A Wuhan si macellano cani al mercato: Report conferma che dal Covid non abbiamo imparato nulla

Anticipiamo il servizio di Report, in onda questa sera: i mercati umidi a Wuhan esistono ancora e il rischio virulento è come non mai una realtà fuori controllo.

A Wuhan si macellano cani al mercato: Report conferma che dal Covid non abbiamo imparato nulla

Sì, nei mercati umidi in Cina è ancora pratica comunissima la macellazione di cani (e altre bestie) sul posto. Al netto della costante attività di attivisti e giornalisti, la cosa che in Cina mangiano cani e altri “animali domestici” non è una novità, ma solo una terribile verità che un paio di volte l’anno fa discutere il mondo. Ebbene questa volta l’orrore deve rimanere ben stampato nelle sinapsi, ed ecco perché guardare il servizio di Report firmato Giulia Innocenzi, che andrà in onda questa sera su Rai 3 e tratterà l’argomento approfonditamente. Sulla pandemia ci sono ancora tante ipotesi aperte, e una di queste vede Wuhan come epicentro scatenante: dal mercato locale potrebbe essersi diffuso il Covid che ha messo in ginocchio il mondo intero, eppure siamo ancora qui quasi quattro anni dopo.

Si chiamano “mercati umidi” perché gli animali arrivano vivi sul posto e, sul posto, sono anche macellati e poi venduti. Tutto, le carni, le interiora, persino il veleno di alcune specie (usato poi come medicina). Il pavimento di tali mercati e le strade limitrofe sono “umide” di sangue e liquami, che impregnano anche l’aria. Non è solo l’etica a essere tirata in causa, ma anche l’igiene e il rischio sanitario: quest’ultimo aspetto ci riguarda da vicino molto più di quanto si creda, proprio ora che siamo nel bel mezzo di una micidiale peste suina ormai fuori controllo (anche in Italia, in Lombardia soprattutto dopo l’episodio del Santuario Cuori Liberi a Pavia).

I mercati umidi e il rischio sanitario

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Abbiamo in anteprima parte dei contenuti del servizio che Report manderà in onda questa sera. Il celebre mercato di Wuhan in Cina è blindato, inaccessibile, ma un “nuovo Wuhan” è aperto e più a nord ed è anch’esso inaccessibile. A Nanning, invece, il materiale per documentare la realtà non manca. Giulia Innocenzi parla con i mercanti, e un bambino (li per aiutare i genitori) conferma: “Sì, se vuoi puoi macellare direttamente qui al mercato“.

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Tartarughe, rane, ma cani e gatti soprattutto. Giulia Innocenzi si addentra e approfondisce: “questi sono arnesi per macellare il gatto. Il gatto viene preso con questo punzone che chiude il collo, tirato su e sgozzato. Qui c’è un cane che aspetta di essere macellato perché qui è direttamente espresso, viene macellato qui”. Racconta di un viavai di persone con cuccioli e bestie vive chiuse in sacchi, dirette li per farsele macellare. Lo scopo è, semplicemente, venderne il risultato oppure riportare a casa le carni e mangiarle.

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Animali vivi che convivono insieme (sopra, sotto, dentro) agli animali morti e macellati, specie diverse che in natura non si incontrerebbero mai e i cui batteri e virus incompatibili uno con l’altro, condizioni igieniche assenti. Il professore di microbiologia e il professore di affari cinesi e politiche legate agli animali – entrambi consultati da Report – parlano chiaro: anche solo per questa ragione i mercati umidi e promiscui vanno chiusi, perché si potrebbero avere avere “ospiti” intermedi che, se convergono nello stesso mercato, possono determinare alti rischi.

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