Ancona: dopo la bolletta da 22mila, ristorante decide di spegnere i surgelatori

Un ristorante del Passetto di Ancona, dopo aver ricevuto una bolletta da 22mila euro, decide di spegnere i surgelatori: useranno solo ingredienti di giornata.

Ancona: dopo la bolletta da 22mila, ristorante decide di spegnere i surgelatori

Denise Catalano, proprietaria del famoso ristorante L’Ascensore al Passetto di Ancona ha mostrato anche lei la sua bolletta: 22mila euro per due mesi. Ovvio che con costi del genere non è possibile andare avanti e così ha cercato di trovare una soluzione che non prevedesse l’aumento dei costi per i clienti: spegnerà i surgelatori.

Quando le è arrivata la bolletta dell’energia elettrica relativa ai mesi di luglio e agosto, Denise è rimasta senza parole: l’anno scorso avevano pagato meno della metà. In realtà le sono arrivate due bollette: la prima è quella di luglio da 9.722,23 euro, già pagata. La seconda è quella da 12.409,03 euro di agosto, con annesso conguaglio, il tutto da pagare entro il 19 settembre.

Per fronteggiare i rincari, Denise ha deciso di non alzare i prezzi del menu per non pesare sulle tasche dei clienti che già sono tartassati da aumenti da tutte le parti. Ma come fare? Aiutata dai consulenti e dal commercialista ha scelto di porre in atto una serie di azioni per cercare di ridurre i consumi.

L'Ascensore, ristorante Ancona

Come prima cosa, il ristorante spegnerà i surgelatori. Questo vuol dire che dovranno da ora in poi lavorare solo con materie prime fresche di giornata, il che significa avere delle proposte culinarie variabili in base alle materie prime disponibili e alla stagionalità.

Seconda cosa: niente condizionatore. In estate lo hanno acceso solo due volte, ma fortunatamente i loro locali sono ventilati e la terrazza è fresca. Inoltre, insieme al commercialista, cercheranno di valutare dove sia possibile tagliare. Per esempio, quando le giornate inizieranno ad accorciarsi, esattamente come fatto con il Comune con l’illuminazione pubblica, ecco che dovranno accendere le luci del ristorante più tardi.

Inevitabili le conseguenze anche sul personale: si parla di riduzioni di orario e di porre fine ai contratti in scadenza. Nel frattempo non resta che pagare la bolletta, ma Denise si chiede dove siano gli aiuti promessi dal Governo: mai ricevuti, neanche come credito di imposta.

A Roma, invece, un bar ha protestato contro il caro bollette impiccando un manichino in vetrina, mentre Gianfranco Vissani tuona sostenendo che sia necessario ridurre le tasse e aumentare gli stipendi.