Allevamenti italiani: registrate perdite per 1,7 miliardi di euro

Coldiretti lancia l'allarme: nel settore degli allevamenti italiani sono state registrate perdite per 1,7 miliardi di euro. E non solo per la pandemia.

Allevamenti italiani: registrate perdite per 1,7 miliardi di euro

Questa volta l’allarme di Coldiretti riguarda gli allevamenti italiani: sono state registrate perdite per 1,7 miliardi di euro. E non solo per gli effetti della pandemia: anche le fake news ci hanno messo lo zampino.

A rischio è la sopravvivenza stessa della Fattoria Italia. Fra blocco delle vendite, ristoranti e canale della ristorazione chiuso, fake news e prezzi controllati, ecco che le stalle italiane hanno perso 1,7 miliardi di euro dall’inizio dell’emergenza Covid-19.

Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, ha scritto una lettera a Giuseppe Conte (il presidente del Consiglio ha assunto ad interim il ruolo di Ministro delle politiche agricole dopo che Teresa Bellanova di Italia Viva ha lasciato il posto a seguito della crisi di governo scatenata dal leader del partito Matteo Renzi) chiedendogli di intervenire immediatamente per sostenere tutta la filiera, uno dei cardini del sistema agroalimentare italiano.

Il problema è che le misure di contenimento messe in atto e la chiusura del canale della ristorazione e dell’Horeca stanno danneggiando il settore: qui c’è infatti lo sbocco del 30% della produzione. Critica la situazione soprattutto nel settore zootecnico da carne: il 63,6% degli allevamenti sono stati penalizzati dalla pandemia, economicamente parlando.

E non hanno neanche aiutato le fake news diffuse in merito agli allevamenti: in un anno le macellazioni dei bovini sono diminuite del 17,8%, mentre quelle dei suini del 20,2%. A causa, poi, della riduzione della domanda, ecco che anche i prezzi di vendita sono crollati, penalizzando soprattutto le razze italiane come la Piemontese, la Marchigiana e la Romagnola.

Servono misure di sostegno e aiuti diretti alle aziende, con ristori concreti (stessa cosa chiesta anche da Fipe, fra l’altro).