Bangkok: storiche bancarelle di street food decimate dal Covid

Le storiche bancarelle di street food di Bangkok sono state decimate dal Covid e i figli degli ambulanti prendono le redini delle attività.

Bangkok: storiche bancarelle di street food decimate dal Covid

Il Covid ha decimato le storiche bancarelle di street food di Bangkok. Molti dei più famosi ambulanti di Chinatown sono deceduti a causa dell’epidemia da Coronavirus e adesso i figli hanno deciso di portare avanti l’eredità di famiglia.

Uno di questi eredi è Adulwitch Tangsupmanee: ogni mattina conduce un carretto di pancetta di maiale croccante e allestisce la medesima bancarella che il padre ha gestito per 50 anni prima di morire di Covid-19 nel mese di luglio. Il padre era diventato famoso a livello internazionale: una foto di Chanchai, questo il suo nome, adorna il banchetto, contornata dai riconoscimenti della Guida Michelin dal 2018 al 2021.

Adulwitch, 42 anni, ha spiegato che quando il padre era vivo preparava il brodo di maiale aromatico cotto a fuoco lento e lo fa anche adesso che il genitore non c’è più. Chanchai, noto anche come “Fratello maggiore Ouan”, per decenni era rimasto dietro lo stesso carretto su cui vendeva la sua zuppa di spaghetti di riso arrotolati Guay Jub, questo almeno fino alla morte per Covid sopraggiunta all’età di 73 anni.

Bangkok, street food

Chanchai era uno dei sette famosi chef di strada che Bangkok ha perso nel corso degli ultimi mesi a causa della pandemia, un vero e proprio colpo alla coltura delle bancarelle che propongono singoli piatti in vendita.

I venditori di street food di Bangkok erano già sottoposti a diverse pressioni prima dello scoppio della pandemia: la città voleva “ripulire” i marciapiedi, grazie a sfratti e divieti, a favore di ristoranti più esclusivi e alla moda. Le bancarelle di Chinatown che servivano piatti singoli erano già a rischio estinzione e il Covid ha solamente accelerato questa tendenza.

Secondo Chawadee Nualkhair, autore di due guide sullo street food thailandese, le conseguenze di tutto ciò sono una minor scelta per il consumatore.

Anche i figli di Ladda Saetang hanno avuto problemi simili: dopo la sua morte avvenuta a maggior, hanno discusso a lungo se rinunciare o meno al chiosco di anatra in umido della famiglia.

Ladda aveva 66 anni ed era nota come “Nonna sì”: gestiva una bancarella a soli 650 metri di distanza da quella di Chanchai. Alla fine la figlia Sarisa, 39 anni, ha deciso di imparare a cucinare lo stufato d’anatra preparato dalla madre in modo da onorare la sua memoria e evitare che la ricetta scompaia.