Leggera, che l’acqua rimane comunque protagonista, ma anche gustosa: Acqua Sant’Anna ha lanciato una nuova linea di bevande alla frutta. Il nome è già tutto un programma – SanFruit. Ma di che si tratta, più precisamente? E qual è l’obiettivo?
Trattasi della “scelta ideale per un momento di piacere avvolti dal sapore della frutta”, fa sapere il puntualissimo comunicato stampa. SanFruit nasce con la disponibilità di tre gusti, senza conservanti e in un formato bottiglia richiudibile da 0,33 litri. Insomma: tutto impacchettato per dire la propria in un segmento di mercato che pare sempre più fertile.
Una nicchia di mercato che non è più nicchia
Largo alle norme operative, dunque. Sono tre, come accennato, le declinazioni della nuova linea di casa Sant’Anna: Arancia Carota e Limone; Frutti Rossi, dove spiccano succo di fragole, lamponi, uva rossa e sambuco; e Frutta Mix, identità caratterizzata da una selezione di più succhi di frutta tra cui mela, pesca, arancia, passion fruit e banana.
L’abito, dicevamo, è quello da un terzo di litro; e a dividere il palcoscenico con l’Acqua Sant’Anna, la specialità della casa, c’è il 25-30% di succhi di frutta “senza zuccheri aggiunti, con edulcoranti e senza conservanti”. Scelta certamente oculata, quella di Sant’Anna: l’idea che muove SanFruit è quella di intercettare quella fetta di mercato che premia il gusto e abbraccia il benessere.
I nostri, d’altro canto, non ne fanno mistero: “La nuova linea risponde alle esigenze di chi è attento al benessere senza compromessi sul gusto”, si legge ancora nel comunicato stampa. Lettura del mercato e azione, dunque, che d’altronde Sant’Anna non è stata – e non sarà – certo sola.
Due gli esempi più lampanti e recenti: rimanendo sul suolo nazionale abbiamo la Ferrero, che da una manciata di mesi a questa parte ha preso a espandersi nella nicchia di mercato del “better-for-you” con l’acquisizione degli snack proteici della californiana Power Crunch; e allargando l’orizzone Coca Cola, che di recente si è data alle bibite prebiotiche.