lavoro è stato fatto sulla temperatura di servizio dei gelati, proponendoli ad una temperatura lievemente maggiore per far apprezzare la sontuosa cremosità di ogni gusto realizzato nel grande laboratorio dietro al bancone, e ciò non pregiudica la tenuta della crema su cono o coppetta. Circa un trentina i gusti fissi più una decina di gusti novità, tra i quali abbiamo avuto la fortuna di provare il divertentissimo blackberry mojito. Di splendida fattura sono lo zabaione, il fior di sale stracroccante oppure i sorbetti al fondente dell’Uganda o quello magnifico al limone, appena dolce e altamente aromatico e rinfrescante.

5. Zelato

Zelato gelateria roma

Via degli Aurunci, 40Alberto Zezza non nasce gelatiere ma economista. La sua carriera lavorativa nel World Bank Group arriva fino a Program Manager per il Living Standards Measurement Study: detto in maniera certamente troppo grossolana, si occupa di analisi dati per il miglioramento delle condizioni agricole e alimentari dei paesi in via di sviluppo. Poi arriva a 56 anni e, ad ottobre 2024, dopo opportuni studi, apre una gelateria artigianale in uno dei quartieri più socialmente coesi di Roma, San Lorenzo.

La vocazione originaria comunque non si è placata: Zelato utilizza energia proveniente al 100% da fonti rinnovabili, le materie prime sono acquistate preferibilmente da cooperative solidali, in generale l’occhio alla sostenibilità si poggia su qualsiasi aspetto della gelateria. Bene, ma i gelati come sono? Soffici e deliziosi, grazie ai quali Zelato si trova tra le migliori d’Italia per Dissapore. Degni di nota il latte d’oro (con curcuma, cannella e miele), la stracciatella di Franci (Francesca è la figlia di Alberto Zezza), un grande fondente amaro base acqua, oppure i sorbetti di frutta di stagione, tra i noi abbiamo avuto la fortuna di poter provare quello alle nespole, di commovente bontà.

6. Torcé

gelateria torcé a roma

Viale dell’Arte, 9A – Nome ormai storico dell’arte gelatiera Romana, Claudio Torcé non ha smesso di stupire la clientela. Affiancato da una ventina di anni dal suo ex-allievo Juraj Detvaj, i gusti proposti da Torcé spaziano dal dolce ad alternative salate, quando non piccanti (noi non abbiamo avuto cuore di provare il gelato all’Habanero, ma vi segnaliamo che c’è).

Le sedi sono quattro, perfettamente disposte su una direttrice nord-sud: Piazza Euclide, Viale Aventino, Viale Marconi e EUR). Noi siamo stati in quella storica dell’EUR e, una volta ripresi dallo shock di dover scegliere tra cinquanta gusti circa, abbiamo goduto dell’aromaticità dello zabaione al Madeira, e della magnifica golosità della crema al gorgonzola e pere.

7. Cremeria Aurelia

Cremeria Aurelia gelateria roma

Via Aurelia 388/B – Non si trova parcheggio neanche a pregare in latino. E con questo abbiamo terminato i punti negativi della Cremeria Aurelia, magnifica gelateria sita, appunto, in via Aurelia 388/B a Roma. Aperta da Nathalie Hugo nel 2003, questa piccola gelateria propone gusti eclettici: si va dai cioccolaio al latte o fondente Valrhona a un magnifico masala chai con liquirizia, da un sorbetto al litchi a uno alla pera Williams, entrambi stupendamente caratterizzati.

E poi ananas e menta, carruba di Modica, etc. Questi sono solo esempi dato che, tra stagionalità e fantasia al potere, il ricambio dei gusti è celere. Piccola postilla: non curatevi del problema parcheggio, comune a migliaia di altri negozi: una fermata della Metro è a 5 minuti a piedi.

8. Fatamorgana

fatamorgana

Via della Croce, 46 – Fatamorgana è diventata ormai un punto fermo della produzione gelatiera di eccellenza nella Capitale. Complice la collocazione strategica all’interno del GRA dei suoi cinque punti vendita, è difficile che qualche romano non abbia potuto godere dei gusti di gelato ideati dalla poliedrica mente di Maria Agnese Spagnuolo.

