Birra alla spina: in Repubblica Ceca la tassa aumenta del 6%

A proposito di birra alla spina: ora in Repubblica Ceca costerà di più berne una pinta visto che la tassa su questa birra è appena aumentata del 6%

Birra alla spina: in Repubblica Ceca la tassa aumenta del 6%

Brutte notizie se quest’anno andate in vacanza nella Repubblica Ceca: qui la tassa sulla birra alla spina è appena aumentata del 6%. Il che vuol dire che anche qui bersi una pinta di birra costerà decisamente di più.

Birra alla spina: nella Repubblica Ceca la tassa passa dal 15 al 21%

birra

Non solo in Gran Bretagna bere una pinta di birra costerà di più: questo accadrà a breve anche nella Repubblica Ceca. La tassa sulla birra alla spina, infatti, aumenterà dal 15 al 21%, segnando così un +6%.

A quanto pare fa tutto parte dei nuovi piani appena rivelati dal Governo e ribattezzati “Czechia in Shape” (che tradotto diventerebbe qualcosa come “Repubblica Ceca in forma”), un vero e proprio “pacchetto di austerità” che è stato da poco presentato in conferenza stampa e che è destinato a provocare cambiamenti radicali nel paese che vanta il più alto consumo di birra pro capite al mondo.

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Secondo quanto riferito dalla stampa locale, i funzionari di gabinetto avrebbero ideato tali proposte nel tentativo di ridurre il deficit del bilancio statale di 94 miliardi di CZK (pari a circa 4 miliardi di euro) nel 2024 e di 150 miliardi di CZK nel 2025.

Al netto del fatto di aver abbassato l’IVA sul cibo dal 15 al 12%, ecco che per contro la birra alla spina è stata tassata di più, con l’ovvia conseguenza che nella Repubblica Ceca si pagherà di più per bersi una birra alla spina.

Nel pacchetto di austerità, poi, ci sono finite anche altre proposte: verrà innalzata l’età pensionabile (chissà se anche qui scoppieranno proteste come in Francia?) e sono state aumentate le tasse sulle società e sugli immobili. Il tutto dovrebbe aiutare il paese a ridurre il sempre crescente disavanzo del bilancio pubblico, aumentato sia a causa della pandemia da Covid-19, sia a causa della “crisi abitativa” che si stanno ripercuotendo sull’economia locale.

Secondo Zbynek Stanjura, ministro delle Finanze ceco, tali misure fiscali dovrebbero contribuire ad aumentare le entrate dello Stato di 69,22 miliardi di corone ceche nei prossimi due anni.

Mentre parte delle forze politiche ceche plaudono al coraggio di aver apportato tali cambiamenti per evitare l’incombente spirale del debito, ecco che Ivan Bartos del Partito Liberale ha paura che queste mosse, troppo radicali, possano avere un impatto negativo sui cittadini e sulle imprese, tutti costretti a navigare nei prossimi anni in un mare di “austerità”. Pare poi che anche altri paesi dell’Europa centrale, come l’Estonia e la Slovacchia, stiano meditando di ricorrere a pacchetti simili nel corso dei prossimi mesi.