Arco Ionico: braccianti vittime di ricatti e molestie per lavorare nei campi

Nella zona dell'Arco Ionico spuntano fuori storie di ricatti e molestie non solo per le braccianti nei campi, ma anche ricercatrici, psicologhe e sindacaliste.

Arco Ionico: braccianti vittime di ricatti e molestie per lavorare nei campi

Un report di ActionAid Italia ha fatto emergere un sottobosco fatto di ricatti e molestie sessuali nei confronti di braccianti dei campi, lavoratrici del settore dell’agricoltura, psicologhe, sindacaliste e operatrici di vari settori, il tutto nella zona dell’Arco Ionico.

Si tratta di un fenomeno connesso al caporalato che colpisce la zona delle province di Matera, Taranto e Cosenza. Il report, dal titolo “CAMBIA Terra. Dall’invisibilità al protagonismo delle donne in agricoltura”, spiega che sono soprattutto le donne, in particolare le straniere che arrivano dalla Romania e dalla Bulgaria, quelle che vedono maggiormente violati i propri diritti.

Una di queste donne, una lavoratrice bulgara delle Basilicata, spiega che guadagna 38 euro al giorno, lavorando senza interruzioni dalle 6 del mattino, spesso da lunedì a domenica senza pause. Rispetto agli uomini ricevono 2 euro in meno in quanto gli uomini sono adibiti ai lavori più pesanti. Le donne, invece, devono preparare il terreno concimandolo: stanno sempre piegate e lavorare diventa sempre più faticoso, soprattutto quando si è incinta.

India-agricoltura

La ong ha spiegato che non si sa esattamente quante donne operaie agricole ci siano in Italia e questo perché il lavoro in nero attraverso reclutamento illecito, contratti irregolari (o del tutto assenti) e senza protezione sociale è molto diffuso in questo settore.

Oltre alla disparità di trattamento economico (le donne guadagnano 25-28 euro al giorno, gli uomini 40), le donne sottolineano di subire molestie e violenze sessuali. Annarita Del Vecchio, psicologa e collaboratrice di ActionAid Puglia, ha spiegato che nella zona di Bari c’è un metodo collaudato da anni. La mattina nelle piazze arrivano i camion per portare le braccianti nei campi. Quella “prescelta” viene fatta salire davanti, accanto all’autista. Sul cruscotto trova un cornetto e caffè caldo: se la donna li prende, vuol dire che accetta l’avances sessuale e quindi ottiene l’ingaggio. Se rifiuta, il giorno dopo viene lasciata a casa.

E chi reagisce, finisce nelle “liste nere”. Un altro problema riguarda la maternità. Chi non ha famigliari che li possano accudire, li porta alle 2-3 di notte presso estranei che ne accudiscono fino a dieci nelle loro casa. E questo perché mandarli all’asilo non è possibile a causa degli orari di lavoro.

In questi casi si tratta di “asili nido irregolari”, con servizio a pagamento, tutto in nero e personale senza nessuna formazione. Chi non può permettersi neanche questi asili, porta i figli nelle serre e li fa dormire nelle cassette di legno.