Non si può più dire niente, ovvero la frase preferita da una certa parte politica contro le idee più liberali. La stessa che però è pronta a imbavagliare il prossimo quando dice qualcosa che non le sta bene. Succede in Italia, succede soprattutto in America con un panorama politico estremamente polarizzato e tensione a mille per i temi più caldi. Nei giorni scorsi Ben Cohen, fondatore del fortunatissimo e ubiquitario gelato Ben & Jerry’s, ha detto l’indicibile. In Senato ha protestato contro il sostegno degli Usa a Israele nell’assedio che sta condannando alla fame, e alla morte, la striscia di Gaza. Risultato? È stato subito fermato e arrestato.
Gelato e attivismo
Chi conosce la storia della pinta di gelato più famosa d’America non sarà per nulla sorpreso. Ben & Jerry’s nasce nel 1978 a Burlington, Vermont dal duo di amici d’infanzia Ben Cohen e Jerry Greenfield. Fin da subito l’azienda, nata da un corso di gelateria per corrispondenza, si distingue per due caratteristiche. Il formato in pinta o barattolo, necessario per le prime attività di distribuzione del gelato; e i pezzettoni (di cioccolato, biscotto, caramello) nella crema. Questa scelta, secondo la leggenda, deriva dalla severa anosmia di Ben, un disturbo che causa la quasi totale assenza di olfatto. Per questo i due puntano sulla consistenza, più una dose massiccia di creatività nei gusti.
Ben & Jerry’s però non vende solo gelato, ma anche idee. L’azienda infatti è sempre stata caratterizzata dall’attivismo nei campi più disparati. Sul sito web si trova addirittura una pagina dedicata a tutte le campagne, dai temi di inclusione alla trasparenza della filiera, dai diritti LGBTQIA+ alla giustizia climatica e sociale. Fra le più recenti ci sono l’allineamento con Black Lives Matter (2016), il gusto dedicato al senatore di sinistra Bernie Sanders (2019), il boicottaggio a Israele (2021). Da notare che entrambi i fondatori sono ebrei.
La protesta e l’arresto
Stavolta però, almeno secondo le linee guida governative, la protesta è stata esagerata. Lo scorso mercoledì 14 maggio, nel corso di un’udienza al Senato con protagonista Robert F. Kennedy Jr (aka il nuovo e decisamente poco competente segretario alla Sanità), il Ben di Ben & Jerry’s è stato preso sotto custodia dalla polizia. Il motivo? Mr Cohen ha osato denunciare la strategia di assedio a Gaza da parte di Israele, che al momento oltre alle bombe sta bloccando tutti gli approvvigionamenti di cibo e acqua. Secondo l’ONU, 1 persona su 5 nella regione (circa 500.000) rischia di morire per inedia.
“State uccidendo i bambini a Gaza con le nostre bombe e tagliando l’assistenza sanitaria ai bambini poveri qui”, ha esclamato Cohen riferendosi ai tagli al programma Medicaid. Subito è stato preso e portato via dalla polizia del Campidoglio, come si vede nel video che è diventato rapidamente virale. E che prosegue nei corridoi con un Cohen ammanettato che si rivolge alle telecamere: “Il Congresso e i senatori devono allentare l’assedio, devono far entrare il cibo a Gaza”.
Ben Cohen è poi stato rilasciato, seppur mantenendo i capi di infrazione “raduno illegale, ostruzione e disturbo”. Il giorno seguente ha mantenuto la sua posizione twittando su X: “Non posso dirmi americano senza espormi. Il fatto che il nostro governo sovvenzioni la distruzione e massacro delle famiglie a Gaza è un attacco a giustizia, decenza, e quella che pensavo fosse la American way of life. La stessa che un tempo Superman difendeva, insieme a Verità e Giustizia”.