Gusti che si fa fatica a contare, complice una rotazione vorticosa e banconi numericamente ben forniti. Per quanto ci riguarda siamo rimasti colpiti dal cremosissimo sorbetto al mango, dal sorbetto Pensiero (pompelmo rosa, zenzero, cren e scorza di limone), dall’estivo sorbetto pesche al vino e dalla nutrita proposta di creme a base cioccolato, tra le quali spicca per intensità il cioccolato Kentucky.

9. Gelato d’essai

Gelato d’Essai

Via Tor de’ Schiavi, 295 – Se si parla di ricerca e innovazione in ambito gelatiero, allora non stona affatto il nome Gelato d’essai, che Geppy Sferra conió nel 2011 e che tuttora porta avanti assieme alla sua poliedrica famiglia. Nei due punti vendita di Centocelle e Colli Aniene, la famiglia Sferra ha fatto della sperimentazione il proprio mantra, arrivando a proporre la Linea Pastum, composta da gelati bilanciati nei macronutrienti, pensata per diverse esigenze alimentari. Così come, nel Bistró del gelato di Centocelle, coniugano gelateria e gastronomia proponendo un menu di primi e secondi piatti, dove il gelato non può accompagnare solo (cit.) ma rappresenta parte integrante di piatti salati.

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Ok, ma come è questo gelato? Stupendamente goloso. I gusti nelle carapine, ad alto turnover, sono prodotti senza additivi e conservanti, ricorrendo all’uso di sole proteine e fibre vegetali. Buono il bilanciamento tra i sorbetti, che spaziano da un sorbetto al limone IGP di Sorrento al magnifico mirtillo e rosa canina, alle creme, degnamente rappresentate dalla morbidissima Crema d’essai o dalla rinfrescante menta bianca di Pancalieri. Piccola postilla: ogni sabato alle 18:00 viene proposto il momento Carpe diem, cioè la degustazione gratuita di un gusto di gelato appena mantecato.

10. Rosamundi

rosamundi gelateria roma

Via Silvestri, 224Aperta nel 2024, Rosamundi entra a gamba tesa tra le migliori gelaterie di Roma secondo Dissapore, a un passo dalla nostra classifica nazionale dedicata ai 100. Auguriamo quindi buona fortuna per il prossimo anno a Giorgia Ricci e Marco Puxeddu, che a maggio dello scorso anno hanno inaugurato nel locale che in passato fu sede della storica gelateria  Il Pinguino. L’attenzione alla naturalità degli ingredienti è unita ad una precisa volontà dei due giovani e talentuosi gelatieri di proporre gusti tutti privi di glutine, stando ben attenti al dosaggio dello zucchero e, laddove ritenuto opportuno, escludendolo del tutto dalla lavorazione.

Questo non impedisce di fornire ai clienti prodotti di grande golosità, come il gettonatissimo pop art (arachide, caramello salato, noci pecan e pop corn caramellato), o un ricotta e visciole che rende onore alla materia prima esaltando il gusto della ricotta anche per mezzo della visciola. Notevole la selezione di gelati base acqua, tra i quali svetta il signature flavour: il Rosamundi, ovvero un sorbetto di fragole e peperone rosso addizionato di basilico ed infuso di rosa canina. Strano? Sì. Va assaggiato? Certo che sì. Ma poi lo si finisce? In un amen.

11. La gelateria di Giulio

la gelateria di giulio

Via della Casetta Mattei, 145 A/B – Parlando di Roma, nessuno ha mai annoverato la zona di Casetta Mattei tra le attrazioni turistiche. E allora ve lo diamo noi un più che valido motivo per mettervi in marcia verso il quadrante ovest della Capitale: la Gelateria di Giulio. Come indica chiaramente il nome, essa è stata aperta nel 2019 dal giovane maestro gelatiere Giulio Nicolucci. L’idea perseguita da Nicolucci è di un’artigianalità senza deroghe: materie prime fresche e di stagione, addensanti di origine naturale e zucchero quanto basta, per ottenere dei gelati dalla texture morbida e dai gusti intensi.

