Avaline, il vino vegano che ha trasformato Cameron Diaz in una wine influencer

Il profilo Instagram di Cameron Diaz è ormai un gigantesco spot di Avaline, il suo vino "pulito e trasparente" che mira a settare un nuovo standard nel mondo enologico. Ma qualcosa non convince.

Avaline, il vino vegano che ha trasformato Cameron Diaz in una wine influencer

Se non si fosse ancora capito, Cameron Diaz ormai fa la wine influencer a tempo pieno, auto promuovendo, uno post dopo l’altro, il proprio vino vegano a marchio Avaline. Cooking show domestici, sketch al supermercato, al parco, a merenda, a colazione e pure nel salotto tv di Jimmy Fallon, popolano il profilo Instagram di Cameron Diaz che si è trasformato in un unico, gigantesco spot di Avaline che martella con la frequenza della pubblicità dei pandori a Natale. 

Con il suo vino “salutare” Cameron Diaz cavalca l’onda dei celebrity wines

Rosso, bianco, rosè, o in versione cocktail con frutta fresca per un aperitivo a base di vino “salutare”, ma anche frizzante, pronto per essere sciabolato in giardino. Il marchio Avaline ha completamente monopolizzato la vetrina social dell’attrice di “Tutti pazzi per Mary” che cerca di propinarcelo in tutte le salse.

Nulla di nuovo, tutto sommato. Ormai ci siamo abituati alle star di Hollywood che, abbandonato lo yoga acrobatico, si sono dedicate alla produzione di vini pronti a strabiliare i propri fan, e non solo, che fanno la fila per accaparrarsi una bottiglia di “vino di”, quale promessa di un prodotto unico. 

Una bottiglia di AvalineUna bottiglia di Avaline

Da Robbie Williams a George Lucas: i vigneron di Hollywood

E i “vini di” sono parecchi. Giusto per citarne uno, risale a poco tempo fa la notizia del neonato marchio “Rude Rise” che segna l’ingresso ufficiale di Robbie Williams nel mondo dell’enologia (pure lui ci mancava). Per non parlare del Miraval di Angelina Jolie e Brad Pitt, che al tramonto della loro relazione si sono contesi a lungo la tenuta da mille e una notte in Provenza.

Fra gli ex vicini di casa dei Brangelina c’è anche il regista di “Star Wars” George Lucas, proprietario della tenuta Château Margüi, ormai un veterano fra i vigneron di Hollywood con il suo marchio Skywalker Vineyards. Alla lista dei “celebrity wines” potremmo aggiungere anche qualche bottiglia di “Snoop Cali Red”, di Snoop Dog, e di Prosecco “Della Vite” della modella inglese Cara Delevingne, ma anche di bollicine rosè marchiate  Kylie Minogue e per finire, il Sun Goddess di Mary J. Blige.  

 Nessuno dei sopracitati vip tuttavia ha mai messo in piedi una campagna di marketing social tanto poderosa come quella di Cameron Diaz per Avaline. Il marchio è nato nel 2020 dalla collaborazione fra l’attrice e l’imprenditrice Katherine Power (nota anche per il brand di moda Who What Wear) come sinonimo di un vino “pulito, vegano e privo di additivi”. 

Cameron Diaz AvalineCameron Diaz e la socia Katherine Power

Nuovo standard o un’impeccabile campagna di marketing?

Il costo delle bottiglie di Avaline non supera i 30$, prezzo sufficiente per portarsi a casa un vino da uve “100% biologiche, privo di coloranti e additivi chimici”: in sostanza un vino “trasparente”, che ha l’ambizione di rivoluzionare il mercato. Si legge nel sito ufficiale di Avaline, “i produttori non sono obbligati a comunicarvi come coltivano le loro uve, e nemmeno a citare gli oltre 70 additivi che si possono trovare in una comune bottiglia di vino. Noi abbiamo scelto di dirvi tutto, perché il vostro benessere conta”. Insomma, una sorta di “perché io valgo”, ma al posto dello shampoo ti ritrovi con il vino di Cameron Diaz prodotto fra Francia e Spagna. 

In vendita nel sito alle bottiglie singole si privilegiano dei pacchetti speciali in edizione limitata come la “Holiday Collection”, il “Cameron set”, l’”Intro set” – iniziazione al mondo Avaline – e poi il più sfizioso di tutti: il set di 12 lattine di rosè “con note melone e buccia di limone” dall’aspetto iper patinato. 

Occhio al termine “clean”

Il termine “clean”, pulito, come promette di essere Aveline, è molto accattivante dal punto di vista del marketing, peccato l’implicito concetto che gli altri vini siano “sporchi”. La definizione lascia il tempo che trova, tanto più se si parla di un vino convenzionale, che non rientra tout court nella categoria dei vini naturali. 

Se è dunque vero che l’attrice e la socia devono fare ancora molta strada per definire “un nuovo standard nel mondo del vino”, come si sbandiera nel sito, per il resto, non manca nulla. L’operazione marketing è perfetta, la celeb c’è, e anche la campagna social va a gonfie vele. Per consigli sui piatti da abbinare alla vostra bottiglia di Avaline rimandiamo direttamente al profilo di Cameron Diaz, che in veste di insegnante di fonetica vi spiegherà pure come pronunciare correttamente il marchio del suo vino.“It’s /ah-vah-leene/ bitches!”