Ancona: al Porto aperitivi dopo le 18 e assembramenti

Il consigliere regionale Andrea Putzu ha postato foto del Porto di Ancona con assembramenti e aperitivi dopo le 18. E a Pesaro due locali sono stati chiusi.

Ancona: al Porto aperitivi dopo le 18 e assembramenti

Continua a far discutere la questione delle Marche. Il consigliere regionale Andrea Putzu ha postato su Facebook foto del Porto di Ancona dove si vedono assembramenti e aperitivi dopo le 18.

Il fatto è che le Marche sono in zona gialla, ma dalla scorsa settimana la provincia di Ancona, a causa dell’aumento dei contagi da variante inglese, si è vista chiudere le “frontiere”: non si può entrare e uscire dalla provincia di Ancona tranne per i soliti motivi (lavoro, salute, necessità). Ma al suo interno la provincia è rimasta in zona gialla, quindi con bar e ristoranti aperti.

La situazione, tuttavia, è destinata a cambiare: ieri il governatore Francesco Acquaroli ha annunciato che da martedì 23 febbraio fino alle ore 24 di sabato 27 febbraio, i comuni di Ancona, Jesi, Osimo, Senigallia, Falconara Marittima, Filottrano, Staffolo, Serra de’ Conti, Polverigi, Cupramontana, Camerata Picena, Monte San Vito, Maiolati Spontini, Chiaravalle, Ostra, Loreto, Sirolo, Sassoferrato, Castelplanio e Castelfidardo entreranno in zona arancione, seguendo dunque le regole contenute nel DPCM nazionale (quindi non si può uscire dal comune salvo i soliti motivi e bar e ristoranti chiusi). Inoltre sarà vietato spostarsi fra i comuni della provincia di Ancona.

Qui trovate il post dove Francesco Acquaroli ha anticipato il cambio di rotta:

Si è conclusa poco fa una videoconferenza con la presidente Anci Marche e i Sindaci dei Comuni dell’anconetano…

Posted by Francesco Acquaroli on Sunday, February 21, 2021

La decisione si è resa necessaria perché chiudere i confini, ma permettere alle persone di circolare liberamente all’interno della provincia, ha creato non pochi assembramenti. In particolare Andrea Putzu ha lamentato la situazione che si è creata al Porto di Ancona. Il Porto, infatti, essendo una via di transito, ha il permesso di avere i locali aperti anche quando in tutto il resto della regione devono stare chiusi (cosa che ha creato malumori da parte dei ristoratori del resto di Ancona), ma rispettando sempre le norme anti diffusione Coronavirus. Il che vuol dire che qui c’è sempre una fiumana di gente.

Andrea Putzu ha spiegato che dopo le ore 18 al Porto c’erano centinaia di persone che stavano facendo tranquillamente l’aperitivo come se non ci fosse nessuna epidemia da Covid-19. Putzu lamenta il fatto che mentre si discute se far diventare tutta l’Italia zona arancione, mentre tutti gli altri ristoratori devono chiudere alle 18, mentre palestre e piscine sono chiuse, ecco che al Porto di Ancona centinaia di persone facevano l’aperitivo creando assembramenti.

Putzu si è poi chiesto dove fossero coloro che devono far rispettare le regole, alla luce del fatto che il territorio anconetano è quello dove si ha il maggior numero di contagiati. Ovviamente al di sotto del post di Putzu potrete notare come la tifoseria sia nettamente spaccata in due: da una parte ci sono quelli che invocano più controlli e che lamentano il fatto che sono comportamenti come questi che contribuiscono a far andare avanti la pandemia.

Dall’altra c’è la fazione dei negazionisti che, oltre alla solita retorica delle “pecore e del controllo”, si sentono autorizzati a comportarsi in stile Lemmings forti del fatto che “se siamo in zona gialla e ci è permesso di farlo, allora dobbiamo farlo”, scordandosi che anche in zona gialla valgono quelle semplici regole che dopo un anno di pandemia ormai dovrebbero aver imparato: niente assembramenti, non si mangia e beve fuori dai locali, si usa la mascherina, si mantiene sempre il distanziamento

Ecco il post su Facebook di Andrea Putzu con le foto del Porto di Ancona:

AL PORTO DI ANCONA…APERITIVI IN LIBERTÀQuesta sera sono stato a vedere con i miei occhi quello che per settimane mi…

Posted by Andrea Putzu on Saturday, February 20, 2021

Comunque sia, Ancona non è stata l’unica a vedere situazioni del genere. Anche a Pesaro, complice il bel tempo, sono stati registrati assembramenti e violazioni delle norme anti Coronavirus. Emblematici due casi.

Il primo è un bar di via Amendola dove non solo all’interno c’erano troppe persone che non rispettavano il distanziamento, ma anche dove il titolare continuava a servire da bere all’interno dopo le 18.30. Per lui multa e un giorno di chiusura.

Peggio è andato nel centro storico, in via Cavour. Qui un bazar-emporto gestito da orientali, deputato alla vendita di cibi e bevande, durante un controllo da parte degli agenti è stato multato e chiuso perché al suo interno non venivano rispettate le distanze di sicurezza e perché mancavano i dispositivi di igiene anti Covid-19.

Ma non solo. Alle 19.40, mentre molte persone continuavano ad entrare per prendersi da bere visto che i bar erano chiusi, ecco che entra un pesarese di 54 anni senza mascherina.

Gli agenti, ancora all’interno dell’emporio, lo invitano ad uscire perché il negozio sta chiudendo. L’uomo, entrato per comprarsi una bottiglia, si rifiuta di uscire e così gli agenti gli chiedono i documenti. Tuttavia l’uomo non solo rifiuta di identificarsi, ma comincia a offendere gli agenti e si arrabbia. Poi cerca di allontanarsi verso la Nazionale, ma nel frattempo sono arrivati i rinforzi che riescono a bloccarlo.

L’uomo allora comincia a colpire gli agenti, ferendone anche uno. Alla fine l’uomo è stato arrestato e accusato di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e oltraggio, con direttissima in tribunale.