Ovviamente non abbiamo potuto esimerci dal testare quanto affermato, rimanendo conquistati dalla stracciamenta, una stracciatella con foglioline di mentuccia romana finemente sminuzzate che danno una spinta aromatica incredibile, o anche dall’incredibile sorbetto pera Williams e passion fruit, magistralmente bilanciato tra i due sapori. La fantasia di Giulio Nicolucci è saldamente al potere e, benché egli abbia comunque un occhio di riguardo verso i gusti classici premiati dalla sua clientela affezionata, nelle oltre trenta vaschette in vetrina non rinuncia mai a proporre anche uno o due gusti gastronomici a rotazione, tra i quali nel tempo si sono alternate delizie come salmone affumicato e pepe rosa, oppure l’ormai classico cacio e pepe, o anche l’iconica porchetta di Ariccia IGP.

12. Stefano Ferrara Gelateria

Stefano Ferrara Gelateria

Via Francesco Cilea, 244/246  – Parlare di Stefano Ferrara significa parlare di un grande maestro del gelato artigianale romano. Molti dei ragazzi che hanno frequentato i suoi corsi hanno poi esordito felicemente nel mondo del sottozero con risultati eccellenti, portando avanti i suoi dettami in materia di naturalità degli ingredienti, rifiuto di additivi di sintesi ed aromi artificiali e contenimento degli zuccheri. Da parte sua, dopo aver concluso l’esperienza delle storiche gelaterie Il Pinguino (rimpiazzata attualmente dalla gelateria Rosamundi) e GelatoLab (rilevata da Gelasio), Stefano Ferrara ha aperto nel 2024 due diversi punti vendita, con differenti concezioni del gelato: Formaessenza si trova in Via Fermi 102/104, al Portuense, ed è orientato verso una proposta contemporanea del gelato artigianale, prodotto nel grande laboratorio a vista e servito in barattoli di vetro, stecchi o éclair.

La Gelateria, di contro, situata nella zona dell’Infernetto fuori dal Grande Raccordo Anulare, offre una selezione di circa trenta gusti, tra i quali vale la pena segnalarvi alcuni signature. Se non ci siete mai stati, quindi, provate il GGianduia, ormai biglietto da visita di Ferrara, e impreziosite con il biscotto alla mandorla i gusti cheesecake al lampone, zabaione, ricotta e visciole. Sul fronte dei sorbetti, tutti con minimo il 70% di frutta, emergono il gradevolissimo limone e basilico o il profondo cioccolato fondente monorigine Tingo Maria.

13. Come il latte

come il latte gelateria roma

Via Silvio Spaventa, 24/26 – Il quartiere Sallustiano è il classico quartiere romano di stile umbertino: edifici multipiano, uffici aziendali o ministeriali, facciate lisce con i piani strada in bugnato. La gelateria Come il latte, aperta nel 2012 da Nicoletta Chiacchiari, si distingue nell’ambito del quartiere sia per l’elegante e sobria vetrina che per gli interni, decorati con piccole piastrelle bianche, che ricordano le fermate parigine del Metro, e scaffali di finte bottiglie di latte.

Il passato da scenografa di Chiacchiari è tornato utile allo scopo. I gelati, tutti incredibilmente cremosi, sono tratti partendo da ingredienti naturali e biologici come il latte fresco della lodigiana Azienda Agricola Salvaderi. Si può così godere di un sontuoso gorgonzola, pere e noci, del peccaminoso mascarpone e biscotto Gentilini, o dei ricchi sorbetti di frutta. Ulteriore nota meritoria: le cialde sono prodotte in loco, e il profumo che si sprigiona contribuisce a far dimenticare i dietisti e le loro tristi parole.

14. Giuffré forno e gelato

Giuffré forno e gelato gelateria roma

Via Pietro Blaserna, 11  – Ammettiamo che possa destabilizzare leggere su un’insegna l’ossimorica accoppiata “forno e gelato”. E invece ha tutto il senso del mondo in quanto Alessandro Giuffré, nelle due sedi romane di Viale Trastevere e di via Pietro Blaserna (quartiere Portuense), oltre a produrre gelati, sforna lievitati a ripetizione; e quale modo migliore per accompagnare una brioscia col tuppo se non con dell’ottimo gelato?

