Agriturismi: negli ultimi 10 anni il valore del settore è cresciuto del 50%

Nel corso degli ultimi dieci anni il valore del mondo degli agriturismi è cresciuto del 50%: diamo un'occhiata al Rapporto Ismea.

Agriturismi: negli ultimi 10 anni il valore del settore è cresciuto del 50%

Nel corso degli ultimi dieci anni il settore degli agriturismi ha messo a segno una crescita del 50%, consolidandosi come uno dei pilastri dell’agricoltura italiana: addirittura, dati alla mano, nel 2021 la rete di queste particolari strutture è responsabile di più di un quinto del valore complessivo della produzione del settore primario nazionale; tant’è che l’agriturismo ha saputo ricavarsi uno spazio come attività connessa alle pratiche agricole più diffusa e praticata dal 38% delle oltre 65 mila aziende agricole multifunzionali distribuite su tutta la lunghezza dello Stivale. Un connubio tra l’agricoltura tradizionale e il turismo che sovente – come vedremo più avanti – viene declinato in iniziative come le fattorie didattiche e l’agricoltura sociale.

 Agriturismi: la formula del loro successo

agriturismo

Vi abbiamo riassunto, in una manciata di righe, la fotografia scattata dal sesto Rapporto sul comparto curato da Ismea nell’ambito delle attività della Rete rurale nazionale, recentemente presentato al convegno “Agriturismo e multifunzionalità, scenario e prospettive”. A saltare all’occhio è soprattutto la presenza massiccia di giovani rispetto alla variante più tradizionale dell’azienda agricola: i numeri indicano che gli agriturismi condotti da under 40 sono il 18,7% sul totale, circa il doppio rispetto alle imprese agricole più in generale (dove la percentuale si assesta a un 9,3%).

Agricoltura, le aziende guidate dai giovani sono calate del 20% in dieci anni Agricoltura, le aziende guidate dai giovani sono calate del 20% in dieci anni

L’approccio dei giovani si traduce soprattutto in una maggiore digitalizzazione delle imprese (61,7% contro il 15,8% di quelle tradizionali); con le più informatizzate che come accennato vantano servizi di fattoria didattica (76,6%) e di agricoltura sociale (71,5%).

E l’impatto del Covid? Inutile negarlo – la pandemia ha colpito duramente tutte le frange del più ampio settore dell’ospitalità, agriturismi naturalmente compresi. I dati, tuttavia, indicano una tendenza alla crescita: il numero effettivo di aziende è dell’1,3% nel 2021 rispetto al 2020 e del 3,3% rispetto al 2019; con il valore della produzione che è tornato a superare abbondantemente il miliardo e torreggiando sui valori del 2020 con una crescita del 44,8%.

Il rapporto ha infine sottolineato la capacità degli agriturismi di fare “bene al territorio”: per ogni 100 euro spesi dagli ospiti, infatti, se ne contano altri 40 investiti in esperienze di fruizione locale come enogastronomia, attrazioni artistiche e culturali, sport e avventura.

Il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida, presente alla presentazione del rapporto, è intervenuto a margine con dichiarazioni colme di promesse ed entusiasmo: “Lavoreremo, ovviamente con le associazioni rappresentative di questo settore, per sviluppare le attività connesse o direttamente attivate in un mondo in crescita” ha commentato “perché ci sono dei parametri di riferimento che caratterizzano questo nostro modello turistico che garantisce potenzialità da agevolare, implementare e raccontare”.