Acque minerali: crollo dell’export dell’11% a causa della pandemia

La pandemia da Coronavirus ha influito anche sull'export delle acque minerali: le esportazioni sono crollate dell'11%.

Acque minerali: crollo dell’export dell’11% a causa della pandemia

Parliamo anche di acque minerali perché c’è stato un crollo dell’export dell’11% a causa della pandemia da Coronavirus. A dirlo sono i dati del Mineral Water Monitor, l’Osservatorio di Nomisma dedicato proprio al segmento delle acque minerali.

Nel corso del 2020 il mercato delle acque minerali Made in Italy (comparto dal valore di 3 miliardi di euro) ha rallentato tantissimo. E pensare che proveniva dal decennio 2010-2019 dove l’export era raddoppiato a valore, registrando un -101%.

A causa della pandemia da Covid-19, le esportazioni sono diminuite dell’11%. In realtà ci è andata meglio rispetto alla Francia: qui hanno segnato un -15%. Il prezzo medio all’export delle acque italiane è più alto rispetto a quelle francesi: siamo a 36 centesimi al litro contro i 26 centesimi dei francesi.

Tutti i paesi esteri, ad esclusione degli Stati Uniti, hanno diminuito le importazioni totali. Tuttavia le cose non vanno meglio neanche sul mercato interno. I dati NielsenIQ, un partner di Nomisma che ha contribuito a realizzare il rapporto dell’Osservatorio Mineral Water Monitor, indicano che nel 2020 c’è stata una stazionarietà delle vendita nella GDO in valore: si parla di un -0,2%, con un lievissimo aumento per quanto riguarda i volumi (+1,6%).

Con la pandemia sono diminuite le vendite di acque gassate e lievemente gassate: si è registrato rispettivamente un -1,3% e un-1,5% a volume. In aumento, invece, gli acquisti di acque lisce con un +1,8%. Meglio sono andate le effervescenti naturali con un +5% (in valore +5,6%). Inoltre sono quasi raddoppiate anche le vendite online durante il lockdown, segnando un +93% a valore.

Sempre a proposito di acque minerali: queste sono le migliori marche secondo i dati di Altroconsumo. Concordate?