Acqua Sant’Anna dona un mese di stipendio in più ai propri dipendenti

Acqua Sant'Anna ha donato un mese di stipendio in più ai propri dipendenti per aiutarli a combattere l'inflazione.

Acqua Sant’Anna dona un mese di stipendio in più ai propri dipendenti

Uno stipendio pieno in più per far fronte all’inflazione galoppante e all’aumento generalizzato del costo della vita: si tratta dell’iniziativa di Acqua Sant’Anna, promossa di fatto dallo stesso presidente e amministratore delegato della società, Alberto Bertone. L’idea, come avrete potuto immaginare, è chiaramente quella di offrire alle famiglie un aiuto concreto per traghettare uno dei momenti più difficili degli ultimi anni: come spiega lo stesso Bertone, infatti, “ci sono prodotti che costano 7 o 5 volte più di prima, quando l’operaio guadagna sempre gli stessi soldi” – una tendenza pericolosa che, a lungo andare, porterà a un aumento generale della povertà e addirittura sfociare in disordini sociali e civili.

Scontrino spesa

“Bisogna portare il potere d’acquisto del dipendente a quello che era prima di questi aumenti pazzeschi” spiega ancora Bertone, che sottolinea come, in un momento come questo, la responsabilità di “noi imprenditori, liberi professionisti, come notai e avvocati o chiunque abbia dipendenti” è di “aumentare lo stipendio”. La speranza di Bertone è quella che la sua virtù possa ispirare colleghi e istituzioni affinché in molti scelgano di seguire il suo esempio: “Penso che lo Stato dovrebbe detassare tutte le aziende che lo fanno, così potremmo regalare ancora di più”, commenta.

“Le buste paga col bonus le abbiamo consegnate a sorpresa, a ciascuno” racconta ancora il presidente. “Ci costa molto di più produrre rispetto ai costi dell’energia e di altre materie prime, ma se fai l’imprenditore devi saper rischiare, quindi quale miglior investimento che sui propri dipendenti e lavorare con dipendente contento di venire in azienda che si è ricorda di te? Dovrebbero farlo tutti, a partire da chi ha tantissimi dipendenti, come Stellantis. Bisogna pagare i dipendenti, ma anche premiarli, sono due cose diverse”.