Lasciamo in un angolo giusto un attimo i prodotti da forno e concentriamoci sulle carapine: decrittate le origini sicule del Giuffré, poiché osserviamo fra le proposte un sorbetto alla mandorla, pistacchio 100% Sicilia e sorbetto al mandarino; ma si spazia anche con la nocciola delle Langhe o il sorbetto al limone di Amalfi. Ok, ma come sono ‘sti gelati? Cremosi, dal sapore intenso, appena generosi con la dolcezza ma non è cosa da farne interrompere l’assaggio.

15. Gelato Romano

Gelato Romano

Via Giacomo Boni, 33 – La fortuna non è un fattore programmabile, ma se ti chiami Simone Romano e sei di Roma e sei un mastro gelatiere, il nome della gelateria è un no-brain: Gelato Romano. Poi certo, il nome giusto può essere facilmente deprecato da un prodotto non all’altezza, ma Simone Romano può dormire tra due guanciali: il suo gelato è di pregevole qualità. La scelta di ingredienti è oculata: zucchero di canna grezzo Demerara o zucchero di canna mascobado biologico dalle Filippine, frutta di stagione, utilizzo di eritrolo o sorbitolo per la realizzazione dei gelati senza zucchero.

Chi passasse per le una delle due sedi di via Boni (piazza Bologna) o piazza Santa Maria Consolatrice (Casal Bertone) potrà gustare le soffici declinazioni di cioccolato, il signature flavour Gelato Romano, con ricotta, scaglie di cioccolato fondente e succosi canditi all’arancia, o l’avvolgente zabaione di Simone, che prevede cottura di uovo, zucchero e Marsala, una notte in freezer, successiva montatura con panna e di nuovo in freezer. Chi invece volesse evitare latte e derivati avrà a disposizione una selezione di sorbetti un po’ parca a dire il vero, ma realizzati con una tale quantità di frutta da rendere grata la ridotta scelta per non avere il rimorso di non aver potuto assaggiarli tutti.

16. Gelateria daRe

gelateria dare

Via Bisagno, 19 – La Gelateria daRe è una perla celata allo sguardo distratto di chi si passeggia per quel profilo elefantino che è Corso Trieste. Eppure è minima la deviazione necessaria per godere dei gusti ideati da Veruska Cardellicchio. E, credeteci, ne vale la pena. Magari non solo per le materie prime selezionate premiando la località, come la ricotta romana DOP, la nocciola tonda gentile della Tuscia o il latte della campagna romana; non solo per la scelta della frutta, sempre di stagione e presente nei sorbetti almeno al 60%; nemmeno per il dehors su una strada che, bontà dei platani, offre numerose ore all’ombra, che d’estate a Roma sono preziose come l’oro.

No no: è perché il gelato, quasi equamente diviso fra creme e sorbetti, è soddisfacente come pochi: per la pienezza di gusto del sorbetto lampone e basilico, la verve rinfrescante del sorbetto zenzero, lime e menta o l’avvolgenza impreziosita dalla vaniglia Tahiti della crema daRe. La gelateria è anche caffetteria e pasticceria, c’è pure la fermata della metro Sant’Agnese – Annibaliano a poche centinaia di metri, davvero non so cos’altro vi serva sapere per andarci.

17. Gelato San Lorenzo

Gelato San Lorenzo

Via Tiburtina, 6 – Il claim di Gelato San Lorenzo è “100% naturale”, ed è il mantra di Maurizio Dattilo dal 2017, anno di apertura dell’ormai storica sede di via Tiburtina 6. Dattilo ha impostato la sua produzione sulla rinuncia a qualsiasi additivo di sintesi, emulsionante o aroma artificiale, ricorrendo laddove necessario a fibre vegetali come bambù o carruba.

In questo modo emergono tutti i gusti in maniera piena e diretta, come nel suadente sorbetto al lampone e basilico o in quello alla mandorla di Noto senza zucchero, oppure nelle creme al biscotto romano o nella ricotta alla siciliana (ricotta di capra siciliana con gocce di cioccolato fondente). Elevato è il turnover delle proposte: se si è fortunati si possono trovare esemplari di sorbetto all’ananas e rosmarino o una crema sesamo nero tostato, miele e fior di sale.

