Agricoltura biologica, ecco il decalogo delle associazioni di settore per la transizione

Alcune associazioni di settore hanno redatto un decalogo per facilitare la transizione verso un'agricoltura biologica.

Agricoltura biologica, ecco il decalogo delle associazioni di settore per la transizione

Con l’entrata in vigore del DDL Agricoltura per la per la tutela, lo sviluppo e la competitività del metodo biologico la transizione degli attuali paradigmi del settore è sempre più incombente: a tal proposito, le associazioni Aiab, AssoBio, Associazione per l’agricoltura biodinamica e FederBio hanno redatto un decalogo che si rivolge alle imprese e ai consumatori finali per facilitare il cambiamento in atto, fronteggiando allo stesso tempo lo spettro della crisi alimentare (nonostante le – per nulla sorprendenti – proteste della Syngenta di turno).

L’obiettivo del decalogo è quello di “dare gambe” agli obiettivi della legge a cui abbiamo accennato in apertura nel momento in cui i 3 miliardi di euro volti a favorire lo sviluppo del bio faranno il loro ingresso in campo. 3 miliardi che, di fatto, si compongono dei finanziamenti del Pnrr, ma anche del Fondo per il biologico e del Piano strategico della Pac, e che dovranno essere spesi beni per garantire una crescita organica del settore. A tal proposito, le associazioni sottolineano come ogni anno in Italia circa 30 mila aziende agricole si trovano a dover chiudere definitivamente la serranda: un dato che conferma come gli attuali modelli convenzionali non siano in grado di garantire un reddito adeguato agli operatori della filiera.

Operatori che invece potrebbero rimanere attivi con il biologico, che valorizza la qualità dei prodotti e del territorio rilanciando circuiti locali di produzione e consumo. “Esattamente come per le rinnovabili, il biologico è la strada per sostenere le crisi internazionali come quella del conflitto in Ucraina” sottolineano le associazioni di cui sopra “puntando su sistemi di produzione più indipendenti da input esterni e più resilienti e allo stesso tempo in grado di prendere con decisione la strada della transizione ecologica”.