Botteghe | Che futuro per un’istituzione profondamente romana?

Bottega di quartiere, negozio sotto casa, alimentari di fiducia: il punto non è la giustizia lessicale, bensì l’immagine che queste definizioni portano alla mente. Uno scatto bianco e nero in cui un omone in camice bianco, taschino sul petto pieno di bic e cappellino salumizzato (sponsorizzato da un’azienda di salumi), imbonisce i clienti con delizie e storie di ogni genere. Poi, lentamente, il viaggio indietro nel tempo sfuma, e realizziamo che poche botteghe sono rimaste fedeli a quell’immagine. Qualcuna ha abbassato la saracinesca, altre hanno cambiato gestione o prodotti a scaffale, c’è chi ha rinnovato il look o la formula, esistono perfino le boutique (ops!)

Ma dove andranno mai queste botteghe? Era inevitabile che lo scatto in bianco e nero prima o poi si colorasse o assistiamo a un progressivo trasformismo che asseconda il mutevole mood del gastrofanatico?

In attesa di conoscere le vostre risposte, e che futuro immaginate per le botteghe, mettiamo da parte qualche indirizzo targato Roma.

IL TRADIZIONALE CHE AVANZA.
Le botteghe che hanno fatto storia nei quartieri e che affrontano (quasi) immutate i giorni nostri.
(1) Castroni, con sedi in diverse zone di Roma (da via Flaminia 28/32 a via Cola Di Rienzo 196/198 fino a Via Ottaviano 55) è una specie di DisneyWord Disney World dove trovare l’inimmaginabile (riso orientale e cous cous di diverse provenienze, tahin per l’hummus, spezie), caffè di torrefazione, confetture, cioccolatini e caramelle, oli e sottoli, pasta…
(2) Franchi, adiacente al Castroni di Cola di Rienzo, combina due anime, la prima fatta di piatti pronti che cambiano ogni giorno, tipo paste, secondi di carne o di pesce, insalate, verdure, fritti (celebre il supplì, anche se quello di oggi fa rimpiangere il passato) consumabili in piedi, nei piccoli spazi tavolino o da portar via. L’altra identificata dal banco del fresco, che espone, giusto per citare qualcosa, prosciutti stagionati, formaggi stagionati, foie gras e bottarga.
(3) La Tradizione di Fantucci e Belli, in via Cipro, una salsamenteria ad alto grado di salivazione dove ammirare e comprare un glorioso assortimento di formaggi, prosciutti, salami, sottoli pregiati, facendosi coinvolgere dai proverbiali racconti dei padroni di casa.
(4) Roscioli, la bottega di via dei Chiavari a due passi da Campo de’ Fiori, della quale si è già detto tutto. In centro resta un riferimento assoluto per i prodotti da forno e da scaffale (oli, conserve…), l’assortimento di formaggi e salumi, le ingolosenti lasagne pronte e i secondi di carne. Chi non conosce gli involtini di Roscioli!
(5) Volpetti a Testaccio, per l’immane selezione di prodotti caseari e salumi, affumicati di pesce, piatti pronti fatti di tartine, pizze rustiche, paste, secondi.

LA BOTTEGA CHE CAMBIA.
Dove parliamo di aperture recenti che strizzano l’occhio alla ricercatezza, gli ingredienti bio, la territorialità.
(6) Beppe e i suoi Formaggi al Ghetto è un irreale concentrato di formaggi freschi e stagionati, in parte di produzione propria, dove è inevitabile imbattersi in spettacoli della natura tipo il formaggio di Capra “Le Catal”. La prosa espositiva della bottega è così perfetta che una volta entrati uscire a mani vuori è praticamente impossibile.
(7) La Bottega Liberati, in zona Tuscolana, nata macelleria nel 1963, diventa ciò che è oggi vent’anni dopo, affiancando alle carni pregiate salumi, formaggi, yogurt e una invidiabile selezione si specialità italiane e dal mondo.
(8) Con D.O.L. restiamo nei pressi del Tuscolano, precisamente a Centocelle, per una spesa basata esclusivamente sulle realtà artigianali e i sapori del Lazio. Vincenzo Mancino, il padrone di casa, è riuscito a conciliare qualità semi-esoterica e prezzi. Presenti in bottega, tra gli altri, i salumi dei Monti Lepini, il guanciale di Cori, il peperone Cornetto di Pontecorvo, i pecorini della Sabina e la lenticchia di Onano.
(9) Mia Market, nel cuore del Rione Monti, è una remake contemporaneo del concetto di bottega, dove, oltre a vendere generi alimentari al dettaglio — dai salumi ai formaggi passando per pane, frutta, ortaggi e conserve — si preparano piatti caldi (che buone le zuppe!) in versione take-away o da consumare all’interno del locale. Molto interessanti anche i corsi di cucina.
(10) Pomarius, in zona Monteverde Nuovo — un po’ più datato degli altri — unisce gastronomia, ortofrutta e fornita rivendita di tè, tisane e altre specialità da scaffale. In stagione non mancano i dolci dei maestri pasticceri italiani, tra poco arriveranno quelli di Pasqua.

Ma la nostra è solo una traccia, per costruire la mappa delle botteghe romane serve il vostro aiuto.

In chiusura un pensiero va alla creatura romana di Oscar Farinetti: vogliamo fare congetture sui cambiamenti che provocherà nelle botteghe romane? Sempre che Eataly a Roma ci arrivi davvero, inizialmente si parlava di marzo 2011, ora di fine anno, ma al momento in zona Air Terminal Ostiense si vede solo un cantiere e chissà se è quello di Eataly.

Tavole Romane.

[Crediti | Link: Castroni, Franchi, La Tradizione, Roscioli, Volpetti, Liberati, Dol, Mia Market, Pomarius. Immagini: Castroni, Parla Food, Nessun Dove]