Ponte 1° Maggio 2012: Le tavole del momento a Parigi

Se siete mai stati a Parigi, come noi, allora probabilmente tornarci è una vostra priorità. Di nuovo e di nuovo. Per indulgere in ciò di cui vi siete innamorati la prima volta, il classico e capricciosamente colorato macaron di Pierre Hermé, o forse per tornare (per la… quanto, 50esima volta?) nel piccolo bistrot con i divanetti in pelle color borgogna che tanto vi è piaciuto. Ma pure per scoprire alla fermata successiva del metro una Parigi interamente nuova, magari la prossima generazione di bistro, con un piccolo ma desiderabile menu a prezzi davvero abbordabili. Date un’occhiata alla succinta lista di novità tra il decimo e l’undicesimo arrondissment che la rivista Bon Appetit ha chiesto di compilare ai tipi di Le Fooding, guidaioli corsari che sulla città la sanno lunga. Ci ringrazierete per le prossime 50 volte che andrete a Parigi.

1. Le Verre Volé.

Per aver avviato il trend della cucina da wine-shop a Parigi, sfamando a caso famosi chef del posto e band americane. 16-35 €. 67 Rue de Lancry, tel. 01 48 03 17 34.

2. Vivant.

Per i tatutaggi dello chef Pierre Jancou, la sua radicale carta dei vini e le sue interpretazioni dei più puri prodotti artigianali italiani. 35-49€. 43 Rue Petites Ecuries, tel. 01 42 46 43 55.

3. L’Entrée des Artistes.

Per alcuni tra i migliori cocktail della nuova scena mixology (provate il Chicarito) per non menzionare le madeleine sfornate calde (dolcetti soffici a forma a conchiglia) fino alle due di notte. 16-35 €. 8 Rue de Crussol, tel. 09 50 99 67 11.

 

4. Au Passage.

Per l’imbattibile menu primaverile dello chef, 3 portate a 18 euro e il pane squisito di Thierry Breton, chef, proprietario e beniamo del rispettato bistro Chez Michel. 16-35 €. 1 Bis Passage St Sébastien, tel. 1 43 55 07 52 .

5. Septime.

Per il bellissimo locale di Bertrand Grébaut e i suoi piatti provocatori tipo la tartare di agnello con finocchio e tapenade (una salsa tipica della Provenza a base di olive nere, acciughe e capperi). 36-50 €. 80, rue de Charonne, tel. 1 43 67 38 29.

6. Maison Pos.

Per la botteguccia-deli irresistibilmente alla  moda dove tutto è biologico e spesso autoprodotto. Per il suo insuperabile yogurt spedito dalla Normandia ogni venerdì. 90 rue de Charonne.

7. Caffè dei Cioppi.

Per i proprietari, che hanno lasciato Plaza Athénée e hanno aperto la migliore trattoria di Parigi (prendete il risotto al vino rosso e salsiccia). 16-35 €. 159, rue du Faubourg Saint-Antoine, tel. 1 43 46 10 14.

8. La Patisserie di Cyril Lignac.

Per l’adorabile chef-proprietario e la sua interpretazione contemporanea (non voglio dire dietetica) dei classici dolci francesi. 24 rue Paul Bert, tel. 01 43 72 74 88.

9. Aux Deux Amis.

Per l’ambiente parigino così 1950, senza fronzoli e praticamente intatto, la folla incredibilmente attraente, e le buonissime tapas di ispirazione franco-spagnola. 16-35 €. 45, rue Oberkampf, tel. 1 58 30 38 13.

10. La Dauphin.

Per la cucina visionaria e anticipatrice, con alcuni dei piatti più avventurosi della città (polpo tandori, gamberetti al whisky), e l’accoppiata di due prodigi: l’architetto Rem Koolhaas e lo chef del Chateaubriand Inaki Aizpitarte. 131 Avenue Parmentier, tel. 01 55 28 78 88.

11. La Tete dans les Olives.

Per gli oli extravergine d’oliva da piccola bottega specializzata, le specialità siciliane e il nuovo arrivato dietro l’angolo, un negozio-ristorantino dove a pranzo è possibile prenotare l’unico tavolo da 6. 36-50 €. 2, rue Sainte-Marthe, tel. 9 51 31 33 34.

[Crediti | Link: Dissapore, Le Fooding. Immagini: Bon Appetit]