Alimentazione: nel 2020 è stata la seconda voce di spesa per crescere un figlio

Secondo un report di Federconsumatori, nel 2020 l'alimentazione è stata la voce al secondo posto delle spese per crescere i figli.

Alimentazione: nel 2020 è stata la seconda voce di spesa per crescere un figlio

Sono stati rivelati i dati inerenti al 2020 del quinto rapporto dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, quelli relativi ai costi per crescere i figli dagli 0 ai 18 anni. Ebbene, pare che l’alimentazione sia la voce in seconda posizione per quanto riguarda le spese.

Il costo medio per mantenere un figlio da 0 a 18 anni è di 175.642,72 euro, con importo che sale a 321.617.36 euro con redditi che superano i 70mila euro. Complice anche la pandemia, dal 2019 al 2020 la spesa delle famiglie è diminuita del 9%, con reddito sceso del -2,8%.

Secondo l’Istat, la spesa media mensile delle famiglie si aggira sui 2.328 euro e gran parte di questo importo è destinata a coprire le spese per i figli. Per calcolare i costi per crescere un figlio dagli 0 ai 18 anni, anche quest’anno l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha preso come punto di riferimento una famiglia con due genitori e almeno un figlio a carico (e questo perché questa tipologia di famiglia è quella più diffusa, arrivando al 31,30% delle famiglie italiane con figli).

bambino soldi

Ebbene, le spese medie attribuibili a un figlio di 16 anni nel 2020, con famiglia con reddito netto di 34mila euro l’anno, sono state così ripartite:

  1. Abitazione: 3.744,16 euro
  2. Alimentazione: 1.956,32 euro
  3. Educazione e cura: 1.617,56 euro
  4. Trasporti e comunicazione: 1.615,35 euro
  5. Altro: 1.116,18 euro
  6. Abbigliamento: 782,13 euro
  7. Salute: 637,68 euro

Se al primo posto troviamo le spese per l’abitazione, aumentate del 12% rispetto al 2018 a causa del fatto che la pandemia da Covid-19 con relativo lockdown ha costretto le persone in casa, aumentando le spese per le utenze domestiche, ecco che al secondo posto troviamo l’alimentazione.

Quest’ultima ha segnato un +8% rispetto al 2018: anche in questo caso l’aumento della spesa è da ricondurre all’isolamento domestico provocato dalla pandemia. Per contro, è stato registrato un calo del 22% rispetto al 2018 delle spese per attività sportive, vacanze e tempo libero. E sempre tutto a causa del lockdown.

A proposito di consumi delle famiglie: questo Natale 2021 sarà a rischio a causa dell’inflazione.