L’agricoltura italiana non può più permettersi passi falsi: dopo la crisi di approvvigionamento dei fertilizzanti che ha portato i prezzi a schizzare alle stelle e i più recenti danni determinati dalla stretta della siccità, ora il timore è che la crisi di Governo e la conseguente campagna elettorale possano fermare gli interventi necessari a garantire le sopravvivenza delle stesse imprese. Come spiega Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, infatti, il rischio è quello di perdere 35 miliardi di fondi europei destinati al settore agricolo dello Stivale per i prossimi cinque anni.
Prandini non ha alcun dubbio: occorre superare quanto prima le osservazioni di Bruxelles circa la Politica agricola comune e approvare il Piano strategico nazionale necessario a far partire la nuova programmazione per il prossimo anno: “Stiamo parlando di una dotazione finanziaria di 35 miliardi per sostenere l’impegno degli agricoltori italiani verso l’innovazione, la sostenibilità e il miglioramento delle rese produttive” ha spiegato, sottolineando come di fatto uno sforzo di questo tipo non possa fare a meno del sostegno del Pnrr.
“È un’occasione irripetibile” continua il presidente nell’invitare anche ad accelerare i lavori sul bando per il fotovoltaico e la logistica; e sottolineando allo stesso tempo gli evidenti ostacoli burocratici che stanno rallentando l’assunzione dei lavoratori stagionali. “Si tratta di assicurare i nulla osta soprattutto di lavoratori dipendenti a tempo determinato che arrivano dall’estero” spiega Prandini “ma occorre anche introdurre un contratto di lavoro occasionale per consentire anche ai percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani di poter collaborare temporaneamente alle attività nei campi”.