Allevamenti: in Cina si sta costruendo un “hotel per maiali” di 26 piani

Palazzo multipiano in Cina al posto dei classici allevamenti di maiali: ben 26 piani di suini. Sarà un po' troppo?

Allevamenti: in Cina si sta costruendo un “hotel per maiali” di 26 piani

Se andate in Cina e vi trovate di fronte a una struttura del genere, non è un hotel. Non pensiate di poter entrare e prendere una stanza per la notte, a meno di non volerla dividere con qualche suinetto. Eh già, perché quello che vedete in foto e che ha tutta l’aria di essere un normalissimo grattacielo multipiano è in realtà la nuova frontiera degli allevamenti di maiali della Cina. Trattasi di un vero e proprio “hotel per maiali” di 26 piani.

Come funziona l’allevamento multipiano per maiali?

Maialino

In tutto il mondo si sta cercando di ridurre o abolire del tutto gli allevamenti intensivi, ma in Cina no: qui si costruiscono hotel multipiano per maiali. Non hai spazio orizzontale per costruire il tuo allevamento? No problem: vai in verticale. Che se la cosa appare perfettamente logica per quanto riguarda le Vertical Farm, per un allevamento suona un po’ strano.

Le autorità cinesi hanno rivelato che vogliono costruire una serie di grattacieli alti 26 piani, tutti dedicati all’allevamento dei maiali. L’imponente edificio sarà climatizzato e avrà una forma di ventilazione a pavimento.

In realtà, il primo di questi hotel per suini a 26 piani è già stato costruito da qualche tempo ormai. Si trova nella città di Ezhou ed è stato realizzato dalla società Hubei Zhongxinkaiwei Modern Farming. Ci sono voluti due anni per costruire questo “casermone” che è costato qualcosa come 540 milioni di dollari (4 miliardi di yuan).

Il fatto è che la Cina è il più grande produttore e consumatore mondiale di carne di maiale. In effetti, durante l’epidemia di peste suina che imperversò nel paese nel 2018, la popolazione locale di suini venne decimata, causando un’impennata dei prezzi e della domanda. Dunque la costruzione di questa struttura va vista nell’ottica non solo di risparmiare possibili terreni agricoli, ma anche in quella di rinfoltire la popolazione cinese di maiali, recuperando così i profitti perduti.

E pensare che fino al 2019 gli allevamenti multipiano di maiali erano illegali in Cina. Solo che nel 2019, dopo l’epidemia di inflenza suina, il governo si è reso conto che doveva pur far qualcosa per ripopolare le mandrie, motivo per cui hanno fatto dietro front e hanno deciso di approvare ufficialmente questi grattacieli.

Queste strutture costano di più rispetto agli allevamenti tradizionali, ma secondo le autorità potrebbero valere tutto il loro costo soprattutto nelle aree dove la terra per costruire un allevamento è poca e dove il prezzo della carne di maiale è particolarmente alto, come le zone più industrializzate o anche le regioni montane (ok, adesso chi me la toglie dalla mente l’immagine mash-up fra l’Overlook Hotel e 1984 di Orwell?).

Il fatto è che un allevamento multipiano è in grado di produrre tanti maiali quanto un allevamento convenzionale, ma usando un quinto del terreno. Il che spiega perché questi grattacieli stiano proliferando come funghi: nella sola provincia meridionale di Guangdong ci sono già più di 170 di queste strutture, inclusa una da 17 piani. E Hubei Zhongxinkaiwei Modern Farming sta ora costruendo la seconda di queste strutture da 26 piani. La speranza è quella di riuscire a produrre 1,2 milioni di maiali all’anno.

Ma non tutti sono convinti della bontà di questo progetto. Dirk Pfeiffer, docente di Medicina Veterinaria alla City University di Hong Kong, ha spiegato che l’enorme densità di animali, il trasporto di questi animali verso mercati e macelli dove magari l’igiene non regna sovrana (e dove magari si mescolano specie diverse), rischia di veder scoppiare focolai di malattie infettive (qualcuno ha detto forse pandemia da Coronavirus?).

Secondo i gestori di queste strutture, però, non ci sono rischi in tal senso: i maiali vivono per tutta la loro breve vita in un solo piano, in modo da evitare di mescolare gli animali. Inoltre ogni unità ha il suo proprio sistema di ventilazione.

Qualcuno ha poi messo in dubbio anche il benessere animale: altro che sistema intensivo, qui si è di fronte a un sistema multi-intensivo. E questo per tacere anche di un aspetto secondario, ma che va comunque valutato: l’impatto paesaggistico.