Alimenti e bevande: in UE stop alle indicazioni sulla neutralità del carbonio, sono ingannevoli

In UE le associazioni dei consumatori chiedono lo stop alle indicazioni sulla neutralità del carbonio su alimenti e bevande: per loro sono ingannevoli.

Alimenti e bevande: in UE stop alle indicazioni sulla neutralità del carbonio, sono ingannevoli

Le associazioni di consumatori del Beuc, il Bureau européen des unions de consommateurs, non ci stanno: dalle etichette di alimenti e bevande devono sparire le indicazioni sulla neutralità del carbonio. Per loro, infatti, queste indicazioni sono ingannevoli. È questa la richiesta fatta dal Beuc all’UE.

UE: stop alle indicazioni di neutralità del carbonio su alimenti e bevande?

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Tramite una nota ufficiale Beuc ha chiesto all’UE di vietare l’uso delle indicazioni sulla neutralità del carbonio su tutti i prodotti, ivi inclusi alimenti e bevande. Inoltre la Commissione europea e il Parlamento dovranno affrontare nel corso delle prossime settimane la questione del greenwashing.

Effettivamente per il 22 marzo è previsto che la Commissione europea presenti una proposta contro il cosiddetto “marketing verde”. Secondo Beuc, alimenti come latte, hamburger, banane, mirtilli o acqua in bottiglia non possono essere definiti in nessun modo come carbon neutral, cioè a emissioni neutre. Per questo motivo affermazioni in etichetta che attestano diciture del genere andrebbero vietate.

Beuc ha spiegato che la maggior parte delle affermazioni che si trovano in etichetta del tipo “emissioni neutre” inganna il consumatore: non si riferiscono, infatti, a una reale riduzione delle emissioni da parte direttamente dell’azienda produttrice, bensì si riferiscono solamente a programmi di compensazione della CO2 che non forniscono nessuna garanzia di un reale impatto sulle emissioni.

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Tradotto: nella maggior parte dei casi, quando un prodotto alimentare in etichetta sbandiera la sua neutralità del carbonio, non vuol dire che sta di suo producendo meno emissioni. L’azienda che lo produce continua ad emettere sempre le stesse emissioni, solo che, magari, ha aderito a progetti per piantare più alberi nei Paesi in via di sviluppo e similari.

Monique Goyens, direttore generale di Beuc, ha spiegato che non esiste una banana o una bottiglia d’acqua di plastica che sia CO2 neutrale: le presunte dichiarazioni di neutralità fanno parte semplicemente del fenomeno del greenwashing. Si tratta di una pratica ingannevole che dà solo l’impressione che le aziende stiano facendo davvero qualcosa di concreto per ridurre le emissioni, ma in realtà quello che stanno facendo è solamente ritardare tali azioni, compensando con progetti di facciata le loro emissioni di carbonio.

Goyens ha sottolineato che progetti come quelli di piantare più alberi qua e là per compensare le proprie emissioni di CO2 sono facili ed economici, ma non utili nell’immediato: le piante ci mettono decenni per crescere.

Inoltre Goyens ha poi ribadito che i consumatori hanno bisogno di informazioni affidabili che permettano loro di adottare una dieta più rispettosa dell’ambiente.