Bar e ristoranti: in Veneto Luca Zaia pensa a una nuova ordinanza anti assembramento

Per bar e ristoranti in Veneto, Luca Zaia sta pensando a una nuova ordinanza per cercare di limitare gli assembramenti. Probabilmente si agirà su orari e metodi di servizio.

Bar e ristoranti: in Veneto Luca Zaia pensa a una nuova ordinanza anti assembramento

A proposito di bar e ristoranti, in Veneto Luca Zaia sta pensando a una nuova ordinanza anti assembramenti. In particolare, si potrebbe modificare orari e metodi di servizio.

Il problema nasce dal fatto che da quando il Veneto è tornato in zona gialla, si è assistito a un “tana libera tutti”. Come successo in molte altre città italiane (ricordiamo l’emblematico caso di Torino dove un ristorante giapponese è stato chiuso perché ospitava in contemporanea 250 clienti), il ritorno in zona gialla è stato visto dai più come un via libera.

Il che ha comportato assembramenti non solo nelle vie della movida, ma anche nei locali. I sindaci del Veneto non sanno più come fare ad arginare questi assembramenti che si scatenano ogni volta che la regione passa dall’arancione al giallo. E così Luca Zaia, presidente della regione, dopo essersi confrontato con i sindaci e con Mario Conte, presidente di Anci, non ha escluso di dover adottare ulteriori misure restrittive rispetto a quelle già previste nella zona gialla. E si parla di adottarle entro fine settimana.

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In realtà Zaia si sta informando anche presso l’Avvocatura civile in quanto non vuole dare un altro colpoto alle attività economiche, ma bisogna fare qualcosa per gli assembramenti visti nell’ultimo fine settimana in quanto formano una combo pericolosa insieme agli allentamenti previsti dal passaggio di fascia e dal ritorno degli studenti delle superiori in classe.

Si tratta di ipotesi, ma la nuova ordinanza potrebbe agire sugli orari e sulle modalità di servizio di bar e ristoranti, senza inasprire di nuovo le chiusure e senza bloccare un’altra volta i confini dei comuni. Un modello da seguire potrebbe essere quello adottato dal Friuli Venezia Giulia, il quale si era comunque ispirato al Veneto. In pratica in Friuli è vietato consumare alimenti e bevande per asporto vicino agli esercizi di vendita e nei luoghi dove si creano assembramenti. Inoltre è vietata la consumazione al banco dopo le ore 11.

Dal canto suo Mario Conte ha sottolineato che ci sono problemi simili in tutte le città. Confrontandosi con la Polizia locale, hanno stabilito che l’affollamento maggiore si ha nei plateatici. Per questo motivo potrebbe essere utile ripristinare l’obbligo di consumare solamente da seduti. Molti imprenditori, poi, spingono in tal senso perché fanno fatica a gestire gli spazi all’esterno.