18. Fiordiluna

Fiordiluna gelateria roma

Via della Lungaretta, 96 – Fiordiluna è una delle due gelaterie romane gestite dal maestro gelatiere Eugenio Morrone (l’altra è “Il cannolo siciliano”).  L’offerta è orientata su gusti piuttosto tradizionali, tra i quali fanno la parte del leone i sorbetti agli agrumi (di stupefacente bontà quello al mandarino tardivo di Ciaculli e lo spettacolare limone e basilico).

19. Il cannolo siciliano

Il cannolo siciliano gelateria di roma

P.za Roberto Malatesta, 16/A-B – Il cannolo siciliano è l’altra gelateria del sopracitato Eugenio Morrone, la prima da lui aperta: le serrande sono state sollevate nel 2006, quando il Pigneto non era ancora il faro della movida romana e la fermata Malatesta della Metro C, proprio di fronte al locale, più una speranza che un cantiere. A quasi venti anni di distanza Morrone si è affermato come uno dei maestri gelatieri più influenti d’Italia, esprimendo il meglio della sua produzione sui sorbetti. Nell’ampio locale con annessa caffetteria, oggetto di recente restyling, l’offerta gelatiera è ampia sebbene, anche qui, un po’ ferma sul classico. La qualità del gelato non è però mai in discussione: oltre ai già citati sorbetti ci si può beare di creme come la golosa arachidi e caramello salato, l’inebriante fondente al rum base acqua o il morbidissimo zabaione.

20. Neve di latte

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Via Nomentana, 335F – Nome ormai consolidato nel panorama romano con i suoi sei locali sparsi nell’Urbe, il punto forte di Neve di latte è senza dubbio la minuziosa selezione delle materie prime, che spaziano dal cioccolato Amadei 70% di provenienza brasiliana al latte Alta Baviera biodinamico Berchtesgadener Land, allo zucchero mascobado delle Filippine: non si potrà parlare di km 0, ma l’alta qualità è innegabile.

Caratteristica principale dei gelati di Neve di latte è un’avvolgente cremosità unita a sapori decisi, anche se talvolta troppo dolci. L’offerta che non si distacca dalla tradizione ma si fa forte degli ingredienti di pregio per soddisfare i palati dei clienti: provare per credere la splendida crema di cioccolato Abinao 85% con fave di cacao bio.

21. Tichetta – gelato label

tichetta gelateria roma

Via Appiano, 4 – Sono indubbiamente poche le gelaterie che possono vantare al loro interno uno studio di registrazione. Una è “Tichetta – gelato label”, fondata, è il caso di dire, nel 2018 da Mattia Altobelli e Martina Serravento. Il concept alla base è l’unione tra le passioni dei due, ossia la comunicazione (che sia a mezzo web radio o podcast, come “Pillole di gelato” dello stesso Altobelli) e il gelato artigianale.

Noi siamo prettamente interessati alla componente più calorica dei due, e il nostro palato ha ampiamente apprezzato i gusti offerti dalla gelateria nelle due sedi di Monte Mario e della Balduina. La proposta nelle carapine è ben salda sulla tradizione ma è di assoluta qualità, riscontrabile nei sorbetti ricchi di frutta (sontuoso il gusto mela e cannella), nell’intenso cioccolato fondente base acqua o nelle morbidissime creme al caramello salato, allo zabaione o al thè matcha. Dobbiamo dirlo: appena qualche granello di zucchero in meno e questi gelati diventano attraenti come calamite.

22. Al settimo gelo

al settimo gelo gelateria roma

Via Vodice, 21 – La gelateria Al settimo gelo è ormai parte della topografia del Quartiere Prati. Aperta nel 1997 da Mirella Fiumanò, che tuttora ne mantiene salde le redini, rappresenta da quasi trent’anni un avamposto di naturalità e artigianalità del gelato a Roma: il cartellone con gli ingredienti e la filosofia aziendale è platealmente esposto, scritto con caratteri ben leggibili. Il gelato rispecchia la naturalità delle materie prime, i sapori sono netti e rimandano fedelmente a quanto riportato in etichetta; lo si può verificare nel ben dosato gelato al cardamomo, di inconfondibile aromaticità, nella golosa nocciola tonda gentile della Tuscia, nel morbidissimo sorbetto al mango siciliano o nel gusto della casa: il gelato persiano, una crema aromatizzata all’acqua di rose e zafferano con pistacchi tritati, il cui sapore cattura per slancio e persistenza.