Agricoltura: la Puglia è prima in Italia per numero di aziende; ma negli ultimi 10 anni ne ha perse il 30%

Dall'ultimo censimento dell'agricoltura è emerso che, nonostante la Puglia sia la prima regione d'Italia per numero di imprese agricole, nell'ultimo decennio quasi un terzo di queste abbia chiuso i battenti.

Agricoltura: la Puglia è prima in Italia per numero di aziende; ma negli ultimi 10 anni ne ha perse il 30%

La Puglia è la prima regione d’Italia per numero di aziende agricole: ben 191 mila e 430, di cui la maggior parte a gestione individuale o familiare, stando a quanto trapelato dal più recente censimento dell’agricoltura. Importante notare, tuttavia, che nel corso dell’ultimo decennio il numero di società agricole pugliesi è di fatto diminuito del 29,6% – una caduta libera che ha interessato in primis le imprese di piccole dimensioni e determinato un aumento della superficie agricola media per azienda.

Siccità terreno

“In generale, sul piano comparativo con le altre regioni, la Puglia ha mostrato una buona tenuta, ma gli imprenditori agricoli per andare avanti spesso hanno dovuto indebitarsi, resistere con le unghie e coi denti, fare sacrifici”, ha dichiarato Gennaro Sicolo, presidente Cia Agricoltori Italiani Puglia e vicepresidente nazionale, commentando i dati Istat. La richiesta, in questo contesto, è quella di introdurre un “recovery fund agricolo”; uno sforzo per sostenere un comparto tanto fondamentale quanto in difficoltà a causa degli aumenti dei costi di produzione, del caro bollette e delle conseguenze del cambiamento climatico. “Il 2022, finora, è stato uno degli anni peggiori per l’agricoltura pugliese” continua a tal proposito Sicolo. “Troppe aziende agricole versano in condizioni di grandissima sofferenza: alle difficoltà dei prezzi al ribasso riconosciuti alle produzioni, infatti, si sono aggiunti i rincari folli di energia, gasolio e materie prime che hanno fatto schizzare in alto i costi di produzione. Come se non bastasse, anche gli eventi climatici estremi sono aumentati sia nel numero che nella frequenza e nei danni conseguenti”.