Piccola guida alla cucina “eccitante” secondo Valentina Nappi

Piccola guida alla cucina “eccitante” secondo Valentina Nappi

A chi mi chieda quali chef, e quali ristoranti titillino i miei sensi; a chi mi chieda quali cucine io trovi “eccitanti”; a chi insomma mi chieda una piccola guida focalizzata sulla se(n)(s)sualità culinaria, potrei rispondere che innanzitutto va sfatato un luogo comune: non è detto che una cucina più astratta, più cerebrale – una cucina, insomma, apparentemente poco “carnale” – abbia meno a che fare con la sfera sessuale. Le “sfere” per me sono tutte collegate, e l’astrattismo di Mondrian ha parecchio a che fare col sesso più animalesco.

Precisato questo, non dovreste stupirvi se vi dico che mi sono bagnata (sto parlando di salivazione, cosa avete capito??) di fronte ai piatti di Paolo Lopriore, chef del ristorante Il Canto della Certosa di Maggiano (Siena). Ci sono stata una sola volta, in compagnia del mio fido-anzato e di un noto commentatore di blog gastronomici di nome G.R., e devo dire che piatti come Collosità (uovo di seppia, limone e prezzemolo), come la Zolla di Certosa o come Entroterra (mandorla, scorzonera, tabacco, whisky, soncino, tè vintage) hanno titillato parecchio certe aree del mio cervello che si attivano normalmente quando sono… “ben trattata” da un esemplare di giovane maschio di Homo sapiens dotato di un certo tipo di caratteristiche e di certe abilità.

E poi? E poi ad esempio ci sono i dolci del Celler de Can Roca: semplicemente orgasmici! Lo chef Jordi Roca è un fenomeno, ricordo un sorbetto all’arancia rossa che… Mmm… Ommaigad!

Di Ernesto Iaccarino, figlio d’arte e giovane chef del Don Alfonso 1890 mi stuzzicano i piatti più creativi realizzati con ingredienti poveri. La tradizione di solito non riesce a farmi superare certe soglie di eccitazione (mentale e quindi fisica): l’idea di “cibo” cibo, di cibo rassicurante, di cibo da pasto usuale è un po’ in contrasto con l’attivazione di certe aree del mio cervello.

L’eccezione alla regola appena espressa è il Naturalismo di parmigiana di melanzane di Francesco Sposito, chef di Taverna Estia a Brusciano, pendici del Vesuvio.

[Crediti | Link: Dissapore, immagine: Napoli Today]